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Come essere funzionali nonostante la depressione
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Andare all'ultimo commentoEx membro
Ciao MaryJuana, premetto che io non soffro di depressione bensì di un disturbo dissociativo dell'identità, ma nonostante non sia il mio male primario la depressione è spesso un'amica fedele che a periodi mi attanaglia senza volermi lasciare. Capisco perfettamente quello che stai dicendo, condivido anche quella sottile rabbia che nasce da tutte quelle risposte e soluzioni che non sono altro che ulteriori pesi con cui fare quotidianamente i conti. Rispondo a questo post non perché io abbia una risposta alle tue domande, ma perché mi sto facendo la stessa identica domanda: come posso essere funzionale nonostante questo? E' giusto che io debba negare chi sono e vergognarmi della mia natura, dei miei limiti e di tutto il resto se alla fine questa sono? Penso che alla base di tutto, il tasto che fa saltare l'intero sistema stia tante volte proprio in quel senso di vergogna, soprattutto quando ti rapporti a un mondo di persone per cui essere normali è un imperativo, un dato che segna la capacità di un individuo di essere all'altezza o meno, di avere il diritto di vivere come gli altri o meno. Io, te e tutte le persone affette da disturbi iscritte a questo forum non valiamo meno degli altri, la nostra vita non è inutile. Perché a differenza di quello che spesso ci vogliono far credere l'utilità di una vita non sta nel produrre ma nel creare (non per forza qualcosa di materiale). Non sta nell'obbedire ferramene ai tempi e alle regole del mondo esterno, ma nella capacità dell'individuo di agire e muoversi nel mondo secondo la propria natura. Io, quando devo combattere quella cortina di immobilità, depressione e disinteresse per la vita cerco di tagliare con l'immaginazione tutti i fili, quelli che ti tengono appesi all'approvazione delle persone, alla paura di deludere famiglia o amici o superiori, quelli che ti obbligano a guadarti sempre con gli occhi del fallimento o della cattiveria e la mia formula grezza e anche un po' volgare se vuoi è: " ma vaffanculo siamo un mondo popolato a 7 miliardi di stronzi e quella che si deve fare i problemi sono io?" e il pensiero che segue è: " ho sempre cercato di fare del mio meglio nonostante le difficoltà, non rinuncio ad affrontare i miei problemi ogni singolo giorno e non ho mai fatto male a nessuno!". Questo a volte mi aiuta, non dico in modo definitivo o totale, ma a volte riesce a darmi quella scossa per cui il giorno dopo è meno dura uscire dal letto e affrontare la semplice quotidianità.
Spero di averti dato qualcosa, in ogni caso grazie del confronto. Non ti dico cerca di stare bene, ma ti auguro di vedere il bello che c'è in te nonostante l'incapacità di essere felici e spensierati.
Romijuan
Buon consigliere
Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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92 commenti pubblicati | 58 nel gruppo Convivere con la depressione
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Sai penso che tu abbia ragione, e penso che sia la feticizzazione della vergogna ad innescare il circolo vizioso: in fondo, se mi hanno insegnato che devo vergognarmi di chi sono, la vergogna è l'unico modo che ho per ACCEDERE a chi sono, e addirittura per avere il permesso di essere. ed è ovvio che mi ''piaccia'' provarla, dato che, proprio per puro istinto di sopravvivenza, mi piace essere chi sono. Ed ecco perché sono dipendente da quei ricordi, è un modo per tenermi legata alle persone da cui scaturiva la legittimazione della mia vergogna o meno, ed è da loro che sono dipendente. Scusa, so che sembra una supercazzola, nel caso non mi sia spiegata dimmelo (e ditemelo, chiunque legga) così cerco di essere più chiara
Comunque, se vuoi saperlo, la tua risposta mi è stata molto utile. Io avevo individuato la ''vergogna'' come il problema, ma un conto è quando analizzi lucidamente la situazione, un conto è quando ne sei immerso, e non avevo mai pensato all'immagine del tagliare i fili, che è potentissima. Ti giuro nel momento in cui ci ho provato e l'ho fatto, mi sono sentita subito meglio. Un conto sono tutti i discorsi teorici sul desautorare la fonte dell'approvazione, un conto è un'immagine così semplice e così potente, che mette in scena per immagini l'eliminazione della fonte. Ti scatena tutta una serie di collegamenti emozionali che in effetti ti portano ad uno stato di pace e decisione maggiore. Ti ringrazio davvero immensamente!
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M&J
Ex membro
Ah grazie! Risposta apprezzatissima e sentita come potente! Non ti preoccupare per le cazzole ho capito cosa intendi e mi è piaciuto quando hai scritto che la vergogna è la strada che ci hanno insegnato per accedere a noi stessi, anche questa è un'immagine molto potente. 🚀
Nota personale: sto cercando di entrare nel mondo lavorativo dell'arte e questa è una grande motivazione, spero un giorno di essere abbastanza stabile e abile da trasmettere strumenti creativi per evadere dalle trappole che rischiano di annientarci
⭐
Romijuan
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Romijuan
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Cazzo ma fallo (ahahah due immagini del pene in 3 parole..ops) subito! Cioè si vede che pensi per immagini e sai manipolarle per farle essere esattamente ciò che vuoi come lo vuoi! Le rendi immediate!
