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Latte e formaggi incentivano l’obesità infantile? Non è vero e anzi, fanno bene alla crescita
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EUREKA
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EUREKA
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Qui siamo alle Solite !!! Nel senso che.... La ricerca viene Pagata ,Deviata, per promuovere, smentire la Verità.
Vediamo ed analizziamo il Perchè dico Ciò !!! Dunque come citavo in altro “Post-Discussione”…. La Natura Ha previsto L'allattamento per un Primo Periodo "2-3 mesi" poi dipende dai Soggetti dal tipo di "Mammifero" e visto che Noi esseri Umani Siamo ed apparteniamo al regno dei Mammiferi, La natura per noi ha previsto di assumere Latte " Materno" per un primo periodo e Stop. Ora mi domando ....Perchè continuano a dare e Pubblicizzare , consigliare il latte per di più pastorizzato, Scremato, o in polvere anche dopo il primo periodo? Business ???
così Facendo andiamo contro Natura , se la natura ci toglie quel enzima ci sarà un Motivo ben preciso, continuando ad assumere Latte avremo osteoporosi, dolori alle ossa , Obesità ,Gastriti e colon irritato e tante altre Patologie.
Al contrario di Quanto affermato, il Latte si ha del calcio mah…. Questo calcio viene scisso e convertito in altro e non come dicono che questo calcio sia per le Ossa e fa bene per le ossa , anzi e esattamente al contrario, Basta informarsi , leggere, constatare, verificare su se stessi anche solo dopo aver assunto il latte se notate la pesantezza, un senso di reflusso, per non parlare di altre sensazioni che basta osservare attentamente sul nostro corpo come reagisce. fra sensazione e reazioni.
Quello che evidente è …. Che Sono sempre di più gli italiani che, per fare un regalo alla propria salute, rinunciano ai “piaceri” di latte, yogurt, burro, formaggi ederivati. Ed è incredibile quanto siano rapidi e visibili i benefici nell'eliminazione totale di questi alimenti, spesso basta attendere 2-3 giorni per notare che la pancia si sgonfia, che emicranie, tosse e raffreddore all'improvviso spariscono, che la cervicale migliora, che dermatiti e pruriti cessano e che la colite non c'è più. Tuttavia questi sono solo alcuni dei disturbi più diffusi, legati al consumo di latticini. L'elenco da fare sarebbe davvero lunghissimo e comprenderebbe patologie assai più serie di quelle appena citate. Parlare male del latte è considerato un vero e proprio tabù per il semplice Motivo che per tutti è un alimento sano, completo e indispensabile per la salute umana, specialmente per il bambino e per gli anziani che devono prevenire l'osteoporosi assumendo alimenti ricchi di calcio e sempre più numerose le figure professionali (medici, nutrizionisti, naturopati, ecc.) che lo sconsigliano ai propri pazienti il consumo di latte e tutti i suoi derivati.
Questo prchè il Lattosio è una zucchero indigesto,parecchia gente ha problemi digestivi con il Lattosio. Sempre il lattosio è uno zucchero complesso, composto da due monosaccaridi (glucosio ed galattosio). Per essere digerito dal nostro intestino ha bisogno di essere scomposto in questi due zuccheri semplici.
La lattasi è l'enzima adibito per la sua digestione, un enzima di cui il nostro intestino è ricco nel momento della nascita e per tutta la fase dello svezzamento. Ma con il passare degli anni, a partire dai 3-5 anni di vita, si assiste ad una progressiva riduzione dell'attività della lattasi e in età adulta solo una ristretta percentuale di persone è ancora in grado di digerire bene il latte. Per cui la maggior parte degli adulti, non riuscendo più a digerire il lattosio, ne diviene matematicamente intollerante. I sintomi più comuni sono: gonfiore addominale, flatulenza e diarrea. In tanti credono erroneamente che per ovviare al problema, basta evitare il lattosio. Quindi si buttano a capofitto su prodotti poveri, o privi di lattosio, come il latte senza lattosio (che oggi è molto in voga) o, peggio ancora, lo yogurt e i formaggi stagionati.
