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Come essere funzionali nonostante la depressione
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Romijuan
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Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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Beh @Malattiacronica, che posso dirti, mi assumo la piena responsabilità di averti fatto stare male, e di aver reso per te questa piattaforma un luogo non sicuro dove confidarti. Capisco che il mio comportamento è stato davvero scorretto, quindi mi sembra inutile dirti che non sono tutti come me, non tutti hanno la pretesa, stupida, sciocca, infantile, di poter guarire gli altri con dei giochetti logici, e nemmeno l'arroganza da maestrina che ho avuto io nel rivolgermi a te (infatti gli altri che hanno commentato sono stati il mio esatto opposto). Ti assicuro che la mia intenzione non era quella di giudicare te: mi sono scagliat* così contro la tua religione perché mi sono identificat* in te, dato che anche io ho vissuto il rapporto con Dio in questo modo; quindi, volevo distruggere quello che, per anni, ha rappresentato il culmine e la sublimazione della sofferenza che mi infliggeva la mia famiglia, allontanando da me qualsiasi possibile compassione ed empatia, in quanto ''peccatrice''. Volevo che vincessi tu, non le cose che, nella mia personale opinione ed esperienza, fanno stare male..per cui, ti posso assicurare, non giudicavo te. Ho però giudicato la tua sofferenza, e questo è ingiustificabile, dovevo capire quanto il tema fosse delicato, per te, e non darti contro solo perché mi sembrava che i cattivi nella mia testa stessero vincendo. Lo ammetto, è una totale ammissione di colpa e un totale rimangiarmi tutto quello che ho detto. Più di così non saprei davvero come fare, vorrei rimediare ma mi rendo conto che ho fatto un guaio troppo grosso. L'unica cosa che, ti torno a ripetere, posso fare, è non commentare più, non leggere nemmeno più questa discussione se ti dà fastidio.
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M&J
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Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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No, cara, non hai sbagliato per niente. Non è colpa tua. Solo io provo un forte senso di colpa quando parlo della masturbazione e...lo provo così perché sono circondato da Cristiani che giudicano, condannano l'atto stesso della masturbazione. Quando ero proprio negli abissi della depressione, un giorno, sono tornato in chiesa, anni fa, e c'è stata una profezia data da una donna : "sei qui ma non partecipi al combattimento di Dio. Il diavolo ha fatto una breccia nel tuo cuore. Pentiti!" E quella profezia, ho pensato che fosse rivolta a me...Allora immagina: vai in chiesa per trovare conforto perché sei sull'orlo del suicidio, e senti una parola come quella...Quando ho lasciato la chiesa, ero completamente distrutto. E delle parole di questo tipo ne ho sentite parecchie...e provenivano da pastori, o Cristiani che profetavano in chiesa.
Ho sempre provato un fortissimo senso di colpa, riguardo al sesso, anche di fronte a Dio, e ovviamente parlarne...risveglia qualche dolore ancora inciso dentro me. Sono stato traumatizzato, quando da depresso grave ho sentito parole di condanna, di giudizio, circa la mia vita. Ero depresso! Avevo tentato il suicidio otto volte...e venivo condannato da Santi...Invece in chiesa avrei dovuto trovare compassione, aiuto, conforto...e ho trovato solo condanna. Perché Dio ha permesso ch'io fossi distrutto mentre stavo già malissimo?? Dov'è stato il Dio che libera, che perdona? Io sapevo di essere un peccatore, mi vergognavo, e venivo distrutto sempre più! Perché?? Volevano proprio ch'io mi suicidassi, alla fine?? Mi hanno spinto verso il suicidio...e adesso, da otto anni sono curato per un disturbo dell'umore...ma rimango tanto ferito dalle parole degli altri...! Sono marcato...Io non mi frego di Dio, so che Egli esiste, ma non capirò mai perché mi ha spezzato...e perché lo fa ancora oggi. Per me, andare in chiesa e farsi condannare, non è logico, non è comprensibile. Dio non distrugge chi è già distrutto. Non è logico. Eppure i Santi distruggono nel nome di Dio. Profetano e uccidono con le parole. Non è logico. Non in chiesa...
In quanto a te, non preoccuparti. Non hai fatto niente di male. Sta' tranquilla.
