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Pazienti Diabete tipo 2
Come abbassare la glicemia senza far uso di farmaci?
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giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Caro @Giovannimario
Il tuo ultimo post è poco chiaro. In particolare tu dici: << se si vuole intervenire solo con l'alimentazione sul diabete è un conto ma c'è gente che pratica attività (come mè) l'alimentazione si deve cambiare,ho provato per un periodo ma ogni volta mi mancava poco che stramazzavo a terra e chiamare il 118 (ipoglicemia).Per mantenere il diabete nei valori ottimali solo con l'alimentazione si può fare basta avere costanza,ma se pratichi attività fisica, cioè quando cominciamo a parlare di chilometri sotto questo sole di questi giorni con punte anche di trentacinque gradi all'ombra,se non sei alimentato a dovere si rischia e anche parecchio.>>
Sembra che tu dica che hai provato per un periodo a controllare il diabete solo con l'alimentazione (eliminando le pillole) ma sei stramazzato a terra perchè avevi mangiato meno carboidrati di quelle necessarie per sostenere la tua attività lavorativa. Ovvero avevi avuto delle crisi ipoglicemiche.
Se è questo quello che volevi dire, ti faccio notare che hai commesso almeno DUE errori:
1) hai interrotto i farmaci improvvisamente. Il corpo NON AMMETTE variazioni repentine del proprio stato. Per cui interrompere l'assunzione dei farmaci repentinamente E' UN ERRORE . I farmaci per il diabete di tipo due, SE SI E' IN SOVRAPPESO, vanno ridotti GRADUALMENTE, e vanno ridotti solo nel caso in cui si riesca contemporaneamente a RIDURRE IL PESO.
Ovvero solo se si riesce a ridurre LA GLICEMIA MEDIA A DIGIUNO.
Ti faccio un esempio. Supponiamo che io pesi 90 kg per 170 cm di altezza. Sono chiaramente OBESO, dato che il mio indice di massa vale 90/(1.70*1.70)=31.1. Poiché l'indice supera 30 sono OBESO. La conseguenza dell'obesità è la RESISTENZA INSULINICA. Ovvero il mio pancreas produce insulina, ma la maggior parte di tale insulina viene sequestrata dalle cellule adipose per cui rimane poca insulina per le altre cellule che perciò non assorbono zuccheri e questo resta nel sangue (iperglicemia).
La mia glicemia a digiuno si porterà a livelli ALTI (130/140) se non altissimi (180/200).
Per riportare tale glicemia a livelli accettabili (attorno a 120) i medici ci prescrivono dei FARMACI, come la metformina, SENZA DIRCI che se riducessimo il peso di 10 chilogrammi NON AVREMMO BISOGNO DI ALCUN FARMACO perchè la nostra glicemia tornerebbe a posto da sola.
Noi cosa facciamo? Assumiamo la metformina per molti anni (spesso per cinque o dieci anni) senza renderci conto che la metformina NON ANNULLA LA CAUSA DEL NOSTRO DIABETE che è, appunto, l'obesità. In questo modo andiamo avanti per cinque o dieci anni con valori di glicemia che sono costantemente alti. Infatti anche con i farmaci la glicemia a digiuno non si porta a valori normali (sotto i 100) ma rimane costantemente sopra i 120, 130.
Questo significa che per cinque o dieci anni il nostro pancreas è costretto a un superlavoro che lo stressa e ne peggiora la salute. Si innesca un CIRCOLO VIZIOSO per cui il pancreas dopo cinque o dieci anni dall'inizio del diabete produce meno insulina. Questo fatto innalza la glicemia media e quindi peggiora ulterirmente la salute del pancreas.
E' chiaro che se io, dopo dieci anni che sono diabetico, abolisco improvvisamente il farmaco che mi controllava la glicemia rischio una crisi IPERGLICEMICA, perchè, come detto prima, dieci anni di obesità e di iperlavoro del pancreas lo hanno ridotto piuttosto male. Per cui NON E' ASSOLUTAMENTE IN GRADO di fornire la dose di insulina necessaria.
Quello che invece va fatto è RIDURRE IL PESO e POI ridurre gradulamente il farmaco, sempre controllando che la riduzione del farmaco non alzi troppo la glicemia.
Io, per eliminare del tutto il farmaco, ho impiegato UN ANNO, durante il quale ho ridotto anche il mio peso di 12 kg.