Bisogna notare che nel latte e in tutti i suoi derivati, ci sono nemici molto più subdoli e pericolosi del lattosio. In primis la caseina….Una Proteina …Pericolosa ! La caseina è senza dubbio “l’agente cancerogeno più potente mai scoperto”. I pericoli maggiori e le conseguenze più negative per la salute non vengono dal lattosio, bensì da una proteina contenuta soprattutto nel latte vaccino, ma anche nel latte di altri animali (capra, pecora, ecc.). Sto parlando della caseina.
Sempre …. la caseina costituisce circa l'80% delle proteine del latte vaccino e nel latte di percora e di capra questa percentuale è leggermente minore. Il latte materno contiene una percentuale di proteine nettamente inferiore (circa un terzo di quelle contenute nel latte vaccino) e di queste la caseina rappresenta solo il 20%. Molto più abbondanti sono invece le sieroproteine.
Quindi già vediamo che la struttura proteica del latte di donna è completamente differente dal latte vaccino o di altri animali, pertanto sulla pericolosità della caseina si è ampiamente espresso uno dei più grandi studiosi mondiali di alimentazione, il dott. T. Colin Campbell. Campbell ha portato avanti uno studio durato oltre 30 anni, denominato The China Project, su cui in seguito ha scritto anche un libro intitolato “The China Study“. Uno degli elementi che più di tutti spicca da questo studio pluriennale, è l’elevatatissima incidenza della caseina sul cancro. A sostegno della sua tesi egli riporta anche che c’è una diretta relazione tra il consumo di latticini, più alto in Paesi come l’Italia o la Francia, e il tumore al seno, molto più raro nei paesi che consumano meno latticini, come la Cina.
Quando la caseina viene sottoposta ad alte temperature, come nel caso della pastorizzazione (circa 70°C), questa proteina si degrada, coagula e decade, diventando una sostanza colloidale insolubile. E' la stessa forma in cui, a livello industriale, la caseina viene utilizzata come collante, ad esempio per incollare le etichette alle bottiglie di vetro.
Purtroppo l'effetto colla si produce anche a livello intestinale. La caseina si stende come un velo sulle pareti dell'intestino, appiccicandosi come colla ai villi intestinali, contrastando e impedendo le loro funzioni, ovvero quello di assorbire i nutrienti che verranno poi utilizzati per le innumerevoli necessità del nostro organismo.
Ma non è tutto! La caseina non soltanto si incolla, ma produce anche un potente effetto infiammatorio sull'intestino, alterando nel tempo la sua permeabilità e favorendo lo sviluppo di quella che viene oggi definita come sindrome dell'alterata permeabilità intestinale (in inglese Leaky gut).
Continua .....>>>>
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Leaky gut significa anche “sindrome dell'intestino gocciolante”, termine che descrive esattamente ciò che avviene quando l'intestino è in queste condizioni. In sostanza i villi fanno da barriera tra l'intestino e il circolo sanguigno, ma quando la loro permeabilità viene alterata si creano come “dei buchi” dove passano sostanze che in realtà non dovrebbero passare. Quello che succede è che l'intestino non riesce più ad opporsi in maniera adeguata all'ingresso di antigeni alimentari, tossine e patogeni nel circolo sanguigno.
Si tratta di una condizione di cui soffrono tante persone senza saperlo e a cui recenti studi hanno associato numerosi disturbi, più o meno gravi. Alcuni sintomi sono meteorismo, crampi, diarrea, costipazione, dolore addominale. Ma anche sintomi sistemici come mal di testa, stanchezza cronica, affaticamento, depressione, ansia e allergie. In realtà si parla anche di patologie ben più serie, come malattie autoimmuni, fibromialgia, malattie neurodegenerative (demenza senile, Alzheimer, morbo di Parkinson, ecc.), malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di crohn) e malattie psichiatriche (ansia, attacchi di panico, depressione, ecc.) e perfino il Cancro.
