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Pazienti Malattia epatica grassa non alcolica e NASH
"Fegato grasso" pericolo per un italiano su quattro
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Mariagr
Mariagr
Ultima attività il 17/03/18 alle 06:35
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4 commenti pubblicati | 2 nel forum Malattia epatica grassa non alcolica e NASH
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grazie mille..in questi giorni vedrò un nutrizionista per la dieta e poi spero di poter iniziare a fare un pò di sano movimento..ho una bimba di 3 anni che richiede tantissime attenzioni
Flothekitten
Flothekitten
Ultima attività il 05/07/22 alle 15:10
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@Baptiste premesso che da bambina ho avuto un'epatite alimentare, io ho assunto dal 2002 al 2008 aromasin ed arimidex per un ka della mammella. Al termine della terapia la steatosi è rientrata, ma, purtroppo mi sono ammalata di nuovo nel 2015 ed ora assumo femara e la steatosi è di nuovo di grado severo. Gli esami ematici, al momento sono nella norma
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Flothekitten
Vincenzo16
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Vincenzo16
Ultima attività il 15/12/23 alle 07:54
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@Mariagr e si il consiglio di @danilobruno è la regola Di questi tempi conviene a tutti preservarsi dalle malattie con radice ereditaria che non preservarsi da ipotetiche quantomai inverosimili malattie di nuova scoperta
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vincenzo16
Mariuska
Mariuska
Ultima attività il 05/05/18 alle 12:37
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Salve,nel 2015 a seguito di una serie di esami ho scoperto di avere il fegato grasso,da allora sono dimagrita ,limito i fritti e i grassi e ho abolito quasi del tutto gli alcolici...Tra poco dovrò fare l'eco di controllo e gli esami x capire se la situazione è migliorata,ma ho il terrore di scoprire il contrario....Mia mamma ha epatite c e mio papà morì di cirrosi epatica,lui però beveva....Secondo voi quante possibilità ci sono che io sviluppi, visto l'ereditarietà una malattia epatica più seria?
Grazie
Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Grazie mille del tuo contributo @Mariuska e benvenuta sulla nostra piattaforma
Qualcuno vuole rispondere alla sua domanda e aiutare il nostro membro?
Vi ringrazio in anticipo. Buona giornata.
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@Flothekitten Spero che qualcuno preparato ti risponda per condividere esperienza. Auguri
Fabioph
Fabioph
Ultima attività il 16/04/18 alle 07:50
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Buongiorno, dopo una serie di esami ho scoperto di avere il fegato ingrossato, questo mi ha portato ad avere una dieta equilibrata povera di grassi, zero alcool , così limitando l'uso di insaccati, zuccheri e carboidrati. Oggi mi limito a consumare frutta e verdura aggiungendo di dei concentrati di cardio mariano, curcuma etc. Non metto il nome del prodotto per evitare di essere bannato, ma penso aiutino molto. Devo ammettere che già dopo qualche mese mi sento meglio , ma farò gli esami tra 5 mesi , dopo la terapia ( naturale/) che mi sono imposto.
Ex membro
Ex membro
qual'e' la dieta più appropriata x il fegato grasso??
Baptiste
Buon consigliere
Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Qualcuno può aiutare il nostro membro @Pascia?
Vi ringrazio in anticipo.
Buona giornata a tutta la comunità
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Baptiste
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Baptiste
Ultima attività il 01/10/24 alle 09:36
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Allarme steatoepatite non alcolica
È invece la steatosi epatica non alcolica (NAFLD: nonalcoholic fatty liver disease) a rappresentare oggi la causa più frequente di malattia cronica del fegato nella pratica ambulatoriale. Si stima che circa un quarto degli italiani tra i 18 e i 65 anni sarebbe portatore di NAFLD. Questo quadro è stato considerato fino a non molti anni fa una condizione benigna. Tuttavia oggi si è verificato che in una proporzione consistente di pazienti la NAFLD può evolvere in situazioni più severe, in particolare quando alla steatosi del fegato si aggiungono infiammazione e danno epatico. Questa ultima situazione, chiamata "steatoepatite non alcolica (NASH: nonalcoholic steatohepatitis)", si associa ad attivazione della fibrogenesi e può evolvere in cirrosi ed in tumore maligno del fegato. Lo sviluppo della NASH ha una genesi multifattoriale, che include la resistenza all'insulina, le alterazioni della permeabilità intestinale, uno stato pro-infiammatorio sistemico e predisposizioni ereditarie.
