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Pazienti Depressione
Zoloft e farmaci per la depressione
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NO(t)MAD
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NO(t)MAD
Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Amico
Ciao promises.
Finalmente qualcuno che scrive qualcosa, anche se siete tutti telegrafici.
Correggimi se sbaglio ma dal tuo discorso sembra che tu dica che hai preso molti farmaci ma nessuno ti ha dato dei veri risultati. E' corretto?
Hai provato altre strade? Intendo principalmente psicoterapia ma non solo.
Sei in cura da privati o con una struttura pubblica?
Hai mai fatto domanda per farti riconoscere lo stato di invalidità?
Spero che tu risponda e magari anche qualcun altro.
promises
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promises
Ultima attività il 30/06/22 alle 19:24
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Ciao @NO(t)MAD , i farmaci calmano il momento ma non curano. Io vivo nella paura della paura, quindi no lontano da casa, no da sola, no no e no.
Anni, decenni di psichiatri e psicologi pubblici e privati. Case di cura neuropsichiatriche.
Ho il 100% causa un intervento alla schiena e complicanze, neuropatie, attacchi di panico...
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Se sono normali non li vogliamo...
NO(t)MAD
Buon consigliere
NO(t)MAD
Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Amico
19.05.2020 09:28:37
Grazie per avermi risposto @promises.
Ho visto che mettete questa chiocciola davanti al nick per segnalare, quindi faccio uguale.
Mi pare di capire che tu hai sviluppato questi sintomi psichiatrici dopo importanti problemi medici.
Parli di un intervento alla schiena andato male e poi parli di "neuropatie", significa che hai qualche sindrome neurologica?
Da un lato io penso che i casi come il tuo siano da tenere separati da quelli che sviluppano problemi psichiatrici per motivi sociali e ambientali (nel senso dell'ambiente in cui uno vive).
Dall'altro però sei l'ennesima testimonianza del fatto che l'uso degli psicofarmaci, anche se presi per anni o decenni, in moltissimi casi non sembrano apportare reali benefici al paziente e nonostante questo non succede quasi mai che uno psichiatra in base all'evidenza dei fatti, suggerisca la sospensione o almeno faccia un tentativo in tal senso.
Tu dici che hai frequentato anche psicologi, quindi avrai avuto esperienze di psicoterapia.
Ma da quello che dici non hai ricavato migliori risultati.
Io personalmente penso che la psicoterapia a livello teorico sarebbe la strada migliore. Allo stesso tempo non credo che superare degli esami scolastici sia sufficiente a rendere una persona in grado di aiutare gli altri.
Secondo me per fare lo psicologo occorrono delle doti innate che sono piuttosto rare, mentre la richiesta di psicologi è elevata.
La nostra società si basa su regole condivise e alcune di queste riguardano il fatto che se una persona compie con successo un percorso scolastico le si riconosce la capacità di intervenire in certi ambiti e risolvere determinati problemi.
Questo modello può essere valido in certi settori, probabilmente anche in alcuni settori della medicina ma a mio parere non è valido nella psichiatria o nella psicologia clinica.
Sempre esprimendo un opinione personale dico che ci sono un sacco di persone che scelgono questi mestieri pur essendo totalmente negate.
E' interessante notare che sopratutto molti psicologi ammettono tranquillamente che hanno iniziato a interessarsi alla psicologia per cercare soluzioni a problemi personali, in molti casi senza riuscirci poi veramente.
Ripeto che sto esprimendo opinioni ma se una persona ha dei problemi e non riesce a risolverli perché dovrebbe essere in grado di risolvere quelli degli altri?
Bisogna anche dire che la psicoterapia non è nemmeno per tutti i pazienti, penso che anche in questo caso le capacità e la motivazione di una persona facciano la vera differenza. Però non mi risulta che ci siano psicoterapeuti che rifiutano pazienti pronosticando un insuccesso che poi spesso si verifica.
Ad ogni modo io consiglierei a tutti di provare questa strada piuttosto che i farmaci, o se volete assieme ai farmaci. Il problema in questo caso è che moltissime persone non se lo possono permettere. Le strutture pubbliche dicono di dare certi servizi ma in realtà non lo fanno, almeno non tutte, mentre sostenere le spese per una psicoterapia privata è proibitivo per moltissime persone.
Lo stato dice di stanziare molti soldi per aiutare questa o quella categoria, nella mia situazione io mi sento totalmente dimenticato, in passato almeno mi era stata proposta la borsa lavoro che comunque non è una condizione permanente e comunque non si adatta bene a tutti i problemi, per me è difficile anche solo ipotizzare un lavoro a cui potrei adattarmi bene.
Se almeno il personale del servizio pubblico dimostrasse un minimo di interesse per le sorti dei loro assistiti sarebbe già qualcosa. Io non vedo di persona la mia psichiatra da dicembre 2018 (2018 non 2019) ma lei continua ad essere ufficialmente la mia psichiatra, ma in che senso lo è? Lo è solo nel senso che devo chiedere a lei per ottenere quel dannato certificato che ogni anno mi serve per continuare ad avere la patente e che ogni anno non ha scritto sopra proprio nulla a parte "disturbo ossessivo". Forse quelli della commissione patenti hanno l'Alzheimer se ogni anno necessitano di riottenere la stessa informazione.
