- Home page
- Interagisco
- Forum
- Forum Diabete tipo 2
- Convivere con il diabete di tipo 2
- Guarigione del diabete possibile
Pazienti Diabete tipo 2
Guarigione del diabete possibile
- 404 visualizzazioni
- 11 sostegni
- 48 commenti
Tutti i commenti
Andare all'ultimo commento
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
Caro Alessandro,
Te lo dico col massimo affetto possibile perché sono certo che potrei essere tuo padre.
Finché non imparerai ad ascoltare gli altri e a cercare di capire cosa dicono e cosa vogliono dire non avrai alcuna possibilità di risolvere i tuoi problemi, che tu sai essere gravi e, questi sì, sicuramente cronici.
Finché non imparerai prima a conoscere e poi a mettere in pratica i principi della logica elementare, a cominciare dal principio di non contraddizione (ma ti assicuro che le leggi della logica sono molto più numerose e complesse di quanto tu non sospetti) non avrai alcuna possibilità di capire cosa ti vuol dire non solo il tuo psicanalista ma anche il tuo medico di base.
Tu hai dimostrato di obbedire a un unico criterio: non si cambia idea MAI, in alcuna circostanza e quali che siano le informazioni, i ragionamenti o le prove che ci dimostrano il contrario.
Lo hai fatto con decine di affermazioni che definire bislacche non rende giustizia.
Quali quelle che non esiste differenza fra scienze esatte e scienze non esatte. Oppure che la matematica sarebbe letteratura scritta con numeri.
Tu semplicemente IGNORI che la logica è una scienza esatta, branca della matematica, che non utilizza alcun numero, ma solo simboli.
Ma MAI (e dico MAI) è accaduto che di fronte alle contestazioni di tuoi evidenti errori tu abbia ammesso, una sola volta, di sbagliare.
Povero Alessandro, purtroppo hai un triste destino e ti assicuro che la cosa mi addolora molto.
Giuseppe Pipino
AlessandroSEAM
Buon consigliere
AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
Iscritto nel 2016
85 commenti pubblicati | 25 nel forum Diabete tipo 2
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
La matematica è un linguaggio, definizione non mia ma di Galilei. Lo studio del linguaggio matematico ha avuto illustri ricercatori, da una figura come Wittgenstein, filosofo e logico, fino ad Einstein, colui che definì la fisica come letteratura del linguaggio matematico, definizione che può essere verificata nel libro di Rovelli sette brevi lezioni di fisica, edito da Adelphi.
Ancora una volta svii sulla questione del discorso, concentrandomi sulla denigrazione del tuo interlocutore. Non è un attacco personale, ma una discussione sul diabete e la sua remissione completa.
Ho portato diverse prove, evidenze scientifiche a dimostrazione del diabete come patologia cronica, ereditaria e degenerativa. Ti chiedo di fare altrettanto. Porta delle prove, dei dati, un qualcosa che abbia validità scientifica. È inutile il contraddittorio se non riesci ad offrire fonti e prove scientifiche sulla questione.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
Alessandro, io non mi diverto più. Non mi è chiaro se tu non capisci o fai finta di non capire.
Occorre necessariamente partire dalle CAPACITA' di capire del nostro interlocutore, perché se non ci sono queste TUTTI gli altri discorsi diventano del tutto inutili.
Se tu non capisci che le due affermazioni tue:
1) Non esiste differenza fra scienze esatte e scienze non esatte
2) La matematica è letteratura scritta con i numeri
sono due ENORMI SCIOCCHEZZE
non hai la possibilità di capire null'altro (figuriamoci se puoi capire QUALSIASI discorso relativo al diabete che è una patologia complicatissima)
AlessandroSEAM
Buon consigliere
AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
Iscritto nel 2016
85 commenti pubblicati | 25 nel forum Diabete tipo 2
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
La matematica è un linguaggio numerico, non letteratura, inoltre ho ripetuto più volte l'inesistenza di scienze esatte, nella più pregnante interpretazione popperiana.