Nei giorni scorsi si è svolto agli IFO di Roma un convegno dal titolo "Presente e Futuro in Epatologia ed Onco-Epatologia", un occasione per fare il punto con numerosi relatori italiani e discutere sullo stato attuale della diagnosi e del trattamento delle principali patologie croniche del fegato, in particolare sull'epatite B, sull'epatite C e sulla NASH (l'epatite cronica su base non alcolica). I dati presentati hanno mostrato inequivocabilmente come le nuove terapie mediche per le epatiti B e C abbiano oggi sostanzialmente ridotto i danni causati da questi due virus. In particolare, il numero di farmaci disponibili e l'efficacia nel controllare il virus hanno permesso un sostanziale contenimento degli importanti danni causati dal virus dell'epatite C.
Rischio tumori epatici sotto la lente
Ma è il fegato grasso a destare serio motivo d’allarme anche in ambito oncologico. Questa e e altre malattie croniche del fegato sono correlate con l'insorgenza di epatocarcinoma (il tumore che nasce dalle cellule proprie del fegato) e di colangiocarcinoma (il tumore che nasce dalle cellule delle vie biliari). Da una parte è quindi necessario verificarne le possibili terapie al fine di ridurre l'insorgenza di tumori, dall'altra quello di stabilire percorsi di gestione di questi ammalati per impostare programmi di screening e di sorveglianza per la diagnosi precoce di queste forme tumorali.
Il trattamento chirurgico dei tumori del fegato rappresenta pertanto uno dei campi di sviluppo più interessanti e effervescenti nel campo dell'oncologia medica e chirurgica. In questo settore l'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena - IFO si è posto in una posizione di primo piano istituendo, già nel 2010, un reparto di Chirurgia EpatoBilioPancreatica, che ad oggi ha eseguito circa 600 interventi di resezione del fegato e circa 200 di resezione pancreatica, utilizzando tecniche laparotomiche e laparoscopiche.
Formazione in primo piano
Nell'ambito di queste attività, l'Istituto Regina Elena si colloca in una posizione di primo piano anche per quello che riguarda la formazione: corsi, formazione sul campo, scambi e borse di studio anche con il supporto della Società Italiana di Chirurgia (SIC). In quella che viene definita "formazione sul campo", il reparto di Chirurgia EpatoBilioPancreatica dell'Istituto nazionale Tumori Regina Elena è stato identificato da parte della Società Italiana di Chirurgia (SIC) come centro di riferimento per la chirurgia del fegato ed inserito nel programma della SIC Academy.
Tale programma ha messo a disposizione dei soci SIC una serie di borse di studio la cui finalità è di consentire la frequenza presso Centri nazionali di riferimento (individuati sempre dalla SIC) allo scopo di acquisire o aggiornare le conoscenze riguardanti indicazioni e tecniche in diversi settori della chirurgia.
Una delle borse che riguardano la chirurgia del fegato è stata messa a disposizione del Regina Elena ed è stata poi assegnata ai colleghi dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce. Ospiteremo a Roma, per due periodi di una settimana ciascuno, i chirurghi generali dell'ospedale leccese che condivideranno l'attività quotidiana di reparto e, soprattutto, di sala operatoria che si svolge agli IFO. Nel mese di marzo sarà invece il sottoscritto a recarsi a Lecce per eseguire interventi di chirurgia resettiva del fegato.
Essere identificati dalla principale società italiana di chirurgia come centro nazionale di riferimento nell'ambito della chirurgia del fegato rappresenta sicuramente un importante e significativo riconoscimento degli sforzi intrapresi in questi ultimi 7 anni dalla mia equipe e da tutti i colleghi che si occupano di malattie del fegato, delle vie biliari e del pancreas all'interno dell'Istituto Regina Elena.
di Gian Luca Grazi (direttore chirurgia epatobiliopancreatica Irccs Int Regina Elena-Ifo Roma)
Sanità 24