Tutto questo genera molte sfiducia nelle istituzioni.
Non c'è aiuto economico, non c'è nessun iniziativa per trovare un'occupazione, non c'è alcun modo di discutere dell'efficacia (assente) della terapia farmacologica, non c'è nemmeno supporto morale.
Però tutto il personale di queste strutture viene pagato, la gente che lavora paga tasse che vanno negli stipendi di queste persone, non sono li a fare un favore, sono li a prendere uno stipendio.
In conclusione mi sorprende di non trovare fra di voi persone che siano indignate quanto me di questo. Forse molti di voi nemmeno si rivolgono al servizio pubblico, ma non dovrebbe essere cosi.
Molti diranno:"tanto non cambia nulla" ma se nessuno protesta le probabilità che qualcosa cambi sono veramente scarse. La protesta deve essere sensata ma io credo che ci sia sufficiente materiale per questo.
Se qualcuno vuole dire la sua, sarebbe interessante.
Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Cari membri come state oggi? @michelangeloB @paolafire @ilikeitalot @MathildeSpila @Apettina @Mari998 avete visto questa discussione? Qual è la vostra esperienza a riguardo? Assumete un trattamento in particolare? non esitate a condividere le vostre esperienze con noi per aiutare la comunità
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Io ho preso tanti tipi di antidepressivi nella mia vita, quello che mi ha fatto stare peggio è stato l'efexor perché ha contribuito a scatenarmi una fase maniacale, mentre quello con cui mi sono trovata meglio e che prendo anche ora è lo zoloft...
Baptiste
Buon consigliere
Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Cari membri @Fenix94 @fabio36 @Milano @Valentinaa95 @Luna78 @Ombretta24 come state oggi? Non so se avete visto ma abbiamo scritto un articolo sull'impatto psicologico del Covid-19 e che potrebbe forse interessarvi. Vi allego qui il link:
Grazie mille in anticipo per le vostre esperienze a riguardo
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Liofante
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Liofante
Ultima attività il 19/11/24 alle 17:43
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Credo sia un errore discutere dei farmaci in un forum perche' gli effetti variano molto da persona a persona, per esempio per me l'efexor e' stato il farmaco che mi ha liberato dalla depressione mentre qui un'altro membro lo trova pericoloso e minaccioso. Ho 64 anni e prendo farmaci da quando ne avevo 17 senza interruzioni (ho interrotto una volta e sono stato malissimo, sono finito in Ospedale, da allora ho imparato la lezione: non si interrompono le cure senza assistenza psichiatrica). Praticamente ho provato la maggioranza dei farmaci molti non hanno su di me nessun effetto palpabile, Alcuni sono stati chiaramente utili. Chi puo' non prendere farmaci che se ne tenga lontano, ma chi li usa deve avere un ottimo rapporto di collaborazione con lo psichiatra e studiare bene gli effetti che hanno su di lui i vari farmaci. Io per questo sto cambiando psichiatra perche' quello attuale mi tratta come un contenitore di pillole senza capire nulla della mia vita privata della quale non si preoccupa affatto.
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Liofante
NO(t)MAD
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Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Il fatto che i farmaci abbiano effetti diversi da persona a persona non mi pare un buon motivo per non discuterne. E' utile invece sentire le esperienze di altre persone e in particolare se hanno provato lo stesso farmaco ma con effetti molto diversi.
Anche in caso di farmaci differenti, può essere interessante sentire ad esempio, che qualcuno afferma come te, che un farmaco in particolare "ti ha liberato dalla depressione".
Anche io una volta ho interrotto i farmaci di botto e poi ho dovuto tornare ad assumerli, ma al secondo tentativo ho smesso gradualmente e da allora non ho avuto problemi a stare senza.
Non dico che il tuo caso sia come il mio, ma dovresti anche considerare la possibilità che sia stato il modo in cui hai provato a smettere, che ti ha condotto in ospedale e non il fatto di aver sospeso la terapia in se.
Io non ho avuto scelta nel fare da solo, la mia psichiatra mi ha detto testualmente che quelle era la terapia, potevo scegliere di continuarla o smetterla ma lei non mi avrebbe assecondato nel mio proposito di diminuirla gradualmente. Secondo me qui ci sono gli estremi per formulare un imputazione ma non è detto che non accada veramente (parlo del mio caso ovviamente).
Dici: "Chi può non prendere farmaci, che se ne tenga lontano " e io sono perfettamente d'accordo, il problema è che gli psichiatri da questo orecchio non ci sentono. Se ti associano una diagnosi non esiste per loro il discorso di stare senza terapia farmacologica, non si riesce nemmeno a fare un discorso sul piano teorico, non vogliono prendere in considerazione l'idea che per alcune persone sia meglio farne a meno o che per per alcuni i farmaci non possano dare risultati utili.
