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Patologie cardiovascolari, quale frutta aiuta a prevenirle

Pubblicata il 24 lug 2018

Patologie cardiovascolari, quale frutta aiuta a prevenirle

- A cura del Dottore Francesco Garritano - 

Le malattie cardiovascolari (CVD) sono diventate problemi di salute globale. È stato visto in diversi studi come il consumo di frutta era inversamente correlato al rischio di malattie cardiovascolari, quindi, più frutta mangiamo meno rischio corriamo. In particolar modo lo studio si è soffermato sul ruolo protettivo di uva, mirtillo, melograno, biancospino, mela ed avocado, che svolgono meccanismi coinvolti nella protezione della funzione endoteliale vascolare, nella regolazione del metabolismo dei lipidi, nella modulazione della pressione sanguigna, nell'inibizione della funzione piastrinica, nella soppressione della trombosi, nella riduzione dello stress ossidativo e nell'attenuazione dell'infiammazione.

Malattie cardiovascolari e prevenzione

Le malattie cardiovascolari sono definite come disturbi del cuore e dei vasi sanguigni e comprendono malattia coronarica (CHD) e l’ictus. Secondo il rapporto dell'OMS, le CVD sono responsabili di 17,5 milioni di morti nel 2012 (rispettivamente 7,4 e 6,7 milioni dovuti a CHD e ictus), che rappresentano il 31% di tutti i decessi a livello mondiale all'anno, costituendo, quindi, le principali cause di morte in tutto il mondo.

Come sempre, la dieta rappresenta il fattore modificabile più importante per prevenire le malattie cardiovascolari e tra i componenti chiave più importanti, la frutta gioca un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ma quale frutta ed a quali concentrazioni? 

L’uva

L’uva è uno dei frutti più comuni in tutto il mondo, può essere consumata cruda, come succo, vino o marmellata. Oltre alla sua versatilità a livello di preparazione, questo frutto è in grado di svolgere differenti funzioni a livello cardiovascolare

Protegge la funzione endoteliale. Nelle malattie cardiovascolari, la disfunzione endoteliale, quindi della parete più interna del vaso sanguigno, è causata da uno squilibrio tra vasodilatazione e sostanze vasocostrittrici, causando ipertensione precoce. Dati sperimentali e clinici, però, evidenziano l'importanza dello stress ossidativo sulla disfunzione endoteliale. L'uva svolge un ruolo essenziale nella riparazione del danno endoteliale per le sue potenti capacità antiossidanti e di scavenging dei radicali liberi, inoltre, gli estratti di proantocianidina di semi d'uva riducono la produzione di endotelina-1 ma aumentano anche la produzione di ossido nitrico (NO), uno dei più importanti vasodilatatori, migliorando la funzione endoteliale e le attività della superossido dismutasi (SOD) e catalasi (CAT), enzimi antiossidanti del nostro organismo. 

Riduce i lipidi nel sangue. L'iperlipidemia, ovvero l’eccessiva presenza di lipidi nel sangue, può portare alla deposizione di lipoproteine all'interno della parete del vaso e indurre stress ossidativo, comportando anche l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), che svolgono un ruolo chiave nella patogenesi dell'aterosclerosi. Il succo estratto dalle vinacce dell’uva possiede potenti proprietà ipolipemizzanti e antiossidanti, che sono utili per la prevenzione dell'aterosclerosi. Uno studio ha dimostrato che i trigliceridi plasmatici sono stati attenuati dal consumo di uva rossa, in particolar modo, l'effetto ipolipidemico dell'estratto di procianidina di semi d'uva ha dimostrato in concentrazioni pari a 25 mg/kg un supporto nella diminuzione del peso corporeo, protezione dall'accumulo di grasso, riduzione degli acidi grassi liberi e dei trigliceridi, con conseguente diminuzione della pressione arteriosa. 

Il mirtillo

Il mirtillo è un frutto contenente flavonoidi ed esercita efficaci benefici cardiovascolari. Gli effetti cardioprotettivi dell'estratto di mirtillo si dimostrano nellariduzione delle lesioni aortiche, dei profili lipidi del siero (colesterolo totale, LDL) e nell’aumento degli enzimi antiossidanti (CAT, SOD e glutatione perossidasi. Gli effetti dell'integrazione con il mirtillo per 10 settimane si sono verificati anche sulla funzione endoteliale migliorandola. 