Non credo che questo discorso abbia una attinenza fondamentale con quanto prevede il discorso, è connesso ma non indispensabile. Torno a ribadire quanto scritto in precedenza: il diabete è una patologia che conosce una completa regressione? È possibile fornire delle prove scientifiche in grado di corroborare la risposta al quesito?
Io ho risposto di no, portando una serie di evidenze scientifiche incontestabili. Sto aspettando le prove, le fonti del tuo entusiastico si.
Ti chiedo inoltre di abbandonare un comportamento spocchioso, di profonda arroganza, che ti porta a ridurre l'altro a persona incapace di intendere e di volere. Il tuo disprezzo è prova della tua incapacità di ascoltare l'altro, e quindi di comprenderlo. Credo che sia evidente anche dalle risposte che hai dato in altre discussioni.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
AlessandroSEAM scrive:
La matematica è un linguaggio numerico, non letteratura,
La matematica NON E' UN LINGUAGGIO NUMERICO. Mia moglie, che non ha ha alcuna competenza matematica, (ma ha competenze di logica elementare) quando le ho citato la TUA affermazione (letterale)
"La matematica è letteratura vestita di numeri" ma ha detto: Allora se scrivo una poesia e converto ogni lettera nella sua posizione numerica relativa al suo ordine alfabetico, sto facendo matematica?
E' evidente che con la tua affermazione precedente tu NON abbia il minimo rudimento del significato di MATEMATICA. La matematica NON è un linguaggio numerico, altrimenti si dovrebbe concludere che la LOGICA MATEMATICA, che NON UTILIZZA per la sua enunciazione di postulati e teoremi alcun NUMERO, ma solo SIMBOLI, non sia matematica.
Chiunque abbia un minimo di competenze matematiche sa che la matematica NON E' SOLO UN LINGUAGGIO. Perchè la nozione di linguaggio è onnicomprensiva. Al limite TUTTO è linguaggio. Ad esempio le scie chimiche lasciate dagli insetti per comunicare con i loro simili sono LINGUAGGIO. Ma è evidente che tali tracce NON sono matematica. Quello che alla nozione di linguaggio deve ESSERE AGGIUNTO per trasformarlo in matematico NON SONO I NUMERI, ma le REGOLE DI INFERENZA e gli ASSIOMI. Se ad linguaggio si aggiungono delle REGOLE DI INFERENZA, avvero delle regole che a partire dalle proposizioni A,B consentano di DEDURRE, in modo lecito, la proposizione C, e se si sceglie un INSIEME MOLTO LIMITATO di proposizioni di partenza, assunti come POSTULATI allora, e SOLO ALLORA, si sta facendo matematica.
Ho già cercato di spiegarti per quale motivo una scienza, per essere ESATTA, deve poggiarsi sulla MATEMATICA.
Te lo ripeto ancora una volta, perché in questo modo credo tu abbia la possibilità di CAPIRE perché la medicina (allo stato attuale non matematizzata) NON sia una scienza esatta, e quali siano le conseguenze di questo fatto.
Il fatto di basare una disciplina su POCHI POSTULATI di partenza, accuratamente dimostrati e perciò AFFIDABILI, consente di attribuire a ogni affermazione derivata da tali postulati lo STESSO grado di affidabilità dei postulati medesimi. Per questo motivo è immensamente importante la teoria della RELATIVITA' ristretta: perchè riduce la validità di ogni sua affermazione ai due soli postulati
1) la velocità della luce è costante in ogni sistema di riferimento inerziale
2) Facendo un qualsiasi esperimento fisico, all'interno a un sistema di riferimento inerziale, è impossibile stabilire se esso è in quiete o in moto (ovvero le leggi della fisica sono le stesse, in ogni sistema inerziale)
inoltre ho ripetuto più volte l'inesistenza di scienze esatte, nella più pregnante interpretazione popperiana.
