Epilessia: sapere tutto
Cos’è l’epilessia?
Nel mondo, più di 50 milioni di persone sono interessata dall’epilessia. La malattia colpisce particolarmente i bambini e le persone di più di 75 anni.
L’epilessia è caratterizzata da scariche di impulsi nervosi anormali nel cervello. Queste scariche, imprevedibili e improvvise sono spesso brevi e prendono forme diverse.
>> Leggete il nostro articolo per capire meglio le crisi epilettiche
Al contrario di ciò che pensiamo, le crisi epilettiche non sono accompagnate sempre di convulsioni o movimenti convulsi. Però, altre manifestazioni possono intervenire: perdita di coscienza, movimenti ripetitivi involontari, allucinazioni...
Le cause dell’epilessia
Una soglia convulsiva più bassa del normale
Ogni individuo dispone di una soglia convulsiva (limite oltre la quale ognuno può innescare una crisi epilettica) e può quindi potenzialmente avere un attacco epilettico. Gli epilettici presentano la particolarità di avere una soglia convulsiva più bassa del normale.
Le tre origini dell’epilessia
- Le epilessie sintomatiche dovute ad una lesione cerebrale
- Le epilessie criptogeniche: quando una causa è sospetta, ma non può essere dimostrata con metodi diagnostici, si parla di epilessia criptogenica il cui numero è sempre in diminuzione grazie all’evoluzione permanente delle tecniche di esplorazione. Le epilessie sintomatiche o criptogeniche sono il più spesso parziali. Rappresentano quasi il 80% delle epilessie nell’adulto. L’epilessia può essere anziana, in relazione con un’affezione cerebrale avvenuta durante l’infanzia; può essere recente, necessitando la prassi di un bilancio alla ricerca di una causa evolutiva.
- Le epilessie idiopatiche (senza causa identificata): presentano un carattere genetico più o meno dimostrabile e riguardano soggetti il più spesso senza lesione cerebrale. Le epilessie idiopatiche dell’adulto sono sempre generalizzate. Sono essenzialmente epilessie risalenti all’infanzia o adolescenza che non sono state guarite ma che sono il più spesso in remissione durabile sotto trattamento.
I trattamenti dell’epilessia
I trattamenti dell’epilessia hanno l’obiettivo di sopprimere le crisi o almeno di ridurne la frequenza e la gravità. I farmaci costituiscono il trattamento di base e sono efficaci nel 70 a 80% dei casi. In alcuni casi, una chirurgia potrebbe essere possibile.
es traitements de l’épilepsie ont pour but de supprimer les crises ou au moins d’en diminuer la fréquence et la gravité. Les médicaments constituent le traitement de base et sont efficaces dans 70 à 80% des cas. Dans certains cas, une chirurgie pourrait être envisageable.
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I farmaci
Fino agli anni 1980, soltanto 4 farmaci antiepilettici erano in commercio:
- Fenobarbital (il trattamento più usato nel mondo);
- Fenitoina;
- Carbamazepina;
- Valproato di sodio.
Lo sviluppo della biologia molecolare ed una migliore conoscenza delle procedure dell’epilettogenesi hanno permesso la creazione di una ventina di nuove molecole attive più efficaci e tollerate meglio. Alcuni di questi farmaci sono già disponibili. Altri sono in corso sperimentazioni cliniche.
La prima prescrizione consiste nella monoterapia (un solo farmaco) regolare e quotidiana. Se dimenticata, l'assunzione può farsi qualche ora dopo (ad esempio a mezzogiorno se l’assunzione della mattina è stata dimenticata); al di là, l’assunzione può essere aumentata parzialmente ma soltanto dopo il parere preliminare del medico.
La politerapia (combinazione di diversi farmaci) può portare dei risultati ma aumenta il rischio di oblio o di errori nell’assunzione.
Monitorare il trattamento
Oltre la sua efficienza sulle crisi, il medico deve anche valutare gli effetti collaterali del trattamento. Il controllo biologico (dosaggio del farmaco nel sangue) non deve essere sistematico. Però, un bilancio preventivo all’avviamento del trattamento e un bilancio di controllo si giustificano per alcuni farmaci che hanno un'azione epatica.
La chirurgia
Esistono 3 tipi di intervento chirurgico: la cortectomia (rimozione di una zona molto limitata del cervello), la callosotomia (rimozione totale di una struttura cerebrale, intervento eccezionale) e l’emisferectomia (sezione funzionale di uno dei due emisferi). Tuttavia, il ricorso alla chirurgia rimane estremamente limitato e deve essere sottile. Si considera soltanto per i pazienti affetti da un’epilessia parziale farmacoresistente.
Pubblicata il 14 dic 2019