Tumore dell’ovaio: scoprite la medicina personalizzata, lontana dalla chemioterapia tradizionale
Pubblicata il 3 lug 2019 • Da Andrea Barcia
Ecco Intensivist, membro di Carenity Spagna, che ha accettato di parlarci della sua esperienza con il tumore dell’ovaio e la medicina personalizzata, la “medicina del futuro”.
La mia storia è la stessa di tanti altri: un problema avviene, una diagnosi sbagliata è fatta, il problema minimizzato, e finalmente questo problema si rivela essere un tumore dell’ovaio. Bisogna continuare ad andare avanti, avere fiducia nelle parole dei medici, sei persa, quindi ti lasci andare.
Il viaggio è fatto di pianti, crisi di nervi e stress. Ti fanno l’operazione, e come dicono sempre, tutto è andato bene, tutto va sempre bene… Poi arriva il periodo post-intervento: dolore, impotenza, sofferenza… E il ballo degli oncologi comincia: si deve seguire il protocollo in ospedale e, siccome i medici non ti ascoltano, senti maggiore impotenza. Il tempo passa e non sei ripresa dall’intervento.
E il ballo degli oncologi comincia: si deve seguire il protocollo in ospedale e i medici non ti ascoltano...
Cerchi informazioni su Internet, chiedi consigli poi scopri che non avresti dovuto subire l’operazione in quel luogo nel quale non sono specialisti di questo tumore, che l’ovaio si è rotto e le cellule tumorali si sono propagate nel tuo stomaco. Vai da un altro medico e ti dice che avrebbero dovuto rimuovere più linfonodi, che avrebbero dovuto fare una biopsia del diaframma e del peritoneo… e ti dici: “ma cosa succede in questo sistema di cure, mi fido ciecamente per colpa della mia ignoranza, ma adesso cosa devo fare?”
E poi un angelo appare (il mio straordinario specialista) e ti guida. Ti dice: “La prima cosa da fare, è di vedere se la chemioterapia che stanno per somministrare sarà efficace o no”, e scopri che esiste un esame per questo. Lo fai, e scopri che la chemioterapia ha un'efficienza di soltanto 13%, allora vedi un oncologo e ti dice: “no, no, no, ignori questi esami! Prenda la chemioterapia e basta, il protocollo dura 6 mesi”. Argomenti “ma 3 mesi, non sono efficaci?” e risponde: “Certo, è vero, ma qui il protocollo dura 6 mesi”. Una volta di più, la lotta con il sistema e il “protocollo” continua.
Una chemioterapia con 13% di possibilità di successo o la medicina personalizzata?
I medici non ascoltano e rifiutano di cambiare i loro protocolli. Quindi torni a vedere il tuo meraviglioso specialista e ti dice che esiste un centro all’estero il quale può analizzare il tumore per isolare le tue mutazioni e creare un vaccino soltanto per te. Si tratta di medicina personalizzata; ti dicono che sia il futuro, e pensi: “è la chemioterapia con 13% di possibilità di successo o il futuro” e finalmente prendi il rischio.
Sono quasi passati già due anni e tutto va bene. Ti chiedi sempre perché la gente non ne viene informata, perché non ha il diritto di essere trattata con la medicina del futuro. Perché gli oncologi hanno il bisogno di aggrapparsi alle loro chemioterapie e guardano migliaia di persone morire ogni giorno? Il cancro è una malattia che ha numerose influenze esterne ed interne, ma l’oncologia è statistica e gli oncologi ne vivono. Ma siamo malati della volontà di vivere, e se moriamo, vogliamo farlo con dignità, la dignità che molti oncologi ci prendono uccidendo i pazienti con la chemioterapia, sapendo che la persona non sopravviverà alle prove di questa terapia. È una mancanza di etica, di tempo o di buon senso?
Siamo malati della volontà di vivere
La chemioterapia sta, grazie a Dio, per fermarsi grazie alla medicina personalizzata. Speriamo che non saranno necessari quindici anni affinché la gente si informi su questi vaccini che sono fatti specificamente per ogni tumore individuale. Ogni tumore è diverso, quindi non è logico di trattarlo allo stesso modo.
Prego Dio che il mio vaccino continui di funzionare, e spero che potremo lottare in modo molto più efficace contro questa maledetta malattia, generata in numerosi casi da noi stessi, gli umani, le nostre abitudini, il nostro consumo...
Grazie a Intensivist di aver condiviso la sua storia!
Cosa pensate della medicina personalizzata? Ne avete sentito parlare prima? Pensate che si tratta di un trattamento migliore della chemioterapia?