Tu continui a ripetere, in vari campi e settori, le stesse identiche SCIOCCHEZZE, anche se uno ti DIMOSTRA che in tali campi e settori ti mancano LE BASI MINIME di partenza. Non è così?
E allora per una volta RISPONDI: quali sono le tue competenze, (i tuoi studi, i tuoi titoli o altro) per parlare di MATEMATICA e di SCIENZA con la sicumera con cui ne parli?
E, se tu NON HAI, come è evidente che tu non abbia, alcun titolo, alcuna preparazione specifica, PERCHE' fai affermazioni così apodittiche? Perché NON AMMETTI, neanche di fronte all'EVIDENZA di esserti sbagliato?
Non credi di dimostrare in questo modo problemi PSICOLOGICI molto gravi?
Non credo che questo discorso abbia una attinenza fondamentale con quanto prevede il discorso, è connesso ma non indispensabile.
Questo discorso che stiamo facendo adesso, ovvero la NECESSITA' DI RICONOSCERE I PROPRI ERRORI è fondamentale per potere confrontarsi con gli altri. Nessuno è disposto a parlare con una persona che si ritiene INFALLIBILE o che, come per fortuna non accade alla maggior parte delle persone ragionevoli, non sappia dire, con estrema semplicità e umiltà: "Ho sbagliato. Può succedere a tutti di sbagliare".
Soprattutto NESSUNO è disposto a confrontarsi con una persona che NON SA ASCOLTARE cosa gli viene detto e non sa capire il PERCHE' gli viene detto.
Ad esempio ti stai chiedendo in questo momento: "Ma perchè Giuseppe mi sta facendo questo discorso"?
Fai molto male a non chiedertelo. Perché, se tu te lo chiedessi, capiresti che te lo sto facendo per AIUTARTI a relazionarti con gli altri. Ad ascoltarli. A cercare di capirli. A mio parere i tuoi problemi, che io non conosco nei particolari ma che posso bene intuire, nascono da questa tua difficoltà.
Torno a ribadire quanto scritto in precedenza: il diabete è una patologia che conosce una completa regressione? È possibile fornire delle prove scientifiche in grado di corroborare la risposta al quesito?
Io ti chiedo: Sai fornirmi una ricerca INDIPENDENTE (ovvero non FINANZIATA DA UNA CASA FARMACEUTICA) che dimostri che il diabete sia IRREVERSIBILE?
Fino a poco tempo fa si riteneva che il diabete fosse EREDITARIO. Adesso è sempre più chiaro (e ti ho fornito tutte le referenze necessarie per capirlo) che il diabete di TIPO 2, che rappresenta il 90% dei casi di diabete, NON è ereditario, ma è legato al tipo di alimentazione e allo stile di vita. Le PROVE sono MOLTEPLICI, a partire dal fatto che la stragrande percentuale di casi di diabete T2 si ha nei Paesi con stile di vita occidentale (fast food, junk food, sedentarietà, obesità) mentre è quasi ASSENTE nei Paesi con alimentazione a base di pesce, o di cereali e legumi macinati a pietra e non raffinati (Giappone, Mongolia, Africa centrale,...)
Inoltre si è VERIFICATO (ed esiste una numerosa letteratura in proposito) che quando gruppi di tali popolazioni si trasferiscono in occidente, l'incidenza del diabete dopo alcuni anni diviene paragonabile a quella degli occidentali.
Come si conciliano questi FATTI con la tesi della ereditarietà?
Io ho risposto di no, portando una serie di evidenze scientifiche incontestabili. Sto aspettando le prove, le fonti del tuo entusiastico si.
Quali sarebbero queste evidenze scientifiche? Elencale, per favore.
Ti chiedo inoltre di abbandonare un comportamento spocchioso, di profonda arroganza, che ti porta a ridurre l'altro a persona incapace di intendere e di volere. Il tuo disprezzo è prova della tua incapacità di ascoltare l'altro, e quindi di comprenderlo. Credo che sia evidente anche dalle risposte che hai dato in altre discussioni.
