Contro la depressione, imparare ad amare se stessi e ad amare i rischi della vita
Pubblicata il 6 mar 2020 • Da Andrea Barcia
Quini Corbalán, 57 anni, madre di due figlie, membro di Carenity in Spagna, ha accettato di parlarci della sua depressione: reazione alla diagnosi, cambiamenti di vita... il nostro membro ha potuto prendere in mano la sua salute e approfondire le sue ricerche sulla sua malattia.
Buongiorno e grazie per la tua testimonianza. Quali sono stati i primi segni della tua depressione?
Il primo sintomo fu l'insonnia cronica che durò per anni. Più tardi, non riuscivo nemmeno a mangiare, mi sentivo estremamente triste e ansiosa.
Qual è stata la tua reazione di fronte alla diagnosi?
Senza sorpresa mi è stato annunciata una depressione molto grave. Non ho avuto nemmeno la forza di reagire alla diagnosi. Mi è stato prescritto un cocktail di farmaci molto efficace. Sono riuscita a dormire di nuovo e per me è stato come un miracolo.
Hai seguito una terapia?
Assolutamente, ho fatto una psicoterapia oltre al trattamento farmacologico, da sola, in coppia e in famiglia, ed è stata anche efficace! Ho sempre voluto uscirne, quindi sono stata molto disciplinata.
Quando hai deciso di diventare l'attrice della tua malattia?
Ho deciso sei anni fa di fare le mie proprie ricerche, quando mia madre è morta. Ho iniziato a leggere libri, ho scoperto autori, ho partecipato a conferenze, workshop... tutto aveva sempre più senso. Ho iniziato a sentirmi responsabile al 100% della mia situazione e ho smesso di dare la colpa agli altri. Ho capito il potere delle mie parole e dei miei pensieri, il loro impatto sul mio umore. Il sentimento di gratitudine per quello che ho si è imposto. Ho cominciato a vedere i problemi come opportunità per andare avanti ed evolvere. Sono diventata intuitiva, reattiva, resiliente. Anche la compassione è importante. Tutto questo è diventato un vero e proprio circolo virtuoso che ha giocato un ruolo essenziale nella mia guarigione.
Hai provato delle medicine alternative?
Ho provato la biodecodifica, la guarigione pranica (tecnica del perdono), la PNL (terapia di programmazione neuro-linguistica), la meditazione...
Diresti che la tua malattia ti ha cambiata?
Alla fine, sono contenta dei cambiamenti che la depressione ha portato in me. La mia malattia ha aperto la possibilità di conoscermi meglio, di amarmi, di risvegliare la mia coscienza, anche a livello spirituale. Professionalmente, ho passato anni a studiare e a riflettere sulla depressione. Ho fatto una formazione di life coach, in PNL e numerologia. Sono arrivata alla conclusione di avere trovato il mio scopo nella vita: usare le mie esperienze per aiutare gli altri. Sono solo all'inizio, ma vorrei colpire più persone e condividere con loro la mia esperienza ...
Non posso dire di essere guarita al 100% ma so di essere sulla strada giusta e non tornerò mai più indietro!
Qualche consiglio per gli altri pazienti e le loro famiglie?
Vorrei lasciare un messaggio positivo: si può attraversare una depressione e uscirne ancora più forti di prima. Non da un giorno all'altro, ma se lo volete davvero, alla fine tutto tornerà a posto. Forza a tutti!