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Guarigione del diabete possibile
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giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Alessandro,
Il punto su cui non siamo d'accordo è su questa frase che scrivi nel tuo post:
ti ho più volte chiesto se tale guarigione sia remissione completa della patologia, ovvero che non sia necessario ricorrere a una dieta alimentare e uno stile di vita ad hoc
Tu con tale frase mi stai chiedendo se sia possibile una remissione della patologia tale che, anche ritornando a quella dieta alimentare e a quello stile di vita che ti aveva procurato la patologia, NON TE LA FACCIA PIU' RITORNARE.
E' chiaro che NO. Se la causa del diabete è nello STILE DI VITA SBAGLIATO E' ESTREMAMENTE CHIARO, ADDIRITTURA LAPALISSIANO, che ritornando a tale stile di vita ti RITORNA IL DIABETE. Ma questo NON significa che se tu ti nutri in modo SANO e non fai una vita SEDENTARIA tu sia malato!!!!!!!!
Io non so come fare per spiegartelo.
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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C'è un errore di fondo Giuseppe: considerare la dieta e uno stile di vita come uniche cause del diabete; quindi una volta trovata un'alimentazione corretta, abbinata ad un esercizio fisico adeguato, sia tutto risolto. Altri fattori concorrono al diabete, rendendo questa patologia ancora più complessa, impedendo una completa reminiscenza anche in caso di comportamenti adeguati a tavola come nella vita di tutti i giorni. Tra questi fattori vi è "Il difetto genetico che è alla base del diabete di tipo 2" come riportato nel link che segue.
https//www.infomedics.it/it_it/therapeutic-areas/diabete.html?sem=sem-20150525-infomedicsppc-diabete-none-im1n0
Non potendo risolvere tutte le concause della patologia, ci troviamo di fronte ad una malattia cronica, degenerativa al trascorrere degli anni, inguaribile anche con una corretto tenore di vita, silente nei momenti in cui il livello glicemico è nei valori medi, ma sempre presente. Il malato rimane malato, anche in presenza di valori nella norma.
Nel link ti suggerisco di leggere la sezione dedicata alla prognosi. Anche lì si ribadisce il concetto di fondo: non è sufficiente avere valori nella norma per essere guariti, così come non si può parlare di guarigione con la sospensione delle cure farmacologiche. La malattia sussiste a causa di una disfunzione della produzione dell'ormone di insulina che regola la concentrazione di glucosio nel sangue. Tale disfunzione è dovuto ad un mal funzionamento delle cellule del pancreas. L'organo in oggetto è responsabile della malattia. Una corretta dieta associata ad una attività fisica quotidiana non determinano il completo superamento delle disfunzioni delle cellule pancreatiche. Per questo non si può parlare di reminiscenza completa, per questo valori nella norma e assenza di assunzione di farmaci non sono sufficienti a decretare la guarigione del paziente. Il malato rimane malato, sempre soggetto a possibili e quanto mai probabili scompensi glicemici.
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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Ti faccio un esempio Giuseppe;
Sono un soggetto sano che non presenta alcun tipo di squilibrio glicemico, non ha predisposizioni genetiche né presenta altri fattori di rischio. Inizio una dieta e svolgo un'attività fisica del tutto simile alla tua. Quali sarebbero gli effetti? Nel tuo caso i valori glicemici si avvicinano alla norma, nel mio arriverei brevemente a soffrire di ipoglicemia, ovvero avrei concentrazione di glicemia nel sangue troppo debole.
Credo che l'esempio dimostri la presenza costante di questa malattia. Sarai sempre soggetto a scompensi glicemici, a condizioni per la tua salute precarie. Non ti sto dicendo che tu non possa trovare un "equilibrio", ovvero una convivenza con la malattia serena e priva di grandi e gravi complicazioni; ma attento a non illuderti che tutto sia passato. È la sfortuna della cronicità di una malattia.