Per me questo è molto preoccupante, la maggior parte delle persone non discute qualcosa che gli viene detto da una figura autoritaria e messe le due cose assieme significa che moltissime persone prendono farmaci senza una valido motivo.
Dici: "ma chi li usa deve avere un ottimo rapporto di collaborazione con lo psichiatra e studiare bene gli effetti che hanno su di lui i vari farmaci. "
Mi par di capire che tu non ti rivolgi al servizio pubblico, altrimenti non faresti questo discorso. Studiare bene gli effetti? Io ho avuto tutta una serie di effetti collaterali dei quali non ho mai nemmeno avuto occasione di discutere con la mia psichiatra. Semplicemente non le interessa l'argomento, si è messa in testa che io cerco ogni genere di scusa per smettere di assumere farmaci o più in generale per contestarla, è un discorso privo di consistenza, in realtà è solo un pretesto, la verità è che se ne frega nel modo più assoluto e che il suo solo interesse è quello di scansare al massimo le seccature che i suoi pazienti le procurano.
Perché non vado da un privato? Ma dove li prendete voi i soldi? Non ho capito e se potessi lavorare non butterei nemmeno un euro in psichiatri o medicine.
Dici: "Io per questo sto cambiando psichiatra perché quello attuale mi tratta come un contenitore di pillole senza capire nulla della mia vita privata della quale non si preoccupa affatto."
Ecco, allora nemmeno quelli a pagamento sono tanto meglio alla fine.
Secondo me io e te la pensiamo quasi allo stesso modo, tu però sembri convinto di aver bisogno di alcuni farmaci e io non sono nella posizione di poter contestare questo, potrebbe benissimo essere vero.
L'unica cosa che mi insospettisce è quando dici: " l'efexor e' stato il farmaco che mi ha liberato dalla depressione " ma anche :"Ho 64 anni e prendo farmaci da quando ne avevo 17 senza interruzioni".
Io mi domando: se ti ha liberato dalla depressione allora perché hai ancora bisogno di farmaci? L'efexor è un antidepressivo, quindi non ti ha liberato, al massimo tiene la depressione sotto controllo, non mi pare la stessa cosa.
Sono 47 anni che prendi psicofarmaci e sei ancora in trattamento e non sembri sulla via della guarigione. Sei sicuro che questi farmaci siano veramente utili? Per me una cura serve a riportare una persona alla salute, ok in certi casi ci si cura solo per non peggiorare o solo per controllare i sintomi, come i diabetici fanno con l'insulina, ma secondo me dovresti farti alcune domande e la prima sarebbe: quando dico che i farmaci mi servono, sulla base di quali prove mi baso? Non dovresti dare una risposta veloce, non devi rispondere a me, dovresti rifletterci a lungo e capire se le "prove" che hai siano effettivamente prove valide. Se la prova è "perché lo dice lo psichiatra" , oppure "perché lo dicono tutti", oppure "perché quando ho provato a smettere sono stato peggio", secondo me queste non sono prove valide, ovviamente tu hai diritto di pensarla diversamente.
Io penso che il pensiero scientifico vero si basi su alcune regole, una di queste è che il ricercatore osserva un fenomeno, formula un'ipotesi e poi la verifica. Se la prova smentisce l'ipotesi allora deve formulare una nuova ipotesi e riprovare.
Questa è una regola base del pensiero scientifico e mi pare che quello che fa la maggior parte degli psichiatri non abbia nulla a che fare con questo e se questo è vero, allora la psichiatria non ha diritto di essere chiamata scienza.
In realtà occorre fare una distinzione fra l'ambito della ricerca e quello della pratica clinica, secondo me il primo è valido mentre il secondo risponde a logiche diverse, spesso di natura economica e questa non è dietrologia.
Liofante
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Liofante
Ultima attività il 19/11/24 alle 17:43
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Non vado da psichiatrì privati,vado da quelli della mutua. Ho il disturbo Bipplare che e' cronico e non intendo smetterei farmaci. Ho anche il diabete.
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Liofante
NO(t)MAD
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Ultima attività il 22/02/24 alle 03:40
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Ricompense
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Suppongo che per mutua tu intenda il Servizio Sanitario Nazionale.
Dalla tua risposta categorica intuisco che tu non sia aperto a discussioni, neppure a livello teorico.
Non sarò certo io a costringerti a parlarne se non desideri farlo.
Sei intervenuto in questa discussione dicendo che secondo te non ne dovrebbe parlare nessuno in effetti.
Non mi sembra affatto corretto che tu stabilisca una regola per tutti, la tua opinione non vale meno di quella degli altri, ma perché dovrebbe valere di più?
Se non ti piace un discorso puoi semplicemente ignorarlo.
Per il resto voglio far notare una cosa: qui la maggior parte delle persone è convinta di aver bisogno di farmaci, ma fino a questo momento non ne ho trovato uno che sia soddisfatto del lavoro del suo psichiatra.
Aggiungo anche che certi psicofarmaci, come ad esempio i neurolettici di ultima generazione, aumentano notevolmente il rischio di ammalarsi di diabete.
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Anna1996
Anna1996
Ultima attività il 08/01/20 alle 02:48
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