Non esistono farmaci in grado di curare questa condizione, l'unico modo per farlo è attraverso una corretta alimentazione. Ciò preclude l'eliminazione di quei cibi che sono stata causa diretta della permeabilità intestinale, come appunto il latte pastorizzato e tutti i suoi derivati (yogurt, burro, formaggi, gelati, dolci cremosi, ecc.).
Anche il consumo quotidiano di glutine – proteina contenuta in alcuni cereali (frumento, farro, kamut, orzo, ecc.) – può causare la sindrome di permeabilità intestinale, specialmente in soggetti particolarmente intolleranti, o comunque sensibili a questa proteina (non solo celiaci).
Ora vediamo la differenza tra….Ormoni animali che interferiscono con quelli umani
Il latte è una alimento ricco di ormoni e non poteva essere altrimenti, visto che è il risultato della secrezione della ghiandola mammaria femminile dei mammiferi. Stiamo parlando di ormoni naturalmente contenuti nel latte, non indotti artificialmente dall'uomo.
Gli ormoni sono delle sostanze chimiche che giocano il ruolo di “messaggeri“, cioè l'organismo se ne serve per trasmettere informazioni a tutti gli organi del corpo umano. Questi ormoni sono prodotti da particolari ghiandole dette endocrine (la tiroide, le ghiandole surrenali, il pancreas, le ovaie, i testicoli, ecc.). Ad esempio è un ormone l'insulina, prodotto dal Pancreas affinché permetta l'ingresso del glucosio all'interno delle cellule, abbassando l'indice glicemico. Sono ormoni anche il T3 e il T4 secreti dalla tiroide in risposta all'ormone ipofisario TSH. Questi regolano il metabolismo, la sintesi proteica, l'attività cardiaca, la motilità intestinale, l'assorbimento di ferro e vitamine, e molto altro ancora.
In buona sostanza gli ormoni giocano un ruolo fondamentale per la nostra salute ed è importante che l'apparato endocrino sia funzionale affinché questi vengano secreti nel modo corretto. Di fatto non potremmo vivere senza insulina, o senza gli ormoni tiroidei, ma questo vale anche per molti altri ormoni.
Bene, recentemente si è visto che gli ormoni contenuti nel latte animale possono interferire con gli ormoni prodotti dal nostro apparato endocrino, provocando un serio squilibrio ormonale che alla lunga può comportare lo sviluppo di malattie e tumori ormono-sensibili, come il cancro al seno e all'ovaio per la donna, il cancro alla prostata per l'uomo e il cancro alla tiroide per entrambe i sessi.
Lo sa bene la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio (che ricordo è oncologa), categorica nell'eliminare latte e derivati a tutti i suoi pazienti affetti da un tumore di questo tipo. E con il cambio di alimentazione, afferma nel suo libro Mangiare bene per sconfiggere il male, quasi sempre si verifica un drastico calo dei marker tumorali.
Anche il dott. Franco Berrino – Medico Epidemiologo del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva di Milano – sconsiglia il consumo di latte animale a chi è affetto da un tumore e anche a chi non lo è !
Il dottor Berrino afferma che bere anche un solo bicchiere di latte vaccino, raddoppia la quantità dell’ormone IGF-1, l’ormone della crescita, ormone che sostiene la crescita delle cellule tumorali e quindi delle dimensioni di un cancro se già presente nell’organismo.
Chi beve latte vaccino ha livelli di IGF-1 più alti nel sangue, come del resto dimostrato da una serie di recenti ricerche, e sempre chi ha livelli più elevati del fattore di crescita nel sangue, si ammala più facilmente di tumore. E ancora, sempre in presenza di livelli alti di tale fattore di crescita, chi è già ammalato di tumore, sviluppa molto più facilmente metastasi.