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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AlessandroSEAM,
Il sito da te segnalato:
https://www.infomedics.it/it_it/therapeutic-areas/diabete/fisiopatologia.html
è un sito gestito dalla Roche che è una delle maggiori industrie farmaceutiche mondiali. Come puoi leggere in questo sito:
http://www.laboratorio-italia.it/le-10-piu-grandi-industrie-farmaceutiche-del-2015-per-fatturato-12465/
A partire dal 2014, il mercato farmaceutico globale ha avuto un valore di circa $ 1 trilione di dollari USA in vendite e si prevede un aumento da $ 300 milioni entro due anni successivi. Le dieci più grandi aziende con un fatturato annuo oltre $ 20 miliardi controllato più di un terzo di questo mercato. Le più grandi aziende farmaceutiche per le vendite secondo l’edizione 2015 del Financial Times Global 500 aziende sono Jonhson & Johnson, Pfizer, Novartis, Roche, e Merck.
E' del tutto evidente che una grossa multinazionale del farmaco abbia tutto l'interesse a diffondere il FALSO PREGIUDIZIO che il diabete (come moltissime altre "malattie" fra cui l'ipertensione) sia di ORIGINI GENETICHE, perché in questo modo si diffonde la falsa convinzione che la malattia sia INGUARIBILE e loro possono continuare a ingrossare i loro affari da TRILIONI DI DOLLARI.
Adesso io ti invito a rispondere alla seguenti domande:
PRIMA DOMANDA
I dati sono forniti dall'OMS in questo sito:
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs312/en/
- 1) The number of people with diabetes has risen from 108 million in 1980 to 422 million in 20141.
- 2) The global prevalence of diabetes* among adults over 18 years of age has risen from 4.7% in 1980 to 8.5% in 20141.
- 3) Diabetes prevalence has been rising more rapidly in middle- and low-income countries1.
Se la causa del diabete di tipo 2 fosse di tipo ereditario, come si spiega la crescita del numero di casi di diabete (il tipo 2 rappresenta il 90% dei casi di diabete) da 108 milioni, nel 1980 a 422 milioni nel 2014?
La causa non può addebitarsi all'aumento della popolazione.
Come si legge, ad esempio, in questo sito:
file:///C:/Users/Giuseppe/Downloads/Collana%20SID%20-%20volume%202.pdf
"Attualmente in Italia i diabetici rappresentano il 5.8% della popolazione con un incremento della prevalenza del 60% negli ultimi 20 anni."
Quindi, nonostante la popolazione sia rimasta quasi stazionaria negli ultimi venti anni, i casi di diabete (il 90% dei quali è di tipo 2) è aumentato del 60%.
Come è in grado la teoria ereditaria del diabete di spiegare tale fatto?
SECONDA DOMANDA
Se si va a vedere la distribuzione PERCENTUALE di diabete nel mondo si vede che le percentuali maggiori si raggiungono nei paesi dove è maggiore la diffusione del JUNK FOOD, come gli Stati Uniti, Messico, Brasile, Argentina, Europa. Mentre le percentuali sono bassissime nei paesi, come il Giappone, l'Africa Centrale o la Mongolia, dove l'alimentazione è prevalentemente a base di pesce, di legumi e cereali.
Inoltre il China Study ha verificato che popolazioni provenienti da tali località, una volta trasferiti in Occidente, hanno una prevalenza di diabete analoga a quella occidentale.
Come spiega tali fatti la teoria ereditaria?
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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Amico
Siamo di fronte ad una malattia che conosce un elevato sviluppo sia a causa di stili di vita non consoni, sia per ragioni ereditarie e genetiche. Possiamo quindi affermare che il diabete sia una malattia innescata da fattori ambientali e biologici. Entrambi giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo della patologia. La correlazione tra cibo spazzatura e diabete è innegabile: l'insorgere della malattia è sempre più comune a causa di un'alimentazione sbagliata. L'ereditarietà è intesa come probabilità che una malattia possa essere trasmessa da padre in figlio. La probabilità di una patologia è direttamente proporzionale al numero di casi di malati nella famiglia e ai fattori ambientali. In altre parole c'è una predisposizione alla malattia, la quale può aumentare nel caso di stili di vita non consoni. Il mio stile di vita potrà essere più "scorretto" del tuo, ma con effetti sulla salute differente: purtroppo a un soggetto predisposto basta poco per avere squilibri glicemici e contrarre il diabete, per un soggetto che non presenta elementi di ereditarietà è molto più difficile raggiungere dei valori glicemici elevati e contrarre la patologia.