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M&J
Ex membro
❤️ grazie! Penso sia stata un'ottima idea iscriversi a questo sito, grazie per il confronto aperto! E nessuna vergogna!
Romijuan
Buon consigliere
Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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Grazie a te per la risposta, è stata estremamente utile :) sono sicura che riuscirai nel tuo intento! E sì, trovo anch'io che questo sito sia fantastico
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M&J
Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Grazie mille per i vostri contributi @Frammentata @MaryJuana e per questi messaggi Molto gentile
Su Carenity, cerchiamo sempre di condividere esperienze, consigli per non stare solo o sola di fronte alla malattia. Quindi vi ringrazio tanto per questi messaggi Un caro saluto.
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Malattiacronica
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Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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La depressione mi ucciderà.
Ogni volta che vado in depressione, mi avvicino al suicidio. E non ho nessuno che mi aiuti.
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
Baptiste
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Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Noi siamo qui @Malattiacronica. Dietro lo schermo, ma siamo qui
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Malattiacronica
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Malattiacronica
Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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Amico
In questi giorni sto rivalutando l'autolesionismo come possibilità di sfogo, perché le mie crisi depressive sono proprio acute.
Man mano che si riproducono, la voglia di farmi del male fisicamente si rinforza, e sprofondo sempre di più nel buio.
È un tunnel senza fine, senza luce all'estremità.
Stamattina ho preso una dose doppia di ansiolitici. Sono stressato, sono in fase Down, e ieri sera ho pianto per il tempo che vola e ci toglie ogni cosa e persona cara. Ho pianto perché non voglio più vivere, essere in preda al tempo che passa, vedere più tardi morire il mio cane, i miei genitori, i nonni...Ho pianto perché sfinito, stanco morto...di vivere fra le tensioni di questa società pazza, in un sistema marcio, selettivo, e con una famiglia che non capisce nulla alle preoccupazioni mie...Alle mie angosce.
Nessuno capisce. Neanche il mio psichiatra. Non ho amici con cui confidarmi...Ho solo il cane, fedele e affettuoso... però soffro. Soffro troppo.
Non vedo nessuna soluzione ai problemi miei.
Non sono né bipolare né unipolare, né affetto da ciclotimia. Non ho niente! Non sono niente.
Sono solo un'anima depressa, che pensa al suicidio, perché in crisi.
Inoltre sono esausto. Proprio sfinito. Me la cavo bevendo caffè...ma sono stanco lo stesso. Vorrei dormire e non svegliarmi più tanto mi fa schifo la mia vita.
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Romijuan
Buon consigliere
Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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Ricompense
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Amico
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Salve! Da quel che ho scritto nell'oggetto, il topic della discussione dovrebbe risultare piuttosto chiaro, e mi rivolgo specificatamente a chi ha la depressione: voi ce la fate a funzionare, a realizzarvi? Non voglio dilungarmi, ma dopo una serie di giri a vuoto, lavori senza sbocco e vicoli ciechi, è la seconda volta che provo a fare l'Università, ho appena iniziato e sta andando di merda come la prima volta. Mi vengono tutti questi pensieri allegri, mi ricordo di tutte le volte che mi hanno fatto sentire una fallita, una stupida, un fastidio, che hanno trattato le mie facoltà intellettuali e i miei talenti come se dessero fastidio, e bo, non so, forse per cercare di compiacere la proiezione mentale che ho di queste persone (che erano tutte figure di potere/autorità/cura nella mia vita), forse per dare a me stessa un'illusione di calore dalla loro presunta ''approvazione'', o anche solo per avere un motivo per lamentarmi e cercare questa approvazione da chi ho vicino, mi autosaboto puntualmente. Allora, sono sicura che in parte chi fa la vittima sono io, ma primo, se uno arriva a rovinarsi la vita fino a questo punto per il bisogno di fare la vittima, ovvero di attirare gli altri a sé e farsi ''coccolare'', forse è perché sta cercando di colmare una profonda ed endemica mancanza di empatia e perfino di riconoscimento nella sua vita, quindi evitate questi luoghi comuni; secondo, per quanto parte della risoluzione del problema sia preposta al reagire e al non piangersi addosso, non è questa la strategia migliore per curare questa malattia, anzi non è nemmeno la cura, è solo il tentativo di attenuare un sintomo, e, come tale, non tiene conto dell'enorme mole di sofferenza che c'è dietro. Detto questo, io ho bisogno di capire come uscirne, almeno temporaneamente, almeno il tempo necessario a combinare qualcosa, aggrapparmi ad uno stipendio di merda che mi permetta di essere indipendente dagli altri, e morire in pace. E potrei farlo eh, il problema è che ho questa parte tenace di me che comunque non vuole rinunciare ai suoi sogni, nonostante l'evidente deraglio ferroviario che sono, e che mi fa soffrire vedendo la realtà di merda che invece creo. Quindi, domanda: voi, da un circolo vizioso così morbosamente comodo, riuscite ad uscire? Se sì, come? Grazie, e scusate se vi ho depresso ancora di più, ma, insomma, non vi ho obbligato io a venire su questo sito e leggermi.