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
Malattiacronica
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Malattiacronica
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La depressione è una malattia che fa schifo. La mia è cominciata quando ho iniziato gli studi. Mia sorella era depressa e segretamente anch'io lo ero... però non lo sapevo, in quell'epoca. I miei, che andavo a ritrovare ogni weekend non hanno MAI visto che ero affetto da depressione. In otto anni, dal 2002 al 2010, ho vissuto con una depressione non curata, ignorata da tutti. Mi automutilavo, ho tentato di suicidarmi diverse volte, eppure nessuno ha avuto l'idea di contattare uno psichiatra...né un medico qualsiasi. In otto anni. Poi...nel 2010, mi sono impiccato. Stavo in piedi su una cassetta di plastica pieghevole, e avevo già la corda attorno al collo, quando un lato della cassetta si è appiattito sotto il mio peso. Ho avuto paura, perché ho realizzato che volevo vivere, e non morire, ma se la cassetta si appiattiva tutta, ero morto. Ho portato tutto il mio peso sulla parte della cassetta che non si era piegata, e sono riuscito a snodare la corda, attorno al mio collo. Mia madre ha saputo dell'"incidente", e sono stato in ospedale psichiatrico per la prima volta. Poi per quattro anni, anche se ero curato per depressione, ho continuato a farmi del male fisicamente, a bere dei prodotti domestici, a tentare il suicidio...e poi ho passato un anno in una struttura medica, che proponeva delle attività ai malati. Sono stato meglio, a partire da quell'anno...ma pochi mesi fa ho tentato di nuovo il suicidio, a causa dello stress, dato che sono affetto da disturbo d'ansia generalizzata, e adesso vado di fase depressiva in fase depressiva...mentre ho un trattamento fatto di antidepressivi, ansiolitici, e antipsicotico.
Ovviamente, in quel lungo periodo di depressione, la gente ha deciso di farmi del male con le parole. Ho sofferto molto per le reazioni di mio padre e di amici...che non hanno accettato ch'io potessi soffrire. Mio padre mi ha detto che volevo manipolare tutti tentando il suicidio, ed è falso... perché volevo suicidarmi per il troppo dolore che provavo dentro. Non ho mai pensato di manipolare chiunque. Inoltre i miei non sono al corrente di tutti i miei tentativi...
In questo periodo sono depresso. Mi sono masturbato una sera, perché sono andato a letto troppo teso, e siccome ero stressato da eventi futuri, sono finito in fase depressiva.
Ho tentato il suicidio più volte, e sono sopravvissuto. Non so perché, ma...sono qui, oggi, e non sono morto il 13 giugno 2010.
Mi chiedo perché Dio abbia permesso ch'io non morisse nel 2010...dato che...ancora oggi non so vivere senza peccare.
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
Ex membro
@Malattiacronica tesoro, mi fa veramente male sentirti così... Non avevo letto questi tuoi post...
Ti hanno tutti consigliato nel modo giusto, però io vorrei aggiungere qualcosa.
Tu NON sei un peccatore, sei solo imprigionato in uno schema 'deformato', bislacco che ti hanno imposto le persone che ti sono accanto, famiglia, conoscenti, comunità religiosa...
Uno schema che vede facilità di giudizio troppo spesso, che lede la propria dignità umana, d'Uomo e di Donna.
Il vero legame, la vera fede si intesse in un rapporto diretto, non ha bisogno di 'tramiti' in carne ed ossa, di edifici maestosi, di schiere di credenti che fanno spesso, se non sempre, buon viso a cattivo gioco.
Sai quanta ipocrisia c'è dietro tante di quelle persone? Quante 'debolezze' ognuno di loro cela?
E vogliamo parlare dei 'mostri' in veste da cerimonia, che elargiscono i loro 'sacri' giudizi e il loro 'sacro' perdono e poi, in sacrestia, stuprano i ragazzini?
Questo è l'ambiente Sacro da cui ti senti giudicato?
E tu sei un Uomo per l'amor di Dio (ci azzecca), hai il SACROSANTO diritto (e anche il dovere) di vivere la tua sessualità come meglio ti aggrada, solo o in compagnia, non fa differenza. Nel rispetto della tua persona e di chi sceglie di condividere con te quel momento di intimità.