La fonte che ho riportato è scientificamente attendibile: i risultati esposti sono stati ottenuti attraverso ricerche e analisi cliniche provenienti da fonti diverse, come centri di ricerca, università, ecc... Posto il link che elenca i principali centri di ricerca del sito, centri indipendenti dalla casa farmaceutica:
https://www.infomedics.it/it_it/link-utili/database-scientifici.html
Per quanto riguarda China Study rimando ancora ad un altro link, questa volta dell'onlus Airc. Aprendo il link sarà possibile verificare brevemente l'inattendibilità scientifica delle tesi riportate. Le pubblicazioni di risultati di ricerca medica, e di qualsiasi ricerca scientifica, devono essere effettuate gratuitamente, in modo tale da garantire la libera fruibilità dell'informazione. Il nutrizionista Campbell ha pensato bene di pubblicare un libro a 15 euro nella versione economica.
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/the-china-study/?altTemplate=MobileInternal#.WQDcGjOpXqA
Purtroppo il consumo sempre più smodato di farmaci lo si deve ad una errata somministrazione: troppi ricorrono troppo facilmente alla prescrizione farmacologica, sia in termini di dosaggio, sia in termini di frequenza di utilizzo. I farmaci generici sono quelli che presentato volumi di consumo sempre più elevati, anche a causa di una non corretta percezione del farmaco. La sua disponibilità, la facile reperibilità contribuiscono alla crescita costante del consumo. Inoltre per i rimedi farmacologici generici non vi è la percezione di possibili effetti indesiderati, o comunque non sono percepiti correttamente. Ci sono anche responsabilità mediche: molti professionisti hanno prescritto farmaci con fin troppa tranquillità, spesso ignorando le possibili conseguenze negative. Tra queste lo sviluppo di ceppi batterici sempre più resistenti alle cure farmacologiche, che costringono le case farmaceutiche ha sviluppare sempre nuovi prodotti, la cui efficacia è sempre più ridotta temporalmente. Si ipotizza che si possa arrivare nel prossimo futuro a non ammortizzare completamente i costi di ricerca e sviluppo con le vendite di alcuni farmaci, soprattutto gli anti influenzali, perché sempre più velocemente obsoleti. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una realtà dei fatti molto più complessa, che non può essere banalizzata con teorie complottarde o illazioni, inutili soprattutto per noi pazienti.
Giuseppe, siamo chiamati ad accettare la nostra situazione di malati: avremo comunque una vita piena di gratificazioni e normale per moltissimi punti di vista. Le mie opposizioni non sono avanzate dal vittimismo ma dalla consapevolezza della malattia.
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Alessandro,
Ancora una volta constato che NON RISPONDI ALLE DOMANDE che ti faccio. E' come se tu NON LEGGESSI neanche quello che ti scrivo.
Io faccio sempre RIFERIMENTO alle tue parole per rispondere puntualmente alle tue osservazioni.
Perché non fai altrettanto?
Adesso tu dici:
" L'ereditarietà è intesa come probabilità che una malattia possa essere trasmessa da padre in figlio. La probabilità di una patologia è direttamente proporzionale al numero di casi di malati nella famiglia "
E' innegabile che il diabete di tipo 2 presenti FAMILIARITA' , ovvero che in una famiglia di diabetici i figli abbiano molte probabilità di contrarre il diabete. Ma chi ti dice che tale aumentata probabilità dipenda dalla GENETICA e non, viceversa, dalle ABITUDINI ALIMENTARI imposte dai genitori ai figli?