2) Il secondo errore che hai fatto è quello di avere assunto una alimentazione CARENTE DI CARBOIDRATI. Infatti se sei stramazzato a terra per una crisi IPOGLICEMICA significa che non avevi assunto abbastanza carboidrati.
Adesso TUTTI quelli che come me vanno predicando la necessità di controllare il diabete di tipo due con la dieta NON DICONO CHE NON BISOGNA MANGIARE CARBOIDRATI.
I carboidrati sono INDISPENSABILI ALL'ORGANISMO. Essi servono per nutrire il cervello (che appunto si nutre di carboidrati) e per fornire le ENERGIE necessarie in caso di sforzi intensi, come quelli sportivi.
Quello che diciamo è che i carboidrati da assumere non devono provenire da FARINA RAFFINATA (pane,pasta, pizza, polenta, biscotti di farina 00) , ma devono provenire da fonti in cui risultino ACCOMPAGNATI DA FIBRE VEGETALI.
Ad esempio la FRUTTA contiene percentuali alte di carboidrati, ma questi sono accompagnate da FIBRE VEGETALI, solubili e insolubili. Per cui ad esempio la MATTINA, quando è necessario fare il pieno di carboidrati per avere le energie necessarie per muoversi durante il giorno, è preferibile una colazione a base di un FRUTTO, un ORTAGGIO, della FRUTTA SECCA e OLIO EVO.
Il frutto (mela o pera o kiwi, ci darà i CARBOIDRATI e le VITAMINE, l'ortaggio (CAROTA, FINOCCHIO) ci darà le FIBRE, la FRUTTA SECCA e l'OLIO (noci o mandorle) ci daranno gli OMEGA TRE che ci servono.
La salute è una cosa serissima. Non si possono fare le cose in modo approssimativo, ma bisogna sapere con precisione quello che occorre fare e come farlo.
Un caro saluto,
Giuseppe
semmas
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Ultima attività il 11/06/22 alle 16:02
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appunto, il paziente deve esercitare la fiducia e fare più domande se non si sente soddisfatto delle risposte che riceve, in poche parole se il paziente si sente rassicurato allora farà anche lui la sua parte... e, non avrà problemi a seguire i consigli del medico.
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luca64
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Ultima attività il 21/11/24 alle 14:56
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Non è proprio così Giuseppe. Purtroppo ci sono tantissimi diabetici normopeso e addirittura tantissimi sottopeso che non possono permettersi di dimagrire ne di conseguenza di ridurre i farmaci. Anche variando l'alimentazione cioè sostituendo le farine raffinate con quelle fibrose si continua a perdere peso. A volte il meccanismo è un pò più complicato.
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Luca
giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Lo so @luca64 che ci sono molti diabetici di tipo due che sono normopeso (o addirittura sottopeso). Ma essi costituiscono, per fortuna, solo il 20 % (VENTI per cento) dei diabetici tipo due. Il mio discorso è dedicato all'80 % di diabetici di tipo due che sono SOVRAPPESO od OBESI.
Per quanto riguarda i diabetici di tipo due normopeso (o sottopeso) io credo che eliminare i prodotti aventi farina raffinata e sostituirli con FRUTTA, PASTA di ORZO/AVENA, pane di SEGALE, non porterà ad una diminuzione di peso. Questo mi pare ovvio. Basta fare il conto di quante CALORIE apporta un piatto di pasta e di quante ne apportano una mela, un kiwi e un avocado.
Facciamo tale conto:
Dal sito http://www.calorie.it/ristorante/primi-pasta/calorie-pasta-al-pomodoro/
leggo:
Pasta al pomodoro 449 calorie (per porzione)
(spaghetti 80 gr., pomodori 150 gr., olio d'oliva 10 gr., parmigiano 10 gr., basilico, sale, pepe.)
Mentre dallo stesso sito
1 mela fuji (200 g)= 86 cal
1 kiwi (150g)=60 cal
1 avocado (150 g)=346
Totale calorie frutta=492
Come si vede utilizzare la frutta per apportare i carboidrati (al posto della pasta o del pane di grano raffinato) NON PORTA AD UNA DIMINUZIONE DI CALORIE. Ovviamente occorrerà scegliere il tipo di frutta e la quantità in base alle nostre esigenze caloriche. Se si è in sovrappeso NON SI CONSUMERA' l'AVOCADO. Se si è in sottopeso se ne farà un consumo abbondante.