Questo è quanto afferma il dott. Berrino, da sempre in prima linea nella lotta contro i tumori che, come ripete spesso al pari di tanti altri studiosi, è strettamente legato all’alimentazione, perché Il latte NON fa bene alle ossa
La maggior parte della gente crede di Non poter fare a meno del latte per il prezioso apporto di calcio, minerale indispensabile per la salute delle ossa.
Quella del latte che fa bene alle ossa come citavo sopra è una vecchia storiella dura a morire, ma che oggi giorno fa acqua da tutte le parti. Si tratta infatti di un'informazione totalmente errata, Aberrata , triste eredità di un trentennio di spot pubblicitari martellanti a favore dei prodotti caseari. Oggi purtroppo la campagna mediatica disinformativa non si è ancora arrestata e c'è ancora chi continua a consigliare latte e formaggi in diretta. Fortunatamente tra la classe medica c'è anche chi il proprio lavoro lo ama veramente e lo svolge con passione, dando al pubblico informazioni corrette. Tanti professionisti della salute che sono d'accordo sull'assoluta inutilità del latte nella prevenzione, come nella cura dell'osteoporosi.
Del resto per capire che il latte NON serve alle ossa, basterebbe un attimo soffermarsi ad osservare tutti gli altri mammiferi del Pianeta, anche di mole nettamente superiore all'uomo (mucche, tori, bufali, elefanti, ecc) e quindi dotati di strutture ossee più grandi e massicce. Questi animali si nutrono di latte solo durante i premi mesi di vita e poi…. poi basta. Eppure le loro ossa rimangono solide e compatte fino alla morte. Non soffrono certo di osteoporosi.
Lo stesso dicasi per i cinesi e per gli altri popoli asiatici che non hanno mai fatto uso di latte e derivati. Le loro ossa sono nettamente più sane di quelle di noi occidentali.
A dimostrarlo sono i risultati di uno studio del professor Walter Willet, capo della Nutrizione della Scola di salute pubblica all'Università di Harvard, resi noti in una sua intervista al settimanale americano Newsweek.
Da questo studio è risultato che i Paesi con le più alte assunzioni di calcio hanno le percentuali più alte di fratture e non le più basse! E sono proprio i grandi amanti del latte, come gli americani, i norvegesi e gli svedesi a presentare un'incidenza di fratture di molte volte superiore a quella registrata per esempio in Cina, dove non si beve latte
Anche il dottor Dario Polisano – dottore in scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana – afferma chiaramente che il latte non fa bene alle ossa.
Ecco come risponde il dott. Polisano, in una recente intervista pubblicata su questo blog, alla domanda “Il latte è una fonte essenziale di calcio?” “Si. Il latte è un alimento ricco di calcio, ma quest’ultimo non può essere assorbito dal nostro organismo. Durante i processi di pastorizzazione il fattore attivo di assimilazione del calcio viene trasmutato non garantendo l’utilizzo del calcio nel nostro organismo. Il calcio che non viene ben assimilato si deposita nelle arterie formando placche arteriosclerotiche. Il calcio fosfato, inoltre, viene convertito in calcoli renali o alla cistifellea e contribuisce nella formazione delle artriti.”
Per la prevenzione dell'osteoporosi consiglia invece il consumo di altri alimenti vegetali ricchi di calcio, come i semi oleosi (mandorle, noci, nocciole, ecc.), la verdura, i legumi e il pesce.
Per concludere
Ho intenzionalmente evitato di parlare del gravoso problema del latte inquinato, non perché non fosse un argomento importante, ma per evitare di allungare ulteriormente questo articolo, già di suo abbastanza pesante. E' un argomento che tratterò sicuramente in futuro, ma di cui già puoi trovare molti informazioni importanti cercando in rete.