Leggi con attenzione questa pagina:
http://www.diabete.com/diabete-e-obesita-diabesita-malattie-sociali-dal-notevole-impatto/
In essa, fra le altre preziosissime informazioni, viene detto:
Considerando gli oltre 3,5 milioni di persone con diabete noto, i circa 1,5 milioni che non sanno di averlo e i 4,5 milioni con prediabete, ne risulta che quasi 10 milioni di italiani devono fare i conti o sono comunque destinati a fare i conti con questa patologia e a questi vanno aggiunti i loro familiari. Tra 10 anni, in ogni famiglia italiana vi sarà una persona con diabete o un soggetto prediabetico”.
Come si può pensare che sia legata alla ereditarietà una patologia che colpirà (se non si porrà riparo) OGNI FAMIGLIA ITALIANA?
Significherebbe che tutti noi siamo predisposti EREDITARIAMENTE al diabete.
Ti rendi conto della assurdità di tale affermazione?
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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Amico
Questo sito divulgativo spiega ancora una volta quanto il diabete sia determinato da fattori genetici e ambientali. Evidenzio per comodità il capoverso in questione.
https://www.endocrinologiaoggi.it/2011/06/diabete-mellito-definizione/
Anche in questo caso esiste una suscettibilità genetica: infatti, circa il 30% dei familiari di primo grado di un paziente con diabete di tipo 2 presenta la malattia.
Tuttavia la malattia è precipitata da fattori ambientali come l’ obesità, l’apporto calorico e la sedentarietà.
La predisposizione ereditaria è un fattore genetico comprovato scientificamente, sia da ricerche sia da statistiche. Una larga parte della popolazione presenta familiari malati, quindi molti di noi hanno questa predisposizione. È una malattia tutt'altro che rara. 10 milioni di italiani soffrono di diabete oppure sono in uno stato prediabetico. 16 milioni sono i nuclei familiari residenti nella penisola secondo il censimento 2011 (dati Istat). Siamo già ad un valore molto elevato di famiglie con parenti diabetici. Si potrebbe arrivare a un malato per ciascuna famiglia? È una probabilità, perché dovrebbe essere assurdo che molti di noi siano a rischio diabete? Perché trovi che sia assurdo questo valore e soprattutto perché sia incompatibile con il carattere ereditario della patologia? Ma soprattutto ti ricordo che non siamo qui ad esporre le nostre opinioni: il titolo della discussione è una domanda precisa, la cui risposta non si presta ad interpretazioni personali. C'è una verità scientifica conclamata e ricca di prove. Sarebbe sufficiente limitarsi a quanto fino ad ora la medicina ci offre. Un giorno si potranno trovare nuove soluzioni, diverse spiegazioni, innovativi rimedi, ma la situazione oggi è questa, ora come ora possiamo solo affermare questo: il diabete è una malattia cronica, ereditaria (predisposizione genetica), degenerativa e la cui reminiscenza completa è ancora un miraggio.
Giuseppe se hai altre fonti che negano quanto scritto sopra, ti prego di renderle note. Usciamo dall'esperienza personale, perché il tema del discorso è al di là dell'esperienza personale di paziente, è un quesito scientifico che richiede una spiegazione oggettiva e, scusa la ripetizione, scientifica.
Voglio farti un altro esempio molto interessante che dimostra la predisposizione genetica della patologia. Avrai modo di leggere in questo articolo di giornale un dato singolare: la Sardegna ha più malati di diabete di tipo 1 rispetto al resto del mondo. Solo la Finlandia presenta dati simili. Che siano fattori ambientali a creare questa anomalia? O forse c'è dell'altro? Si è così preso in considerazione la popolazione sarda emigrata nel Lazio, circa 50.000 persone, e sono stati selezionati i discendenti in due gruppi: coloro che hanno sangue sardo, quindi discendenti diretti di sardi, e coloro che hanno sangue "misto" sia sardo che laziale. Bene, i risultati parlano chiaro: anche in una situazione ambientale differente l'incidenza di diabete è uguale tra i sardi nati e cresciuti in Lazio e i sardi rimasti sull'isola. La predisposizione rimane uguale tra consanguinei e superiore ai laziali. Nel caso di soggetti di sangue misto, l'incidenza è inferiore rispetto ad un sardo ma di gran lunga superiore a un laziale.