Anche la tua precedente affermazione è del tutto OPINABILE. Io, quando parlo di scienza, o di matematica, ne parlo dopo aver compiuto quarant'anni di studio e di insegnamento in tali campo.
Tu a che titolo ne parli? Ovvero quali sono i tuoi studi? Perché ti riempi la bocca della parola SCIENZA?
Cosa ti da la convinzione di sapere cosa sia il metodo scientifico?
Soprattutto: io rispondo PUNTUALMENTE a OGNI TUA affermazione. Perché tu non fai MAI altrettanto?
AlessandroSEAM
Buon consigliere
AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
Iscritto nel 2016
85 commenti pubblicati | 25 nel forum Diabete tipo 2
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
https://www.infomedics.it/it_it/link-utili/database-scientifici.html
http://www.epicentro.iss.it/problemi/diabete/diabete.asp
In questi link si illustrano le diverse fonti utilizzate in merito al carattere ereditario della patologia. Il fattore genetico, combinato ai fattori ambientali, innescano la patologia. La predisposizione genetica è evidente per la presenta di molteplici casi nello stesso nucleo familiare. La storicità della malattia all'interno di una famiglia, ovvero la presenza di malati in più generazioni, è ulteriore prova. La presenza della patologia nella genealogia familiare dimostra che un cambiamento di stile di vita, come una diversa alimentazione o una diversa attività motoria quotidiana, realizzatosi nel corso degli ultimi decenni, non è sufficiente a dimostrare la predisposizione familiare. Il fattore genetico diviene fondamentale per spiegare il carattere ereditario della malattia. È un elemento statisticamente incontestabile. Ad ulteriore prova riporto il report del Sid. A pagina 137 si illustra bene il legame tra diabete e genetica, mostrando anche quanto la ricerca in questo campo sia ancora in divenire, ma le prove di una più che probabile relazione tra la patologia e il genoma umano sono molte e difficili da contestare. Inoltre al primo capitolo del testo si può leggere quanto la predisposizione alla malattia sia influenzata dalle aree geografiche di provenienza del malato. Nel sud est asiatico la predisposizione al diabete è dalle tre alle cinque volte più elevata rispetto all'Europa. A ulteriore prova riporto il link della fondazione Veronesi, nel quale si parla specificatamente di predisposizione genetica, in particolare affermando come alcune minoranze etniche abbiano un maggiore tasso di malati.
http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/diabete-di-tipo-2-sono-rischio
Nei link sottostanti si offrono un po' di cifre, utili per comprendere il fenomeno e quanto questo sia multiforme, ovvero presenta tassi di diffusione diversi da regione a regione, avvalorando la predisposizione genetica:
http://www.epicentro.iss.it/igea/diabete/prevalenza.asp#istat
In questo secondo e terzo link si riportano i numeri di casi di malati per diverse etnie in USA, mostrando come la predisposizione sia maggiore in alcune etnie rispetto ad altre:
://www.cdc.gov/diabetes/statistics/prev/national/fig2004.htm
https://www.cdc.gov/diabetes/statistics/incidence/fig6.htm
Anche per Regno Unito vi sono forti differenze tra regioni, malgrado lo stile di vita e le condizioni ambientali siano del tutto simili. In particolare l'Irlanda del Nord presenta un tasso di incidenza nettamente inferiore rispetto alle altre nazioni del Regno:
http://www.epicentro.iss.it/igea/diabete/img/img1.gif
Ricapitolando: la percentuale di malati variano da regione a regione, anche all'interno di uno stesso paese, dove si presume avere condizioni ambientali e stili di vita del tutto simili; vi sono tassi differenti per differenti etnie, come mostra il caso degli Stati Uniti; vi sono paesi, come nel sud est asiatico, che non hanno un'alimentazione malsana come la nostra ma presentano casi di diabete molto più elevati dei paesi Europei. Possiamo quindi ridurre la questione del diabete ad una mera malattia alimentare? Oppure il quadro presentato offre una visione molto più complessa, costringendoci a confrontarci con una malattia di origine genetica e quindi inguaribile?
