Credere in dio ti aiuta ad accettare la tua malattia?

Io credo che l'umanità sarebbe infinitamente migliore se per fare il bene non avesse l'illusione di un paradiso, o per non fare il male non avesse lo spauracchio dell'inferno.

L'umanità sarebbe infinitamente migliore se decidesse di sbarazzarsi di una classe clericale da sempre alleata del potere al fine di spartirne i privilegi e mantenere legato il popolo con le catene dell'ignoranza e della paura.

Beninteso Dio continuerebbe ad esistere anche dopo che tale umanità, finalmente adulta, si fosse sbarazzata di Lui.

Ciao David! Chiedi cosa c'entri Dio in un forum che parla di problemi medici. Per quello che riguarda me posso dirti che se non ci fosse lui,io non riuscirei ad andare avanti. 

Riesco a dare senso al dolore che provo ogni mattina quando mi alzo, solo se lo offro a Dio. Allora ogni volta che sento una fitta o un crampo, mi ricordo che sono il mio regalo per Lui che a sua volta potrà usare il mio dono per alleviare il dolore di qualcuno che sta molto peggio di me. 

In un certo modo la religione puo'combinarsi con la malattia per chi e'

credente. Credere e chiedere aiuto a Dio per i propri mali da' speranza

e senso di protezione , fa sentire meno solo di fronte alla sofferenza..

Ad ogni modo l'argomento vedo che ha toccato un po'tutti in un modo o

nell'altro  .

fail64...la religione può dare più serenità interiore...ma non può sostituire farmaci....Semplicemente non può prendere il posto di una cura!! Io stessa ho affermata di essere credente e da poco praticante...ma non confondiamoci le idee...la fede non fa miracoli...per cui guai abbandonare le proprie cure solo perchè ci si sente un tantino sollevati! Si precipiterebbe ancora nel baratro della depressione. Accontentiamoci tra cure e fede di raggiungere quel certo equilibrio che ci permette di condurre una vita normale.

Eppure i miracolati esistono . realmente e'un dato di fatto. Quanta gente in

situazioni tragiche .,malati vanno a Lourdes dalla Madonna con la speranza

di un miracolo o di un miglioramento e qualche volta e'successo. Ma non e'

il nostro caso , puo' darsi che ci sia ma siamo reali poi sono d'accordo con te

ma non mi pare di avere mai scritto niente del genere , chi si illude che la reli-

gione possa curare la depressione, ci ha abbandonato alla sorte.

Hello David Edward. In effetti anche io ho pensato quello che Tu hai detto. Cosa c'entra il credere in Dio o no,in un forum di questo genere? Beh,io mi sono risposto così (poi,vedi Tu...): il forum è un luogo per incontrarsi e parlare,e quando si parla,spesso il discorso prende pieghe imprevedibili. Ad esempio: sto male,me ne capitano di tutti i colori, sembra che qualcuno ce l'abbia con me, mi chiedo perchè sempre a me ecc.ecc.Da qui a chiedersi il senso della sofferenza,il passo è breve, così come il successivo passo,quello essenziale, e cioè il senso della vita:cosa ci faccio qui,perchè sono qui e tutto il resto. Qui fondamentalmente gli sbocchi sono due: sono qui "perchè sono qui",punto. Non c 'è un perchè. Un incrocio più o meno casuale di due persone,con i loro cromosomi ecc., un lavorio efficace di uno spermatozoo tra tanti(già:perchè proprio quello e non un altro...?) che è riuscito a sfondare un ovulo magari recalcitrante, ed eccomi qua. A dare calci ad una realtà che non sempre mi vuole,e che mi spinge a cose che io non sempre voglio, con contorno di dolori,sofferenze fisiche e non, difficoltà crescenti, fino alla stretta finale, quando la parte "destruens" della natura mi chiederà indietro quello che mi ha dato all'inizio e che, me volente o me nolente, comunque si riprenderà;lasciando un mucchietto di qualcosa mangiucchiato dai vermetti,qualche litigio per la divisione del (poco) che sarò stato capace di lasciare, qualche labile ricordo presto dimenticato,e nulla più. Fine e cancellazione del mio file. Avanti un altro.Posso sicuramente pensare così. E talvolta  farlo è anche tranquillizzante.