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Amico
Alessandro, tu scrivi:
Voglio farti un altro esempio molto interessante che dimostra la predisposizione genetica della patologia. Avrai modo di leggere in questo articolo di giornale un dato singolare: la Sardegna ha più malati di diabete di tipo 1 rispetto al resto del mondo. Solo la Finlandia presenta dati simili. Che siano fattori ambientali a creare questa anomalia? O forse c'è dell'altro?
Ma che c'entra il DIABETE DI TIPO 1 con quello di tipo 2? Sono due cose COMPLETAMENTE DIVERSE.
Il tipo 1 insorge in TENERA ETA' e comporta una DISTRUZIONE DELLE CELLULE BETA DEL PANCREAS.
Esso si presenta in un numero MOLTO RIDOTTO di casi (meno del 10% dei casi di diabete totali) ed è del tutto PLAUSIBILE che abbia basi genetiche. Il fatto che insorga in giovane età è un FATTO che fa ritenere anzi MOLTO SENSATA tale dipendenza (anche se bisognerebbe approfondire la questione se OLTRE alla sicura ereditarietà vi sia anche un eventuale influenza delle vaccinazioni infantili).
Molto diverso è invece il caso del DIABETE TIPO 2, quello che insorge intorno ai 50 anni e che NON PREVEDE nella maggior parte dei casi che il pancreas funzioni male e non produca insulina, ma prevede il fenomeno della RESISTENZA INSULINICA. Ovvero il fatto che l'insulina, PUR VENENDO PRODOTTA in quantità sufficiente, o addirittura in quantità MAGGIORI rispetto alle necessità, dovendo operare su un corpo SOVRACCARICATO di GRASSO, soprattutto a livello addominale, NON RIESCE a ESTRINSECARE la sua funzione. La prova consiste nel fatto che RIDUCENDO IL PESO CORPOREO del 10% TUTTI i malati di diabete di tipo 2 traggono giovamento. In molti casi è possibile diminuire le dosi dei farmaci presi e in altri addirittura ELIMINARE del TUTTO i farmaci. La mia emoglobina glicata, quando pesavo 87 Kg valeva 6.7 ed io ero GIUSTAMENTE catalogato come DIABETICO TIPO 2 e curato con IPOGLICEMIZZANTI. Quando il mio peso è diminuito del 10%, passando a 79 Kg la mia emoglobina glicata è passata al valore 5.9 valore con cui NESSUN MEDICO prescrive farmaci per il diabete. D'ACCORDO QUINDI CON IL MIO MEDICO DI BASE ho eliminato il farmaco e DA DUE ANNI la mia emoglobina glicata (che fornisce il valore MEDIO del glucosio nel sangue negli ultimi due mesi ) è contuniato a valere 5.9 ANCHE IN ASSENZA DI FARMACI.
Questa NON E? SOLO la mia esperienza personale. Questa è la esperienza personale di MIGLIAIA DI PAZIENTI DI DIABETE DI TIPO 2,
http://www.oltreildiabete.it/appuntamenti.html
da non confondersi assolutamente col tipo 1 altrimenti si dimostra di non avere la minima idea di cosa si stia parlando
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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Sono due malattie entrambi ereditarie, sintomatologie differenti ma entrambe manifestano predisposizione genetica, oltre a una indubbia correlazione patologica . Lo studio riportato evidenzia la chiara presenza di un fattore genetico nell'insorgere della patologia. I vaccini non c'entrano niente. Il link da te riportato non ha evidenze scientifiche, non riporta studi, né dati. Sarebbe sufficiente leggere quanto scritto nelle credenziali del sito, dove si declina qualsivoglia responsabilità nel caso in cui un utente dovesse prendere ad esempio quanto riportato nella pagina. Inoltre una prova di validità scientifica deve riportare dati e studi di medici, biologi e genetisti, non le esperienze di malati, spesso e volentieri sotto l'anonimato di internet. Giuseppe non funziona così l'evidenza scientifica, dovresti saperlo in quanto ingegnere nucleare. Ti chiedo link credibili. Fino ad ora hai riportato fonti poco attendibili, se non addirittura incriminate per essere assolutamente inconsistenti scientificamente.