Per @semmas
Tutte queste cose un medico NON TE LE DIRA' MAI.
Queste cose o le imparerai da solo ( utilizzando i numerosi siti web che ti danno le informazioni che servono) OPPURE NESSUNO TE LE DIRA' MAI.
Se speri che te le dica un medico di base stai fresco. Sei un illuso.
Non te le dirà mai:
a) perchè non le sa neanche lui (alla facoltà di medicina non credo che la dietologia sia una materia obbligatoria)
b) perchè nel tempo che dovrebbe impiegare per dirtele lui visita almeno 5 pazienti.
Capito come stanno le cose?
luca64
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luca64
Ultima attività il 21/11/24 alle 14:56
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giupipino
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giupipino
Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Ciao @luca64
Perchè mai la metformina dovrebbe essere la causa della tua magrezza?
Io, che non la prendo, HO UN PESO INFERIORE a quello che avevo quando prendevo la metformina (seguendo il tuo ragionamento avrei dovuto INGRASSARE una volta che ho smesso di prenderla).
Ti assicuro che il peso dipende solo dal rapporto CALORIE ASSUNTE/ CALORIE CONSUMATE.
Se tale rapporto è superiore ad 1 si ingrassa, se tale rapporto è inferiore ad 1 si dimagrisce.
NON C'ENTRA NULLA LA METFORMINA.
Tutt'al più la metformina agisce sul SENSO DELLA FAME.
Ovvero, dato che il livello di insulina che abbiamo nel sangue aumenta il senso di fame, la metformina, facendo diminuire la quantità di insulina circolante , ci fa sentire MENO FAME. Perciò MANGIAMO MENO, e in questo senso DIMAGRIAMO.
Ma,ripeto, NON E' LA METFOMINA a farci dimagrire, ma è il fatto che MANGIAMO MENO.
Se noi siamo consapevoli di questo meccanismo EVITEREMO di mangiare MENO o di mangiare MALE, ma mangeremo DI PIU' (ovviamente mangeremo di più come PESO DEGLI ALIMENTI, NON come quantità di carboidrati) e mangeremo MEGLIO.
Io sono convintissimo che tu, se tenessi un DIARIO ALIMENTARE QUOTIDIANO, in cui riporti con precisione quello che mangi a COLAZIONE, PRANZO, CENA e SPUNTINI, assieme ai minuti di MOVIMENTO fatto e del PESO e al valore di GLICEMIA e PRESSIONE, potresti BENISSIMO passare da due compresse di metformina ad una sola e, dopo un mese, eliminare anche quella.
Tu ti chiederai perchè io insista tanto sull'utilità di ELIMINARE I FARMACI nella gestione del diabete.
La risposta sta nella mia ESPERIENZA. Io, dopo cinque anni dalla loro eliminazione HO UN LIVELLO DI EMOGLOBINA GLICATA INFERIORE a quello che avevo prima della loro eliminazione.
Il mio livello attuale è 6.1%, mentre quanto assumevo due compresse di metformina da 850 mg, avevo 6.7%)
Mentre TUTTE le persone che conosco, ammalate di diabete tipo due come me, dopo cinque anni di farmaci hanno dei valori SUPERIORI di glicata, tanto che i loro medici curanti si accontentano che abbiano dei valori attorno a 7.
La salute è la tua.
Le scelte sono tue. Io cerco solo di renderti consapevole delle CONSEGUENZE di tale scelte.
Riguardo all'IMPORTANZA del diario alimentare ti riporto pari pari, il diario dei miei ultimi tre giorni, per farti capire quante cose si possono capire tenendo tale diario:
DATA GLICEMIA PRESSIONE MATTINO MEZZOG. SERA SPUNTINI MOV. PESO
31/8/20 138 120 68 52 MELA, CAR, CONIGLIO, SALMONE, CROST. FORM. 1h 78.1
PEP, 3 NOCI PISELLI PISELLI PECORA
1/9/20 137 141 71 54 MELA, CAR, CONIGLIO, SALMONE, CROST. FORM. 1h ----
PERA, 3 NOCI SALMONE FAGIOLI 2 POMPELMI
2/9/20 123 114 68 49 MELA, CAR, FAGIOLI FAGIOLI PANE SEG FORM. 1h 79
3 NOCI CORSA
3/9/20 124 123 68 52 MELA, CAR, 79
3 NOCI
Io da questo diario traggo diverse conoscenze che NON SAPEVO e che nessuno, presumibilmente, mi direbbe mai. Ovvero:
1) I due POMPELMI serali mi portano la pressione a livelli BASSISSIMI.