Ma c'è anche un'altra strada. Una strada che si collega a cose dette,fatte,scritte da altri; che si aggancia alle sensazioni che ti prendono quando guardi alla TV la trasmissione "Focus", con i suoi panorami siderali, le domande e i tentativi di risposta degli scienziati, o le mille e mille occasioni in cui,se stai attento, ti accorgi di quanto sia bella la Creazione, ti godi lo stupore e la gioia davanti alle sue sorprese, ti lasci scorrere dentro suoni,immagini, emozioni;ti accorgi di quanto sei piccolo eppure...Allora ti può capitare di pensare che stai vivendo il tuo "periodo di prova", in attesa di entrare  nella realtà vera,quella definitiva,quella che ti darà le risposte che  cerchi e che non riesci a trovare. Può essere che questa considerazione sia di per sè una risposta al senso della vita, e, a ritroso,e ritornando all'inizio, al perchè del dolore e della sofferenza. E possa aiutare (dicono che aiuta realmente) nelle battaglie che ciascuno di noi conduce contro i suoi malanni (che spesso hanno robuste risonanze psicologiche e psichiche). In qualche caso elevando il tasso di sopportazione e/o accettazione;in qualche altro rafforzando la volontà di reagire;in qualche altro ancora suggerendo (ma questo richiede un percorso ben più lungo) che la nostra sofferenza potrebbe avere un valore, e che potrebbe essere aggiunta,come elemento positivo, nel calcolo complessivo di Bene/Male nel quale siamo immersi.

Sono andato fuori tema? A Te,David Edward, l'ardua sentenza.(Luporosso)

Caro Luporosso,

Il tuo intervento appare interessante. E tuttavia credere o meno all'esistenza di Dio è un problema che sorpassa l'effetto di tale fede sulla nostra vita, sulla nostra salute, sulle battaglie che ciascuno di noi può fare contro i propri malanni. Il problema a mio parere non è farsi la domanda "Esiste un Dio che mi ama, mi aiuta, mi protegge, se io lo prego con umiltà e faccio il bene, e invece mi punisce se faccio il male. Al punto che io posso perderLo per sempre se il mio male è privo di pentimento"?

Il problema non è questo. Perché qualsiasi persona razionale sa distinguere benissimo fra i propri desideri e la realtà dei fatti. Il quest'ultima sono coloro che fanno il male a trionfare (dittatori, ladri e assassini che la fanno franca, corruttori che si arricchiscono e prosperano. E viceversa persone infinitamente buone, bimbi innocenti, giovani e ragazzi dolcissimi, che soffrono di tumori, di carcere, di guerre da loro non volute eccetera. Quindi il Dio consolatore dei buoni e dei giusti è una pura illusione. A meno di non voler credere che questo mondo sia dominato dal Dio del Male. E che solo nell'altro mondo si avrà la possibilità di conoscere il Dio del Bene.

Secondo me il problema è sapere se un Dio (non sto dicendo il Dio misericordioso e consolatorio dei cattolici, ma un Dio Creatore e Intelligenza Suprema) esiste DAVVERO. Oppure se la vita intelligente e sensibile nell'universo è una legge di quest'ultimo (come la legge di gravità) e non c'è bisogno che sia stata creata perché LO STESSO UNIVERSO E' SEMPRE ESISTITO, e perciò non mai stato creato (quindi non si pone l'esigenza di un Dio creatore).

Non c'è dubbio, a mio parere, che il problema può essere risolto solo riuscendo a risolvere i seguenti due enigmi scientifici:

1) l'universo è nato ad un istante t=to  oppure è eterno ?

2) la vita è diffusa in ogni angolo dell'universo, oppure è una singolarità spaziale e temporale?

Attualmente sembra che la risposta ad entrambe i due enigmi debba essere positiva.

Lascio a te ogni ulteriore considerazione.

Non e"il caso qui di fare discussioni sull'esistenza di Dio ma pensare

al bene che puo' aver fatto a chi e' credente  in situazioni di dolore e

sofferenza.  

Fail84. Ti consiglierei, se mi permetti, quando fai delle battute a mettere una faccina del tipo  così eviterai fraintendimenti da parte di chi legge...   (    )

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