Apnea nel sonno
Le apnee nel sonno, che cos’è?
Patologia ancora poco conosciuta, l’apnea nel sonno è favorita dall’eccesso di peso (ispessimento delle pareti della gola) e apparisce sempre più spesso con l’avanzare dell’età. Così le persone che hanno più di 65 anni hanno un rischio 3 volte superiore di sviluppare questa malattia rispetto alla altre categorie di popolazione perché i muscoli della gola sono meno tonici e si rilassano, impedento quindi il passaggio dell’aria.
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Concretamente, l’apnea nel sonno si caratterizza per arresti involontari della respirazione durante il sonno, ciò che induce una riduzione dell’ossigenazione del corpo e provoca il risveglio del paziente. Un paziente affetto da apnea nel sonno può difficilmente riposarsi. Durante il giorno, può sentirsi spesso stanco, avere delle difficoltà per concentrarsi e soffrire di emicranie.
I fattori di rischio
L’età e il sovrappeso, pure l’obesità, sono quindi fattori di rischio. Gli uomini sono 2 a 3 volte più colpiti delle donne. L’eredità, l’ostruzione nasale, il consumo di alcol ed alcuni farmaci ed eventuali anomalie delle vie respiratorie sono i fattori che favoriscono i disturbi del sonno.
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I sintomi e conseguenze delle apnee nel sonno
La stanchezza sentita dal paziente si manifesta sin dal risveglio. Durante il giorno, si sente assonnato, ciò che favorisce gli addormentamenti non controllati che possono essere pericolosi (macchina, strumenti).
La mancanza di sonno favorisce l’irritabilità, i disturbi della memoria, ed a volte una tendenza depressiva. Studi hanno dimostrato che una donna su 5 affetta dalla sindrome delle apnee nel sonno soffre di depressione.
Però, si stima che una maggior parte dei pazienti non è ancora diagnosticata ed ignora la causa della sua stanchezza.
Pubblicata il 28 giu 2019