Tieni comunque conto che il latte prodotto negli allevamenti intensivi, da cui escono la stragrande maggioranza dei prodotti caseari che trovi in commercio nei supermercati, è contaminato da antidolorifici, antibiotici e ormoni della crescita, tutte sostanze iniettate nelle mucche affinché producano dai 50 ai 100 litri di latte al giorno, quando una mucca allevata normalmente non produce più di 20 litri di latte.
Inoltre , pensa alle mucche allevate in maniera intensiva vengono nutrite con mangimi a base di cereali(cibo non adatto alle mucche!), a loro volta contaminati da diserbanti e fertilizzanti chimici.
Insomma se proprio vuoi bere latte, cerca almeno di consumare un latte sano che provenga da allevamenti al pascolo!
By Eureka !
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Cari membri @Leopard @Lollito @Fede94 @Laura89 @Lauramari @Frampesca come state oggi? Non so se avete visto ma abbiamo scritto un articolo sulle migliori applicazioni nutrizione che potrebbe forse interessarvi. Vi allego qui il link:
Grazie mille in anticipo per le vostre esperienze a riguardo
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I bambini italiani continuano a esercitare un triste primato, in Europa: quello del sovrappeso e dell’obesità , in calo ma non ancora al punto da far abbassare la guardia. Nel nostro Paese quasi uno su due è in sovrappeso e, tra questi, il 21 per cento è obeso. Tassi di poco più bassi riguardano le coetanee: oltre una su tre è in sovrappeso, di cui il 14 per cento obesa.
Un dato che, per essere invertito, necessita innanzitutto di un maggiore impegno fisico, oltre che della dieta. I primi alimenti che devono essere ridotti e avvicendati sulle tavole dei bambini sono quelli trasformati: ricchi di zuccheri semplici e grassi. Non è invece il caso di fasciarsi troppo la testa per il latte vaccino e i prodotti da esso derivati, che non svolgono un ruolo nell’insorgenza dell’obesità infantile.
Latte e obesità infantile
L’importante messaggio giunge da una revisione degli studi condotti a partire dalla metà degli anni ’80, i cui risultati sono stati presentati nel corso dell’ultimo congresso europeo sull’obesità, appena conclusosi a Vienna.
«Non ci sono prove per affermare che il consumo di prodotti caseari promuova lo sviluppo dell’obesità o aumenti l’appetito», hanno messo nero su bianco i ricercatori, coordinati da Anestis Dougkas, endocrinologo dell’Istituto Paul Bocuse che sorge alle porte di Lione. Obiettivo del loro lavoro è stato quello di fornire un messaggio definitivo rivolto soprattutto ai genitori. Latte, yogurt e formaggi sono infatti alimenti ricchi di nutrienti ed essenziali soprattutto nella fase di crescita.
Ma negli anni, alla luce di alcuni dibattiti, è cresciuto il timore che un consumo eccessivo possa essere alla base dell’accumulo dei chili di troppo. Tutto smentito, dopo aver passato in rassegna le conclusioni di 95 studi (coinvolti oltre 203mila bambini) che hanno esaminato l’impatto del consumo del latte (intero e scremato) e dei prodotti caseari sullo sviluppo dell’obesità: tra il 1990 e il 2017.
«I nostri risultati dovrebbero alleviare qualsiasi preoccupazione che i genitori possano avere riguardo alla limitazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari dei loro figli sulla base del fatto che possano promuovere l’obesità».
Mancano ancora le prove per le bevande vegetali
I ricercatori hanno comunque puntualizzato che «al momento non ci sono dati solidi riguardanti i bambini di età compresa tra uno e cinque anni». Nel complesso, però, le evidenze che associano l’eccessivo consumo di prodotti a base di latte all’aumento del grasso corporeo sono considerate ancora piuttosto deboli. Mentre rimane da valutare l’impatto dei cosiddetti latti vegetali - che latti non sono, come sancito dall’Unione Europea - sul girovita. «Mancano ancora studi scientifici a sufficienza».
La Stampa