Più pesce nella dieta, è l'elisir di lunga vita
Pubblicata il 24 lug 2018
La sua assunzione, insieme a quella di acidi grassi omega-3 a catena lunga, ridurrebbe il rischio di morte precoce. Ecco i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Internal Medicine.
PESCE, omega-3 e cuore. Un tris che ormai conosciamo bene, per gli effetti protettivi di questo alimento nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Ma sembra proprio che i suoi benefici non finiscano qui: ora un ampio studio, condotto su oltre 400mila persone e pubblicato sul Journal of Internal Medicine, rivela che il consumo di pesce allunga la vita, riducendo il rischio di mortalità precoce per tutte le cause, in modo dose-dipendente, quindi più se ne mangia, meglio è.
IL PESCE ALLUNGA LA VITA
Per lo studio, i ricercatori hanno selezionato un campione di circa 420mila persone - approvato dall'Istituto di revisione degli studi speciali del National Cancer Institutedegli Usa - depennando invece chi era affetto da malattie cardiache o ictus, patologie renali allo stadio terminale e chi era in condizioni di salute precarie. Gli esperti hanno quindi seguito per 16 anni 240.729 uomini e 180.580 donne (di questi nel periodo complessivo delle indagini sono morti 54.230 uomini e 30.882 donne), suddividendo il campione in gruppi di assunzione totale di pesce per valutare le caratteristiche dietetiche e lo stile di vita dei partecipanti. Dalle indagini è emerso come una buona assunzione di pesce fosse associata a un minor rischio di morte: 9% in meno per gli uomini e 8% in meno per le donne, confrontando il quintile più alto con quello più basso di assunzione di pesce.
Sono andati poi a vedere più da vicino per quali tipi di malattie valesse questo 'regola': ebbene, per gli uomini i maggiori benefici riguardavano specialmente la riduzione del 37% del rischio di mortalità per malattie croniche del fegato, del 20% per malattie respiratorie, 10% per quelle cardiovascolari e 6% per il rischio di mortalità dovuto al cancro. Per le donne, la riduzione del rischio riguardava soprattutto il morbo di Alzheimer (38%) e malattie cardiovascolari (10%). Attenzione però a come cucinarlo: dalla ricerca sembra infatti che il pesce fritto - se consumato in grandi quantità - non abbia le stesse proprietà benefiche per le donne, specialmente nel prolungare la durata della vita. Anzi, sembra possa addirittura mettere a rischio la loro salute, aumentando il rischio di morte per tutte le cause.
L'OMEGA-3
Gli esperti hanno inoltre esaminato quali effetti avesse l'assunzione di acidi grassi omega-3 a catena lunga - i grassi buoni contenuti nel pesce -, riscontrando un ridotto rischio di morte per problemi cardiaci in entrambi i sessi, 15% negli uomini e 18% nelle donne. E sebbene questi nutrienti contribuiscano positivamente alla salute cardiovascolare, oltre che allo sviluppo intellettuale, non ci sono trial clinici che dimostrino benefici per la salute dovuti all'assunzione di integratori di grassi omega-3.
La Repubblica
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