Il melograno

La buccia, i semi e il succo di melograno sono ricchi di antiossidanti e hanno unpotente effetto atero-protettivo e proprietà antipertensive. Il principale costituente bioattivo del melograno è la punicalagina, che è nota per la sua capacità protettiva cardiovascolare per il suo ruolo antiossidante di scavenger e chelante ferroso del perossido di idrogeno o, detto in termini semplici, acqua ossigenata. Uno studio ha scoperto che l'estratto di melograno che riduce l'aterosclerosi dell'arteria coronaria è associato alla riduzione dello stress ossidativo e dell'infiammazione nella parete del vaso. 

La mela

La mela è il secondo frutto più consumato al mondo dopo la banana. Negli ultimi anni, studi epidemiologici hanno dimostrato che mangiare mele è associato alla riduzione dell'occorrenza di malattie cardiovascolari. La mela è una delle principali fonti di fibre e contiene antiossidanti come la vitamina C e buoni polifenoli alimentari. In particolare, la ridotta incidenza delle malattie cardiovascolari è legata al consumo di mele, probabilmente a causa dell'effetto di abbassamento del colesterolo generato dai polifenoli, i principali composti bioattivi della mela, che sono concentrati nella buccia dei frutti. Lo studio ha dimostrato che la mela ha ridotto i livelli sierici di trigliceridi, LDL ossidate e non, indicando che i benefici erano legati a fitocomposti come catechina, epicatechina, procianidina e β-carotene. 

L’avocado

L'avocado è un frutto tropicale contenente acidi grassi monoinsaturi (MUFA), polifenoli, carotenoidi, vitamina E, fitosteroli e squalene, che sono stati riconosciuti per la capacità di abbassare il colesterolo. Tuttavia, le capacità antiossidanti di questi composti lipofili hanno attirato molta meno attenzione rispetto ai composti idrofili presenti nel frutto. Infatti, l'estratto lipofilo del frutto aveva una maggiore capacità antiossidante rispetto al suo estratto idrofilo. Uno studio ha indicato che la polpa di avocado, contenente composti dell'acetogenina, ha inibito l'aggregazione piastrinica con un potenzialeeffetto preventivo sulla formazione di trombi, quindi agendo sulla coagulazione del sangue. Un altro studio ha valutato anche gli effetti della somministrazione di olio di avocado sui parametri infiammatori e lipidici dimostrando che l'olio di avocado riduce la proteina C reattiva, le lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) e livelli di LDL. 

Conclusioni

Con questo mio articolo non voglio suggerire però una dieta ricca di frutta e povera di altri nutrienti, quali proteine e carboidrati integrali. La frutta deve essere assunta ogni giorno, almeno 3 volte al giorno e consiglio sempre di farlo prima dei pasti, sia per il potere saziante della stessa che per rallentare la velocità di assorbimento degli zuccheri nel sangue. Ogni effetto scritto sopra dipende da una dose precisa di fitocomposti, spesso non raggiungibili soltanto con uno o due frutti al giorno, per cui queste proprietà nutrizionali possono essere potenziate dall’assunzione di opportuni integratori.

Cosa pensate di questo articolo? Mangiate frutta? 

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2 commenti


Giovannimario
il 24/07/18

Io ne faccio già abbastanza uso durante la giornata è mi trovo molto bene.


giupipino
il 29/07/18

Ringrazio il dr. Garritano per le informazioni scientifiche forniteci su alcuni frutti.
Aggiungo di mio che io da anni faccio uso di FRUTTA E ORTAGGI mangiati a DIGIUNO la mattina come COLAZIONE oppure mangiati fra un pasto e l'altro come SPUNTINO.
Io sono diabetico e ho disturbi lipidici.
Questo tipo di ALIMENTAZIONE mi consente di controllare la mia glicemia, senza l'assunzione di farmaci, e mi ha consentito di abbassare notevolmente i livelli di trigliceridi, e colesterolo.
Quello che va capito è che un diabetico deve evitare la frutta molto dolce o molto ricca di carboidrati come banane, melone, fichi o uva.
Mentre tutti i rimanente frutti sono letteralmente preziosi per la salute.
L'ideale è abbinare alla frutta gli ortaggi (carote, finocchi, cetrioli) in modo da abbassare (a parità di peso) il contenuto di carboidrati e di incrementare il contenuto in fibre.


 

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