Obesità infantile: i pericoli che nasconde
Pubblicata il 22 ott 2018
Molto spesso si tende ad associare l’obesità a disfunzioni endocrine o a malattie genetiche.
In realtà, è così in pochissimi casi. Purtroppo, però, i genitori riconoscono tardi il disturbo legato all’eccesso di peso nei loro bambini, incoraggiando – senza volerlo – cattive abitudini alimentari e uno stile di vita troppo sedentario. I numeri, infatti, confermano questa tendenza: nel nostro Paese, 2 bambini su 10 sono sovrappeso e 1 su 10 è obeso. Questo è, ahimè, un primato europeo.
Le vere cause dell’obesità infantile
L’obesità infantile è, dunque, causata da uno squilibrio tra assunzione calorica e spesa energetica. L’organismo tende ad accumulare calorie in eccesso e, anno dopo anno, si aumenta di peso. Il rischio è di accumulare in maniera patologica le cellule adipose, poi difficili da eliminare.
Qual è l’errore più grande dei genitori?
Pensare che col tempo e con la crescita il piccolo dimagrisca spontaneamente. Inoltre, ancora sin troppo poche sono le consapevolezze sui rischie le complicanze associate all’obesità.
Come intervenire in modo efficace?
La prima cosa da fare è “ridurre l’introito calorico rispetto al fabbisogno energetico per un periodo di tempo sufficiente a raggiungere un miglioramento del rapporto tra peso e statura“. In poche parole, agire sul comportamento del bambino, con una nuova educazione alimentare e un più sano stile di vita. Stop a sedentarietà e cibo spazzatura! Il trattamento dell’obesità, nei casi gravi soprattutto, dura per anni, con costanti aggiustamenti dei metodi.
Pazienti.it
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