Cosa succede dopo un tentato suicidio?

Ciao a tutti, sono iscritto in questa piattaforma già da diverso tempo, E' la prima volta che scrivo. Devo confessare che non riesco a leggere molto dei commenti. tutti interessanti ma, faccio molto fatica e in ogni frase o parola avverto in quello che leggo, in maniera molto disordinata e disorientata "la disperazione della malattia". Perdonate, sono ignorante in materia, anche in questo momento mentre scrivo, arranco e i pensieri sono disordinati e persi. Ho 58 anni, sono un separato ormai da più di 5 anni e tutto nasce e parte da questo. Ma forse in maniera latente ero depresso già da prima, non so. Sono seguito da uno psicoterapeuta. Dopo la mia separazione ho perso tutto: casa, famiglia, lavoro, amici e più di tutto, quello che ha inciso in modo devastante è stato l'abbandono completo di quell'unico figlio che ho e che tutt'ora non vuole vedermi o sentirmi. In una situazione di completo abbandono da parte di tutti e tutto, credo, che qualsiasi persona cosiddetta normale andrebbe ai matti. Non so perché sto scrivendo, approfitto di un momento di vaga volontà e provo, provo a dire qualcosa di me stesso, il me stesso che non capisce il dolore che vive, un dolore che a volte diventa agghiacciante e insopportabile. Nei primi due anni dei cinque di disperazione, ho tentato il suicidio con farmaci (troppo vigliacco per altre modalità, forse più efficaci ma, troppo cruente) Nei primi due tentativi in maniera impulsiva, nel terzo in maniera lucida e consapevole. Non so dire quanto il mio percorso di cosiddetto recupero sia stato efficace: Ricoveri, psichiatri, servizi sociali, in ultimo lo psicoterapeuta ma, essendo io persona con nessuna risorsa materiale non so dire se tutto questo sia stato efficiente. So soltanto che mi sono ritrovato davanti a una commissione medica per elemosinare un assegno di invalidità. Premesso che mi sono ritrovato davanti a questa per caso, soltanto perché da altri suggerito e comunque i severi medici davanti ai quali mi trovavo ( manco fosse stato un esame di tesi laurea) hanno letto e scrutato attentamente carte di ricovero diagnosi, prognosi e quant'altro. Mi avevano fatto  uno o due domande ma, ricordo che in uno scatto di vaga dignità ho chiesto "Io sono qui, ma non capisco perché! Io volevo semplicemente uno straccio di lavoro, uno qualsiasi, semplicemente per riprendermi, per rialzarmi". Un cinquantenne, che vuole lavorare, di fatto non ha speranza. Con disperazione e forse caparbia ostinazione (rientrando in quella che chiamano" Categoria fascia protetta") sono riuscito dopo vari tirocini ad ottenere un lavoro part-time presso un'azienda. Da sposato avevo un mio studio dove lavoravo e organizzavo corsi di disegno e pittura, per più di 20 anni ho fatto questo lavoro, quindi libero professionista. Sono tante le traversie del mio vissuto che sicuramente non interessano e chiedo scusa se mi sono dilungato. Vivo e cerco di vivere ma, con molta fatica. la mia disperazione, è lì, sempre dietro l'angolo, come un mostro e non so ancora identificarlo ma, quando lo vedo, scappo, scappo. Grazie per la pazienza.

Ciao Poseidonealfa,Io ho 62 anni e dieci anni fa mi sono separato perdendo tutto proprio come te. Mi sono molto immedesimato a te perche' anch'io ho due figli che non mi parlano. Io ho il Disturbo bipolare che vuol dire che si succedono periodi di depressione e disperazione con periodi di intensa attivita' e senso di sicurezza eccessivo. Da 10 anni sopravvivo cosi'... ti scrivo per simpatia, non ho un messaggio o una soluzione da proporti. Io ora Sono un volontario in centri sociali, dove tengo corsi di disegno, se sei bravo a disegnare e nelle arti in generale, forse puoi trovare un senso alla tua vita nell'attivita' artistica , non c'e' eta' in arte. Spero di poter scambiare con te messaggi data la situazione simile in cui ci troviamo.