Fino a qui ho risposto ad alcune tue domande: il carattere genetico della malattia e la tua richiesta di evidenze scientifiche.
Per quanto riguarda l'umiltà nel riconoscere i propri errori: ho presentato evidenze scientifiche, provenienti da fonti differenti. Mi sto limitando a presentare link su link per corroborare la tesi della predisposizione genetica. Dove sarebbero i miei errori? Nel presentare la versione ufficiale, conclamata sia a livello medico che statistico? Nel limitarmi a citare i lavori di ricercatori, scienziati e i dati statistici raccolti dalle strutture ospedaliere? Io ho portato con fatica una serie di prove e fonti, consultabili e aperte a tutti, tu presenti una tua esperienza personale e nulla più. Quali fonti hai citato fino ad ora? Oltre il diabete, che non presenta studi scientifici? Oppure China Study, giudicata come scientificamente inattendibile? Dici che in Giappone c'è un'incidenza di malati inferiore all'Europa, ma la prova? I dati statistici a dimostrazione di questo? E questa differenza è dovuta ad una corretta alimentazione e stili di vita consoni, oppure ad altri fattori che non prendi in considerazione? Non puoi affermare delle cose senza riportare dei dati, degli studi. Questa discussione non è la tua parola contro la mia.
Il discorso fin qui imbastito è molto approssimativo. Non ho voluto parlare dei diversi sottotipi di diabete, alcuni diffusi sono in determinate aree o tra individui della stessa etnia, oppure la diversa concentrazione di malati tra la popolazione femminile e quella maschile. Non ho voluto parlare di una maggiore incidenza di malati tra soggetti anziani, ovvero quanto l'età incida nel manifestarsi della malattia. Sono altri elementi del fenomeno diabete che rendono ancora più complesso il discorso è dimostrano la ricca varietà di fattori che contribuiscono all'insorgere e alla diffusione della malattia. Una complessità tale che non può essere banalizzata come un problema squisitamente alimentare e di esercizio fisico.
AlessandroSEAM
Buon consigliere
AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
Iscritto nel 2016
85 commenti pubblicati | 25 nel forum Diabete tipo 2
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
Chiedo scusa non riesco ad allegare il documento del Sid. Allego l'ennesimo link:
http://www.siditalia.it/pdf/Il%20Diabete%20in%20Italia_p.pdf
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
Tu continui a NON RISPONDERE ALLE DOMANDE che ti vengono fatte.
Che TITOLI hai per ritenerti il depositario della verità scientifica?
Ovvero per ritenere, ad esempio, che The China Study , risultato della collaborazione tra la Cornell University, l'Accademia cinese di Medicina preventiva, l'Accademia cinese di Scienze mediche, e l'Università di Oxford, è giudicata come scientificamente inattendibile?
Alessandro, non puoi continuare a ritenerti il DEPOSITARIO della verità scientifica quando non ci è dato sapere neanche se hai uno straccio di laurea, una conoscenza, anche minima del pensiero scientifico.
Io non ho il tempo e la voglia di ripetere sempre le stesse cose ad un orecchio che si rivela sempre SORDO ad ogni invito.
In altri post parli di tuoi problemi di solitudine.
Di una cosa sono certo. Che tali problemi si aggraveranno sempre di più se non impari ad ascoltare gli altri e a pensare di essere l'UNICO detentore della verità.
Io ho cercato in tutti i modo di farti capire un concetto che qualsiasi persona di media intelligenza riesce a capire senza sforzo. Ovvero che LA MEDICINA NON E' UNA SCIENZA ESATTA. Ovvero le affermazioni della medicina non vanno intese come quelle della FISICA, della MATEMATICA o della CHIMICA. Ovvero come affermazioni DEFINITIVE. In fisica non è MAI accaduto che una LEGGE scoperta in laboratorio e confermata dalla TEORIA si rivelasse in futuro FALSA. Ci sono state FALSE SCOPERTE (ad esempio quella della memoria dell'acqua o della fusione a freddo) ma NESSUNA di tali false scoperte era AVVALORATA da una TEORIA che la sostenesse. Perciò tutte le false scoperte della fisica vengono subito smascherate, rifacendo gli esperimenti.
