Il sintomo principale dell’artrosi è il dolore. Questo dolore è "meccanico", ovvero è attivato e aumentato dal movimento, e diminuisce o cessa quando l’articolazione è a riposo. Generalmente è meno marcato al mattino (dopo il riscaldamento dell’articolazione) e aumenta nel corso della giornata per arrivare al picco massimo alla sera, arrivando talvolta a disturbare il sonno.
Si osserva anche una rigidità a livello dell’articolazione artrosica, in particolare quando l’articolazione viene sollecitata nuovamente dopo un periodo di riposo. Al mattino, al risveglio, è possibile che l’articolazione sia rigida e debba essere "sbloccata" per alcuni secondi/minuti, il che può essere doloroso. Se non viene effettuato nessun trattamento, via via che passa il tempo, a causa della perdita progressiva della flessibilità dell’articolazione, il tempo necessario per sbloccarsi può aumentare.
L’artrosi può anche indurre delle deformazioni delle articolazioni, dette "osteofiti", soprattutto a livello delle dita e degli alluci.
Accanto a questi sintomi, di natura cronica, possono manifestarsi di quando in quando delle crisi transitorie: quando è in atto la distruzione della cartilagine, è possibile che pezzetti di cartilagine si stacchino e "galleggino" all’interno dell’articolazione. Questi pezzi scatenano delle riacutizzazioni infiammatorie rendendo l’articolazione più dolorosa, inducendo una ipersecrezione di liquido e portando a un gonfiore dell’articolazione. Inoltre, la rigidità della mattina può essere maggiore, così come il dolore, e quest’ultimo, durante la fase di crisi, può causare risvegli notturni.
Ultimo aggiornamento: 11/02/18