Ciao Liofante. Leggo adesso il tuo messaggio: Faccio fatica  e mi perdo  in tutti questi messaggi. Ironia della sorte, l'arte è stata per me  maledizione e benedizione per tutta la mia vita. Non racconto quante e quali cose in questo ambito ho realizzato ( non c'è la faccio) Ti dico soltanto che con signora "arte" ho rovinato me stesso e tutto quello pensavo di aver costruito, invece ho soltanto distrutto. Adesso mi accorgo che quando sono solo con me stesso l'unico modo che ho di combattere i mostri della depressione è rifugiarmi nei miei disegni o dipinti.

Da sposato, quando avevo il mio studio anche io organizzavo corsi di disegno e pittura. Ho lavorato con dedizione e passione,  è stata una gran bella esperienza ma adesso non va, non funziona più niente. Ho più o meno fatto questo lavoro per più di 20 anni da libero professionista. Dopo la mia separazione ho provato a continuare ma ho trovato davanti a me tutte le porte chiuse. Adesso ho avuto tramite uffici preposti  uno straccio di lavoro. Il salario è da fame e non mi posso permettere un affitto e quindi vivo ospite presso parenti.

Sono fortunato, penso ai tanti che non hanno voce, che non hanno un pc per scrivere come me, che sono invisibili. Penso che la vita sia profondamente bella quanto profondamente crudele.

@Poseidonealfa guarda avanti

L'essere nulla

Ti senti perso dentro quella buia stanza
vedi solo un muro, tristezza,
sensazione di vuoto dentro il cuore
di un arido gelido, come un campo incolto
e un buio tetro dentro il tuo animo
e gli occhi spenti come una sigaretta
nel portacenere appena posata…
Ma un giorno nel tuo cuore
il sole tornerà a splendere di nuovo
la vita in te tornerà a galla
e l'essere nulla, quella gelida sensazione
mai più tornerà
un sorriso largo come il cielo stellato
spunterà dal tuo viso
e vedrai nel tuo specchio riflesso
il tuo essere rinato… questa era il mio motto

nessuno di noi e in grado di capire cio che ci succede dentro sicuramente cose brutte , cala l autostima ,l umore, la voglia di sorridere di essere felici, io e una vita che lotto con me stesso perche' la vera lotta e dentro di noi, io 7 anni fa ho avuto una grave crisi depressiva e ne sono uscito lottando ma capisco bene che non sempre e facile infatti ora sto di nuovo male.

Io ho tentato il suicidio tre volte, e ho 34 anni, il problema è che non vedo alcun futuro per me né luce, ne ho passate di tutti i colori, e quando l'anima si stanca del corpo c'è poco da fare purtroppo, la normalità per chi soffre di questa malattia subdola è una chimera. 

@danilo‍  come ti capisco..Sono stanca anche io in tutti i sensi,sono stanca per sonno,sono stanca per l'ansia,per la depressione per gli attacchi di panico e per il non star bene con la salute e non trovano nulla..sono stanca per la tanta troppa rabbia che ho dentro e sono  stanca per la settimana presente e perchè non avrò il mio week end di pace di uscita ecc ne questo ne il prossima forse perchè devo aiutare mamma e mio fratello con delle cose..

Non vita ne anima ne energia in questo mio corpo mi sento peggio di uno zombie un morto proprio ma che comunque vive perchè deve..anche mentre scrivo adesso faccio fatica,per la stanchezza e lo stress mi si chiudono gli occhi non connetto non ragiono più..ogni volta che qualcuno deve fare qualcosa mi stanco più di quelli che fanno e come se lo facessi io e non ce la faccio davvero più di tutto ciò..

@danilo nostri sogni m ti capisco benissimo cerca di resistere per te stesso e per chi ti vuole bene, sogni  muoiono  con noi come le nostre speranze.

"Sono ancora vivo" E' questo che penso! Il dolore che mi procura la depressione è sempre lì.Non voglio naufragare, nessuno di noi deve farlo. Il dolore va combattuto, con o senza farmaci, con ogni mezzo e possibilità. Bisogna farlo, bisogna farlo anche se non si trova un senso. Vivere sino alla fine, non importa, non importa se mi sento morire ogni giorno di più. Ad ogni respiro che guadagno cerco una speranza fatta di poco e niente e quel poco-niente può essere tutto. Non sono certo, non sono forte, anzi, ma,  voglio vivere anche a dispetto della depressione. Vi prego, vi prego, da qualche parte ci deve essere, ci deve essere per forza una speranza per ritornare a vivere.