La stessa cosa NON accade in medicina,dove TUTTO E' OPINABILE, dal momento che NIENTE è sorretto da una TEORIA matematica, come accade in fisica in chimica o in matematica.
Perciò in medicina NON SI POSSONO FARE affermazioni apodittiche, ovvero DEFINITIVE.
La prova è che molti paradigmi della medicina vengono continuamente sovvertiti e sostituiti con paradigmi diversi.
Quello che accade spessissimo in medicina è che vi siano MULTINAZIONALI che SOVVENZIONANO RICERCHE. Ad esempio multinazionali del tabacco che finanziano ricerche sull'effetto del fumo di tabacco sull'organismo. Per cui accade (è realmente accaduto) anche di leggere pubblicazioni scientifiche che affermano che IL FUMO FA BENE ALLA SALUTE.
Accade di leggere pubblicazioni scientifiche che affermano che l'OLIO DI PALMA sia salutare.
Accade di leggere di tutto e il contrario di tutto.
Se non si è consapevoli perciò che, in campo medico, non è sufficiente CITARE DELLE PUBBLICAZIONI per essere nella verità, ma bisogna avere un profondissimo BACKGROUND SCIENTIFICO.
Qual è il tuo? E' possibile saperlo, o è un segreto di stato? A giudicare dalle tue citazioni su matematica e scienza direi che tu sia uno studente in filosofia (non citi neanche un logico matematico, ma citi spesso filosofi).
Allora la domanda che devi farti è: CHI sono io per ritenere di avere scoperto una VERITA' DEFINITIVA su una patologia, il diabete DI TIPO 2, su cui dibattono fior fior di medici, ricercatori, sociologi, dietologi, scienziati internazionali?
AlessandroSEAM
Buon consigliere
AlessandroSEAM
Ultima attività il 03/04/22 alle 21:13
Iscritto nel 2016
85 commenti pubblicati | 25 nel forum Diabete tipo 2
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
La mia preparazione scientifica è tale da permettermi di osservare che la malattia al centro della nostra discussione sia caratterizzata da una serie di elementi comprovati statisticamente. Considerando gli ultimi link che ho pubblicato mi permetto di fare un riassunto:
L'incidenza del diabete è correlata con:
1. Area Geografica;
2.Etnia;
3. Storicità della malattia in un nucleo familiare;
4. Ereditarietà;
5. Sesso;
6. Età;
7. Fattori ambientali, quali dieta e stile di vita.
La correlazione dimostra un rapporto di contemporaneità tra variabili, che può sottendere un rapporto causale, ovvero di causa e conseguenza. Si ragiona in termini probabilistici. Ora ci troviamo di fronte ad una serie di correlazioni che dimostrano il carattere multiforme della malattia: determinate aree del nostro pianeta ospitano popolazioni più soggette al diabete rispetto ad altre; alcuni individui sono più soggetti di altri, in ragione dell'età, famiglia e etnia. Il quadro d'insieme suggerisce una chiara evidenza: il diabete non può essere riconducibile solamente ad una alimentazione scorretta e ad uno stile di vita sedentario; altre sono le cause. La conoscenza della correlazione statistica, il significato del rapporto di correlazione tra variabili è patrimonio di un semplice studente delle superiori: non richiede una cultura scientifica così articolata. Solo la ricchezza dei dati offerti e la loro elementare lettura possono permettere a chiunque di osservare quanto la patologia sia qualcosa in più di una semplice malattia dovuta ad uno stile di vita non consono.
