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Pazienti Disturbo bipolare
Soffrire del disturbo Bipolare
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Malattiacronica
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Malattiacronica
Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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246 commenti pubblicati | 93 nel forum Disturbo bipolare
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Ho bisogno di scrivere stamattina. Quando avevo tredici-quattordici anni, sono stato vittima di bullismo, a scuola. Mi hanno picchiato parecchie volte. Poi...al liceo non riuscivo più ad integrarmi alle classi. Mi isolavo. Sono stati anni difficili. Poi sono andato all'università ed è cominciata la mia lunga depressione, anche se prima esistevano già i segni, le tracce di quello che si sarebbe prodotto più tardi, ossia la depressione.
Io non ho mai capito perché i bulli...non accettavano la "differenza", perché si attaccavano ai deboli, a quelli che in apparenza erano deboli mentre in realtà sopportavano di essere canzonati, insultati, picchiati...
Dopo il bullismo, non sono più stata la stessa persona. Sono sceso a poco a poco nella depressione, che si è trasformata poi in "disturbo dell'umore".
Ciao...
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
blairwitch
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blairwitch
Ultima attività il 22/04/23 alle 10:06
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52 commenti pubblicati | 1 nel forum Disturbo bipolare
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Io soffro di disturbo schizoaffettivo cambio umore a minuti molto simile al disturbo bipolare ma è diverso
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stregablair
Malattiacronica
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Malattiacronica
Ultima attività il 27/09/24 alle 21:47
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Felice Capodanno a chi, come me adesso, ha delle idee nere e pensa al suicidio...
Ciao.
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" vivere, nonostante tutto, ma vivere."
VanillaBean83
VanillaBean83
Ultima attività il 16/04/19 alle 10:13
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2 commenti pubblicati | 1 nel forum Disturbo bipolare
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Amico
Vi racconto parte della mia storia per ricevere vostri pareri e opinioni: nella primavera del 2018 la mia psichiatra mi sospende lo stabilizzatore dell'umore lasciandomi solo con l'antidepressivo. Dopo un'estate un po' movimentata mi ritrovo a settembre a dover rientrare al lavoro dalle ferie nel pieno di una crisi maniacale. Parenti e amici avvertirono la mia psichiatra del fatto che non stavo bene, ma lei inizialmente sosteneva il contrario, quando si è accorta era troppo tardi e non è stato più possibile curarmi a casa quindi sono stata ricoverata.
Al lavoro quindi capi e colleghi mi hanno visto nel pieno della mia crisi maniacale: prendevo ferie e mi presentavo in ufficio (anche di notte), ero convinta che il mio capo si fosse innamorato di me ed io di lui, quindi gli mandavo messaggi ed email sostenendo questa teoria (lui faceva leggere questi messaggi alla sua fidanzata), ho anche rubato una sua borsa in ufficio e fatto altre cose bizzarre che si fanno in quelle condizioni. Nel frattempo un'amica comune mia e del mio capo lo chiama spiegandogli quello che sta accadendo e il perché: ovviamente trattandosi di malattia l'azienda si trovava nell'impossibilità di licenziarmi e intanto io dopo poco vengo ricoverata; dopo il ricovero cado in depressione profonda (che sta continuando tutt'ora).
Durante questi mesi di fase depressiva sono stata minacciata dalla mia psichiatra (del centro psico-sociale della città in cui vivo) la quale sosteneva che dovevo fare tutto quello che diceva lei, che non mi avrebbe fatto il certificato necessario per ottenere l'idoneità da parte del medico del lavoro per il rientro se non dopo le feste, negando in tutti i documenti di avermi sospeso l'antidepressivo e di aver trattato male mia madre e i miei amici quando all'inizio le segnalavano il fatto che io non stessi bene. Insomma il rapporto di fiducia si era totalmente logorato, lei sempre rabbiosa, prepotente e aggressiva nei miei confronti, nel frattempo io non miglioravo e mi convincevo che una volta tornata al lavoro e ripreso i miei ritmi sarei stata meglio.
Tra i vari ricatti ricevuti anche quello di tornare dalla mia ex psicologa con la quale avevo fatto più di 10 anni di terapia cognitivo-comportamentale. Torno quindi dalla mia psicologa, spiego la situazione, e lei sostiene che la strategia migliore sia quella di "stare buoni" e di non cambiare psichiatra prima di aver ottenuto questo benedetto certificato e che una volta stabilitasi la situazione avremmo potuto chiedere un cambio medico al CPS o consultato qualche privato.
Arriva il fatidico giorno di ritorno al lavoro, grazie al certificato (tanto sudato) della mia psichiatra ottengo l'idoneità dal medico del lavoro, ma mi rendo conto che no...non ci siamo: avevo sbagliato (forse) tutto e capisco che quel lavoro che non mi piaceva a tal punto da combattere ogni giorno con me stessa per 2 anni non avrebbe risolto la situazione, per di più mi avevano tutti visto in quelle condizioni, i miei capi sapevano del mio disturbo e se prima la motivazione che mi faceva tenere duro era "dai vedi che ce la stai facendo come tutti gli altri, che ti dicono che sei brava, che riesci a fare le cose - a volte - anche meglio di tutti gli altri" ora non poteva più esistere. Ero totalmente scoperta, sapevano tutto di me e io non sarei mai riuscita a dimenticare tutto quello che era successo lì dentro.
