Ipertensione arteriosa
Cos’è l’ipertensione arteriosa?
Un individuo è considerato come ipertensivo se presenta valori di pressione arteriosa a riposo compresi in modo permanente tra 140 mm di mercurio (pressione sistolica, cioè la pressione arteriosa durante la fase di contrazione del cuore) e 90 mm di mercurio (pressione diastolica, cioè la pressione arteriosa durante la fase di riposo del cuore); vale a dire superiori a 140/90 mmHg.
Benché un miliardo di persone nel mondo prendono farmaci contro l’ipertensione, molte altre non sanno di essere affette perché l’ipertensione è spesso asintomatica. È spesso diagnosticata durante un esame di routine. Però, mal di testa, ronzio nelle orecchie, vertigini o ancora respiro corto possono essere segnali di allarme.
Le diverse forme di ipertensione arteriosa
In più del 90% dei casi, si tratta di ipertensione essenziale. Essa è dovuta all’invecchiamento, a fattori di igiene e di vita (tabacco, alimentazione troppo salata) e all’eredità. In una minoranza di casi, ci sono delle forme di ipertensione arteriosa secondarie dovute ad eccessi di ormono o malattie renali.
Esistono delle forme molto particolari di aumento della pressione arteriosa durante la gravidanza. Si tratta della tossiemia gestazionale che colpisce donne che non erano ipertensive e che può indossare delle forme molto pericolose per il bambino e per la donna alla fine della gravidanza (eclampsia). Il più spesso, ciò accade durante la prima gravidanza e giustifica il controllo della pressione arteriosa delle donne incinte.
Infine, l’ipertensione arteriosa non è sempre un’ipertensione essenziale ma può anche essere secondaria e risultare di una patologia che sta per avere come effetti di provocare questa ipertensione.
Le complicazioni dell’ipertensione
L’ipertensione arteriosa non è in se una malattia, ma si trova all’origine di malattie cardiovascolari che possono essere gravi: ictus, infarto del miocardio, demenza… Ecco perché è importante per i pre ipertensivi di adottare regole di igiene dietetica e un modo di vita che permettono di ridurre questa pressione arteriosa.
I trattamenti dell’ipertensione
Per limitare i rischi dell’ipertensione arteriosa, occorre in primo luogo rispettare le regole di igiene dietetica necessarie così come effettuare un’attività fisica adeguata alla sua condizione. Dei trattamenti medicati permettono di ridurre questa pressione arteriosa e di vivere normalmente.
Scegliere il farmaco giusto
La difficoltà del trattamento antipertensivo sta nel fatto che non è possibile di sapere in anticipo quali molecole saranno efficaci e ben tollerate dal soggetto. Quindi, il medico va tastoni all’inizio del trattamento, a volte durante diversi mesi, prima di trovare la “ricetta” giusta associando diversi farmaci (esistono sette grandi famiglie) per ottimizzare l’efficienza e la tolleranza della medicina.
L’obiettivo della ricerca medica è di semplificare il trattamento con combinazioni fisse di farmaci, cioè con almeno due componenti nella stessa compressa. Le prime triterapie nell’ipertensione arrivano sul mercato. Per il paziente, si tratta di una vera semplificazione della medicina, ciò che favorisce indubbiamente la sua aderenza al trattamento (rispetto dell’assunzione di farmaci prescritta dal medico). È oggi l’obiettivo il più complesso da raggiungere: portare un paziente che sente pochi sintomi a prendere un farmaco ogni giorno.
Articolo redatto sotto la supervisione del Professore Jean-Jacques MOURAD, responsabile dell’unità medica Interna-HTA presso il CHU Avicenne di Bobigny (93), Presidente del Comitato Francese di Lotta contro l’Ipertensione Arteriosa.
Pubblicata il 15 nov 2018