Ai sensi del metodo scientifico è quanto mai indispensabile osservare il fenomeno naturale oggetto di analisi, prima della sua riproducibilità in un ambiente controllato, ovvero l'esperimento in laboratorio. In questo caso l'osservazione del fenomeno mi sembra più che completa ed è rappresentata dalla raccolta di dati ad opera di organizzazioni nazionali, internazionali, onlus, ong, strutture ospedaliere e centri di ricerca. Ho cercato di offrire fonti diverse, eterogenee. Qualora volessi screditare quanto ho offerto nella discussione, ti invito a dimostrare quante di questi enti siano effettivamente pagati da case farmaceutiche. Ti chiedo inoltre di fare quanto ho fatto fino ad ora io, ovvero offrire dati, evidenze statistiche a prova di quanto affermi. Sei uno ingegnere, saprai molto bene quanto sia indispensabile offrire delle fonti attendibili, avvalorate dalla comunità scientifica, oltre a dati, sintesi dell'osservazione del fenomeno oggetto di indagine. Non è la prima volta che ti chiedo con educazione dati e fonti attendibili; hai sempre glissato preferendo porti su un piano personale. Ti chiedo di offrire dei dati su cui riflettere insieme, con la massima apertura mentale. Non sono sarcastico: da diversi commenti cerco di dimostrarmi collaborativo, paziente e pronto ad ascoltare qualsiasi cosa tu possa offrire alla discussione; ma credo che sia una constatazione inoppugnabile la tua scelta di non condividere studi e ricerche in merito, soprattutto di ordine matematico-statistico, campo dove posso esprimermi meglio.
Veniamo al capitolo China Study. Offro a chiunque voglia leggerci una serie di link utili, a fine di potersi orientare su questo argomento. Il primo link è dell'airc (associazione italiana ricerca sul cancro), onlus di divulgazione scientifica e centro di ricerca, di comprovata credibilità scientifica. AIRC afferma l'assoluta mancanza di presupposti scientifici della dieta offerta dal nutrizionista Campbell:
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/the-china-study/
Come secondo link offro una breve quanto significativa intervista al dottore Ghiselli; medico nutrizionista, che spiega con molta semplicità i diversi errori commessi da Campbell, soprattutto nei metodi di ricerca impiegati, negli esperimenti in laboratorio e in alcune correlazioni avanzate dal microbiologo americano. Anche in questo caso, senza avere grandi conoscenze scientifiche, solo sapendo cosa sia il metodo scientifico, si possono osservare come molti lacune siano presenti nel metodo di ricerca impiegato.
https://www.wired.it/lifestyle/food/2014/05/08/il-china-study-e-una-mega-bufala-ecco-perche/
o ancora:
http://italiaxlascienza.it/main/2014/05/il-china-study-e-la-caseina/
L'università di Oxford e l'Università di Cornell hanno finanziato l'attività di ricerca sul campo di Campbell, ma la pubblicazione non è stata patrocinata dalle due università, né alcun articolo scientifico è stato pubblicato dai due atenei. I risultati presentati nel libro non sono stati convalidati dai due atenei committenti; che avrebbero potuto farlo solo attraverso la pubblicazione. In occasione di una pubblicazione si riunisce un comitato scientifico che valuta l'attendibilità del lavoro: solo il parere positivo di questo organo collegiale dà il via libera alla pubblicazione. Lo so perché fa parte del mio lavoro.
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Collaboratore
-
Esploratore
-
Amico
Alessandro,
Tu mi inviti a discutere seriamente il tema del diabete di tipo 2.
Quello che non tieni in conto è che io ho discusso molto seriamente molti temi, come quello dell'essere, la medicina, una scienza NON esatta. Della definizione e del significato di scienza esatta. Della definizione di matematica, e di come sia del tutto fuorviante pensare che la matematica sia solo un linguaggio numerico. Su tutti questi temi ti ho dimostrato che le tue affermazioni/convinzioni erano assolutamente false. Bene, in NESSUN caso ho visto da parte tua l'AMMISSIONE di avere fatto affermazioni errate.