Decido quindi di dare le dimissioni dal mio contratto a tempo indeterminato spiegando ai miei capi che il lavoro non mi era mai piaciuto, che ci avevo provato per quasi 2 anni, avevo fatto di tutto per cercare di portarlo avanti, ma ora che oltre a tutta la fatica si era aggiunta anche l'aggravante del fatto che erano venuti a conoscenza della parte più intima di me e che tutto ciò per me non era sostenibile. Comprendono e ci lasciamo in buoni rapporti.
La mia psichiatra ovviamente, una volta che le racconto quando accaduto, si arrabbia pesantemente con me, dicendomene di tutti i colori e insultando mia madre e i miei amici, prospettandomi un futuro di miseria e solitudine in mano ai servizi sociali. La mia psicologa è stata invece più comprensiva e la dovrò rivedere dopo le feste.
Nel frattempo io sono sempre in fase depressiva, vedo la mia vita come finita, continuo a chiedermi se abbia fatto bene a lasciare il lavoro oppure no. Alcune persone vicine sostengono la mia scelta e mi fanno notare come aver combattuto per 2 anni per questo lavoro sia stato per me uno stress enorme, non unica causa, ma concausa di quello che è accaduto a settembre. Altri invece sono molto critici sulla mia scelta e sostengono comprensibilmente che a 35 anni, senza un lavoro, sarà quasi impossibile avere una nuova opportunità e un nuovo contratto a tempo indeterminato. Lo so bene anche io, ma non ce l'ho fatta, mi dispiace.
Ora ho preso appuntamento da uno psichiatra privato - sempre dopo le feste - e spero mi aiuti a stare meglio, perché in questi 4 mesi, tra tutto questo trambusto, la paura, la vergogna e il dispiacere sono veramente ko. Sono 4 giorni che non esco di casa per questa costante sensazione di paura, ho paura che la mia psichiatra mi ricatti ancora minacciandomi con il TSO e che i servizi sociali mi "prendano" e facciano di me ciò che vogliono, questo perché al mio fianco non ho una vera e propria famiglia che mi sostenga e mi aiuti, ma solo mia madre che è anziana e fa quello che può e qualche amico che però non si può di certo far carico della mia situazione.
Ringrazio chiunque voglia esprimere il proprio parere su questa storia assurda...ogni mattina mi sveglio e spero sia stato solo un brutto sogno, ma non è così.
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VB
Ex membro
@Malattiacronica ma quando sei in DOWN ti fa piacere se chi ti vuol bene ti cerca e ti chiede come stai e cerca di tirarti su magari cercando di uscire o ti da fastidio e preferisci isolarti finché non passa?
Ex membro
Io di anni ne ho cinquanta, sto con la stessa persona da 22 anni e da 17 siamo sposati , per 22 anni ho fatto lo stesso lavoro . Lo scorso agosto ho scoperto che lei mi tradiva, che aveva da Gennaio una relazione con un altro uomo .
Ho trovato un nuovo lavoro a 120 km da casa , è difficile , ho avuto fortuna, ma ci si può riuscire, torno solo il fine settimana per mio figlio, in attesa della separazione, ho interrotto la psicoterapia ma resisto .
Puoi farcela .
Anch'io all'inizio pensavo che a 50 anni la mia vita fosse finita , gettata via, senza un possibile futuro , ma anche se so che non potrò avere una vita sociale "normale" vado avanti giorno dopo giorno, con la mia depressione che va e viene e i miei disturbi dello spettro autistico che invece restano .
Scrivere qui e condividere i propri problemi aiuta molto .
Namibia
Buon consigliere
Namibia
Ultima attività il 25/10/19 alle 15:24
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Pieni di coraggio mi aiutate a vivere
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Il coraggio ti viene quando non hai più niente da perdere o se sei fortunato quando riesci a renderti conto che devi essere forte per te stesso e non per gli altri , perché te lo meriti, perché bella o brutta ha diritto di vivere e di migliorare la tua vita .
silvaale
Buon consigliere
silvaale
Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Bravo Folkner è quelo che penso anch'io. silvaale
silvaale
Buon consigliere
silvaale
Ultima attività il 03/12/23 alle 09:33
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Scusa il refuso errore di battitura, non rileggo mai quello che scrivo
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Indagine
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Malattiacronica
Io muoio dalla stanchezza oggi...
Non esiste una pillola da poter prendere per morire solo un giorno e svegliarsi in ospedale, curato, circondato...?
Ciao.
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Malattiacronica
Io muoio dalla stanchezza oggi...
Non esiste una pillola da poter prendere per morire solo un giorno e svegliarsi in ospedale, curato, circondato...?
Ciao.
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Liofante
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Liofante
Ultima attività il 19/11/24 alle 17:43
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Esploratore
Amico
Soffro del disturbo Bipolare da piu' di 40 anni, ormai ho capito che e' una malattia cronica. Ho tentato il suicidio 3 volte, ora sono equilibrato coi farmaci, ma sono ancora senza energia. Apatico, vuoto,fermo. Credo che dai farmaci non otterro' risultati migliori degli attuali, ma vorrei godermi la vita e in questo stato non posso