Le informazioni contenute in questo sito sono a carattere informativo, generico e divulgativo. In nessun caso tali informazioni si sostituiscono al parere del medico.
L'Associazione non si assume la responsabilità per danni, di qualsiasi natura, che il lettore e/o socio, attingendo le informazioni da questo sito, potrebbe causare a sé stesso o a terzi, derivanti da uso improprio o illegale dell'informazioni stesse, o da errori e imprecisioni relativi al loro contenuto o da libere interpretazioni, o da qualsiasi altra azione che il lettore possa intraprendere autonomamente e disgiuntamente dalle indicazioni del proprio medico curante..
AlessandroSEAM
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AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
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Ancora una volta contesti una tesi scientifica solo cercando di trovare possibili discrepanze, senza offrire spiegazioni credibili e scientificamente provate che possano contraddire quanto sto riportando nella conversazione. Mi sembra un comportamento non costruttivo per tutti coloro che ci stanno leggendo. Ancora più deludente è il livore e la maleducazione di alcune tue risposte. Credo di aver fatto il meglio possibile, offrendo decine di fonti differenti di indubbia validità scientifica. Altro non posso fare. Mi dispiace di vedere in questo sito utenti come te Giuseppe, pericolo per loro stessi prima di tutto, incapaci di selezionare le giuste fonti per elaborare una opinione. Ti chiedo la cortesia di presentare delle evidenze credibili a quanto stai affermando da troppo tempo, sennò è solamente la tua parola contro la conoscenza medica. Un comportamento un poco presuntuoso, se mi permetti.
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giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
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giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
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giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
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giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
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giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Collaboratore
Esploratore
Amico
Preferisco trasferire la discussione avuta con un utente circa la possibilità di guarire dal diabete.
Ringrazio tale utente di avermi fornito il link al sito che credo chiarisca il problema:
http://www.diabeteitalia.it/cose-diabete-italia/attivita-istituzionali/guarire-dal-diabete.aspx
In tale sito si legge testualmente:
"perdere peso in maniera significativa, alimentarsi in modo sano e fare esercizio fisico consentono nel diabete di tipo 2 nella maggior parte dei casi di migliorare in modo anche sorprendente l’equilibrio glicemico. Non è raro che una persona così facendo veda ridursi l’emoglobina glicata e possa fare a meno di molti o di tutti i farmaci. Nel diabete di tipo 1 l’effetto è una netta riduzione delle dosi di insulina necessarie.
Per molti questo progresso sembra una guarigione. Attenzione però: se per guarigione si intende lasciarsi alle spalle il diabete, non recarsi più alle visite, non seguire più le prescrizioni, non fare più i controlli periodici allora no."
Il sito perciò afferma in modo esplicito che NON E' RARO il caso che con il corretto stile di vita si possa fare a meno dei farmaci. E questo a mio modo di vedere significa GUARIRE. Ovvero se io non ho più bisogno di farmaci per una patologia significa che NON HO tale patologia.
Il che non significa che non si debbano controllare i propri livelli glicemici. Tali controlli sono necessari in ogni caso. Sia che si abbia avuto il diabete, sia che non lo si abbia mai avuto. Né che si possa tornare allo stile di vita che si aveva quando si è contratta la malattia perché è evidente che, in tal caso, la malattia così come si era generata, ritornerà.
Questo è il mio ragionamento. Chi ritiene che sia sbagliato deve MOTIVARE il perché e il percome sarebbe sbagliato.
Riguardo poi il numero di persone che si ritengono guarite dal diabete non sono affatto poche. Tanto è vero che si è costituita una associazione con migliaia di membri che organizza conferenze in cui i membri riportano la loro ESPERIENZA DI GUARIGIONE.
http://www.oltreildiabete.it/appuntamenti.html
Beninteso tutte queste persone, fra cui il sottoscritto, si recano alle visite, seguono le prescrizioni dietetiche e salutistiche, e fanno tutti i controlli periodici.