Non vergognartene, ma davvero! E' Natura, è Umanità, ed è anche amore sì.
Ti abbraccio
Malattiacronica
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Malattiacronica
Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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Ciao a tutti e tutte,
Mi sa che non starò mai "bene", nel senso che in autunno...beh il mio umore segue il tempo. Mi sento bene solo quando bevo un caffè, per l'effetto "eccitante" che produce. Altrimenti sono stanco, sempre stanco. Sempre adagiato sul divano, a leggere o scrivere.
Riconosco che il mio disturbo sta più nelle fasi depressive che in quelle euforiche. A dire il vero, prendo un antipsicotico, e ho detto addio alle fasi euforiche...purtroppo. Adesso mi restano solo quelle depressive, e l'ansia. Un'ansia devastante...che mi ammazza ogni giorno.
Eppure prendo gli ansiolitici. Benzodiazepine...da otto anni.
Ma rimane il terrore, permane lo stress, e sono così sensibile...TROPPO sensibile. Vivere così è.........difficile. Sono sempre sulle spine.
Magari mi dessero una dose enorme di ansiolitici...che per ora sento il panico asfissiarmi... perché domani mi devo alzare alle cinque, per andare a Parigi per una formazione...e non ho forze. Questa settimana è infernale: troppi impegni. Vorrei suicidarmi.
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
Ex membro
Mon trèsor, non dirlo nemmeno per scherzo...e mi auguro che sia una frase gettata lì d'impulso, solo per 'sfogare' il malumore da cui sei investito adesso. E, anche se fosse, non gettarla così nemmeno più. Le parole hanno un peso notevole e lo sai, sei un bibliotecario e scrivi tantissimo... quindi, queste bandiscile, che adesso non ti servono a nulla.
E mi chiedo, ma la terapia farmacologica che stai facendo... alla fine ti sta aiutando concretamente?
Perché a me non sembra più di tanto...
Il peso degli impegni può essere asfissiante, quasi impossibile da gestire... ma tu pensa...il peso della monotonia, della vuota staticità di giornate che si susseguono una uguale all'altra, in solitudine, immerso solo nei tuoi pensieri ossessivi, nel tuo angosciante rimuginare... pensa... quale delle due preferisci? E sii sincero, con te stesso soprattutto
Ti abbraccio
Romijuan
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Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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Ho anch'io dei pensieri suicidi ultimamente...li alterno a fasi di euforia disperata e non so più come affrontarli. Stanno diventando sempre più frequenti, con tutte le magagne del caso. È come se fossi dentro un pozzo di solitudine e silenzio, nel senso di incomunicabilità al mondo esterno di quello che mi fa soffrire. Mi è già successo di essere sull'orlo del precipizio, ma non so..sento che questa volta quello che mi trattiene è una sottile patina di noia che appiattisce il dolore e un velo di ipocrita e finta felicità. Insomma, il solito mondo felice che mi creo e in cui mi rifugio per non affrontare il mondo vero. Solo che stavolta il mio mondo sembra solo un sottile strato di cellophane che avvolge un pollo arrosto di dolore reale e solido. So che probabilmente la mia sofferenza non traspare da come scrivo, ma vi prego di non commettere l'errore di pensare che per questo non sia reale: è solo che non so gestirlo, non mi sento molto legittimat* a provarlo, è roba da deboli, roba per cui verrei deris*..è inutile dire di non provarli, voi come li gestite? Non ne posso più di essere infelice.
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M&J
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Certo che è reale...e traspare, te l'assicuro, se si fa attenzione a leggere fra le righe... Si vede e si percepisce che c'è questa lotta fra cedere e non cedere sai...? E purtroppo posso comprenderti. Se da una vita sei abituato/a ad essere forte, a non mostrarti 'debole' per non scoprirsi fragili agli occhi altrui, ad ingoiare sempre quel maledetto buio... inevitabilmente questo buio non farà altro che accrescersi, e poi sconfinare, fino a fagocitarti del tutto.
Sei più che legittimata a provare dolore, e non va bene e non è giusto tenerlo sempre dentro, ma nemmeno, nel verso opposto, farsi totalmente ingurgitare dallo stesso.
Facile dirlo a parole vero...?
Io come lo gestisco... come fai tu, inghiottendo, non mostrandolo, non cedendo.