Ora, come vuoi che io mi impegni in un discorso serio sul diabete T2, quando tu continuamente dimostri che, se anche ti MOSTRASSI (con fonti scientifiche, ragionamenti, deduzioni eccetera) che quello che credi e affermi è del tutto errato, o incompleto, tu NON SAI MAI riconoscere di poter sbagliare?
La comunicazione si basa sulla FIDUCIA. Se tu non impari a conquistarti la FIDUCIA dell'altro nelle tue capacità critiche, nelle tue capacità di analisi, nelle tue capacità anche autocritiche, come vuoi che ti prenda sul serio?
Esprimi la Sua opinione
Indagine
Indagine
I membri partecipano anche...
giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
Vedere il miglior commento
giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
Vedere il miglior commento
giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
Vedere il miglior commento
giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
Vedere il miglior commento
giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
Vedere il miglior commento
giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
Vedere il miglior commento
Articoli da scoprire...
30/09/24 | Attualità
Disturbi del sonno e il diabete: come si influenzano a vicenda?
02/08/24 | Consigli
Caldo estremo, ondate di calore e diabete: le cose giuste da fare!
06/04/24 | Nutrizione
Dolcificanti e sostituti dello zucchero per il diabete: è consigliabile mangiarli?
08/03/24 | Nutrizione
Diabete e alimentazione: la dieta chetogenica è adatta a voi?
11/08/17 | Attualità
19/06/18 | Attualità
Bari: un gruppo di ricerca scopre una nuova terapia per il diabete
Iscrizione
Vuoi ricevere notifiche quando ci sono nuovi commenti
La tua iscrizione è stata effettuata con successo
giupipino
Buon consigliere
giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
Iscritto nel 2016
675 commenti pubblicati | 345 nel forum Diabete tipo 2
11 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Collaboratore
Esploratore
Amico
Preferisco trasferire la discussione avuta con un utente circa la possibilità di guarire dal diabete.
Ringrazio tale utente di avermi fornito il link al sito che credo chiarisca il problema:
http://www.diabeteitalia.it/cose-diabete-italia/attivita-istituzionali/guarire-dal-diabete.aspx
In tale sito si legge testualmente:
"perdere peso in maniera significativa, alimentarsi in modo sano e fare esercizio fisico consentono nel diabete di tipo 2 nella maggior parte dei casi di migliorare in modo anche sorprendente l’equilibrio glicemico. Non è raro che una persona così facendo veda ridursi l’emoglobina glicata e possa fare a meno di molti o di tutti i farmaci. Nel diabete di tipo 1 l’effetto è una netta riduzione delle dosi di insulina necessarie.
Per molti questo progresso sembra una guarigione. Attenzione però: se per guarigione si intende lasciarsi alle spalle il diabete, non recarsi più alle visite, non seguire più le prescrizioni, non fare più i controlli periodici allora no."
Il sito perciò afferma in modo esplicito che NON E' RARO il caso che con il corretto stile di vita si possa fare a meno dei farmaci. E questo a mio modo di vedere significa GUARIRE. Ovvero se io non ho più bisogno di farmaci per una patologia significa che NON HO tale patologia.
Il che non significa che non si debbano controllare i propri livelli glicemici. Tali controlli sono necessari in ogni caso. Sia che si abbia avuto il diabete, sia che non lo si abbia mai avuto. Né che si possa tornare allo stile di vita che si aveva quando si è contratta la malattia perché è evidente che, in tal caso, la malattia così come si era generata, ritornerà.
Questo è il mio ragionamento. Chi ritiene che sia sbagliato deve MOTIVARE il perché e il percome sarebbe sbagliato.
Riguardo poi il numero di persone che si ritengono guarite dal diabete non sono affatto poche. Tanto è vero che si è costituita una associazione con migliaia di membri che organizza conferenze in cui i membri riportano la loro ESPERIENZA DI GUARIGIONE.
http://www.oltreildiabete.it/appuntamenti.html
Beninteso tutte queste persone, fra cui il sottoscritto, si recano alle visite, seguono le prescrizioni dietetiche e salutistiche, e fanno tutti i controlli periodici.