In Italia, primi passi del governo populista contro i vaccini obbligatori
Pubblicata il 6 ago 2018
Roma, 3 agosto 2018 (AFP) – La nuova maggioranza populista in Italia ha rinviato di un anno la vaccinazione obbligatoria per andare a scuola, con l’obbietivo di modificare questa controversa disposizione introdotta l’anno scorso dal governo precedente di centrosinistra.
I senatori del Movimento 5 Stelle (M5s, antisistema) e della Lega (estrema destra) hanno approvato giovedì scorso due emendamenti identici presentati da ciascuno dei due partiti rimandando l’applicazione della legge al 2019.
In nome della protezione dei bambini che non possono essere vaccinati per motivi medici, la legge stabilisce una lista di 10 vaccini indispensabili. Senza di essi, niente nido o scuola materna e, a partire dai 6 anni di età, i genitori dei bambini non vaccinati rischiano di prendre una multa tra 100 e 500 euro.
« L’emendamento (...) permetterà ad ogni bambino di avere accesso nel settembre alle strutture della prima infanzia. Si tratta di una elaborazione mentre aspettiamo il progetto di legge sui vaccini che presenteremo fra poco », hanno spiegato due senatori M5S in un comunicato.
La questione della vaccinazione divide la classe politica italiana anche se molti, sia nel M5S, cui appartiene il nuovo Ministro della Sanità Giulia Grillo, sia nella Lega, contestano il carattere obbligatorio della vaccinazione.
I media italiani, tuttavia, fanno spesso eco dell’interesse dei vaccini :venerdì, hanno parlato del caso di due bambine di alcune settimane, che hanno ceduto recentemente alla pertosse nel nord Italia, dove i servizi sanitari hanno ricordato l’importanza della vaccinazione dei genitori.
AFP