E con il farmaco, che sto attendendo faccia effetto, ma quando lo fa...
E, nel mio piccolo, dando una mano agli altri...per quello che posso fare nelle mie poche possibilità.
E mi rifugio nelle mie passioni...dipingo, scrivo...Quanto mi fa scrivere il dolore...
Insomma...cerco di sopravvivere ad esso
Ti abbraccio
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io provo a iniziare a fare tante cose così sfruttando l'ansia che mi generano ne riesco a portare a termine qualcuna tuttavia quando non ci riesco o fallisco vacillo ,non so se è corretto
Liofante
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Liofante
Ultima attività il 23/11/24 alle 08:22
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Oibo' io sono l'unico che sta bene in questa fase, ho superato un periodo di ipo-mania, con l'aiuto di un SOS: il valium. Ora sono equilibrato e felice...... tutto mi va bene, per il meglio..... spero solo di non avere dopo due mesi (il mio tempo solito della fase up) una caduta in depressione. Ma questa volta sono "pronto" ad affrontarla. Sempre vigile.
Ho organizzato un Grande Capodanno a Tel Aviv, gli italiani che vivono in Israele, piu' amici che vengono apposta dall'Italia. MalattiaCronica ti invito, ci sono altri che si gestiscono malattie mentali (se non tutti) artisti e belle signore. Un piccolo viaggio ti puo' far bene Telefonami se vuoi, per i particolari 050 55 32 355 (io non mi curo della sicurezza nel virtuale, non ho nulla da nascondere e quindi mi rivelo senza problemi, Su facebook Dan Liofante Raba')
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Liofante
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Romijuan
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Romijuan
Ultima attività il 20/08/24 alle 22:41
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Salve! Da quel che ho scritto nell'oggetto, il topic della discussione dovrebbe risultare piuttosto chiaro, e mi rivolgo specificatamente a chi ha la depressione: voi ce la fate a funzionare, a realizzarvi? Non voglio dilungarmi, ma dopo una serie di giri a vuoto, lavori senza sbocco e vicoli ciechi, è la seconda volta che provo a fare l'Università, ho appena iniziato e sta andando di merda come la prima volta. Mi vengono tutti questi pensieri allegri, mi ricordo di tutte le volte che mi hanno fatto sentire una fallita, una stupida, un fastidio, che hanno trattato le mie facoltà intellettuali e i miei talenti come se dessero fastidio, e bo, non so, forse per cercare di compiacere la proiezione mentale che ho di queste persone (che erano tutte figure di potere/autorità/cura nella mia vita), forse per dare a me stessa un'illusione di calore dalla loro presunta ''approvazione'', o anche solo per avere un motivo per lamentarmi e cercare questa approvazione da chi ho vicino, mi autosaboto puntualmente. Allora, sono sicura che in parte chi fa la vittima sono io, ma primo, se uno arriva a rovinarsi la vita fino a questo punto per il bisogno di fare la vittima, ovvero di attirare gli altri a sé e farsi ''coccolare'', forse è perché sta cercando di colmare una profonda ed endemica mancanza di empatia e perfino di riconoscimento nella sua vita, quindi evitate questi luoghi comuni; secondo, per quanto parte della risoluzione del problema sia preposta al reagire e al non piangersi addosso, non è questa la strategia migliore per curare questa malattia, anzi non è nemmeno la cura, è solo il tentativo di attenuare un sintomo, e, come tale, non tiene conto dell'enorme mole di sofferenza che c'è dietro. Detto questo, io ho bisogno di capire come uscirne, almeno temporaneamente, almeno il tempo necessario a combinare qualcosa, aggrapparmi ad uno stipendio di merda che mi permetta di essere indipendente dagli altri, e morire in pace. E potrei farlo eh, il problema è che ho questa parte tenace di me che comunque non vuole rinunciare ai suoi sogni, nonostante l'evidente deraglio ferroviario che sono, e che mi fa soffrire vedendo la realtà di merda che invece creo. Quindi, domanda: voi, da un circolo vizioso così morbosamente comodo, riuscite ad uscire? Se sì, come? Grazie, e scusate se vi ho depresso ancora di più, ma, insomma, non vi ho obbligato io a venire su questo sito e leggermi.