2) l'accoppiata CONIGLIO, SALMONE, FAGIOLI, mi abbassa la glicemia MA MI FA AUMENTARE IL PESO che passa da 78.1 a 79 kg in due giorni.
Ciao
luca64
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luca64
Ultima attività il 21/11/24 alle 14:56
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Carissimo Giupipino;io intendevo dire che se si vuole portare avanti il diabete solo con l'alimentazione è una cosa ma con la stessa alimentazione non si può anche fare attività fisica,non sò se mi sono spiegato.Il mio IMC è 24 sono un normopeso,ti dirò di più per quando riguarda l'alimentazione,usavo molto la pasta integrale,ma i risultati nella corsa erano scarsi quindi ho dovuto assumere pasta di grano duro normale e le cose sono cambiate e anche di parecchio.In questi anni di diabete ho notato una cosa:il diabete non è uguale per tutti,non si può generalizzare,ad esempio se una cosa va bene a me non è detto che vada bene a tè,in tutti questi anni con colleghi che corriamo ci confrontiamo quotidianamente sù ciò che riguarda l'alimentazione e la vita quotidiana.Ho la fortuna di avere colleghi medici,cardiologi endocrinologi ecc..e la cosa che alla fine di ogni seduta di corsa viene fortemente gridata è:non fermarsi mai perchè chi si ferma è perduto.
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Giovanni Perrella
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Ultima attività il 11/03/24 alle 17:06
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Caro @Giovannimario ,
Ci sono alcune cose del tuo discorso che condivido perfettamente, altre meno.
Condivido la frase << se una cosa va bene a me non è detto che vada bene a te>>.
Infatti se io sono intollerante alla cannella , non è detto che la cannella mi faccia del bene (facendomi scendere la glicemia), anzi certamente mi procurerà dei disturbi superiori ai vantaggi.
Questo è il motivo per cui io suggerisco di tenere un DIARIO ALIMENTARE che riporti gli alimenti assunti e gli effetti sulla nostra salute.
Io posso dire , per quanto mi riguarda, che l'alimentazione che assumo non solo MI CONSENTE DI CONTROLLARE LA GLICEMIA SENZA BISOGNO DI FARMACI, ma mi consente anche di FARE ATTIVITA' SPORTIVA.
Anch'io come te, faccio circa un'ora al giorno di CAMMINATA VELOCE o CORSA, senza NESSUN PROBLEMA.
Per la corsa SERVONO CARBOIDRATI, NON IMPORTA se tali carboidrati provengano da un piatto di pasta di grano raffinato, di grano integrale, di farina d'ORZO o di AVENA oppure da FRUTTA. La differenza sta nel fatto che se provengono da grano raffinato fanno salire SUBITO la glicemia producendo un PICCO GLICEMICO. Avrai perciò bisogno delle MEDICINE per ridurre tale picco. Se invece provengono da un piatto di farina d'orzo o di avena, o meglio ancora se provengono da frutta, la glicemia IMPIEGA PIU' TEMPO a salire, perciò non si creano picchi. A parità di carboidrati ingeriti l'area della curva glicemia tempo è costante: se allunghi il tempo il picco della curva si abbassa, e perciò NON AVRAI BISOGNO DI MEDICINE (o ne avrai bisogno di meno).
Così stanno le cose.
Non mi meraviglia che tu non lo abbia capito.
Infatti sei ancora schiavo delle medicine.
Un caro saluto
Giuseppe
Giovannimario
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Ultima attività il 08/12/22 alle 19:01
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Alla fine contano i risultati, questa mattina glicemia 116 pressione 135*65*55.
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Giovanni Perrella
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giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
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giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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giupipino
Ciao,
Io, da sei mesi, misuro ogni mattina pressione, glicemia, peso corporeo e circonferenza addominale. Tengo inoltre nota della ALIMENTAZIONE e delle MEDICINE assunte (compresi gli integratori).
Il motivo per cui misuro ogni mattina, a digiuno, glicemia e pressione è quello di scoprire la relazione fra la mia alimentazione e questi due parametri. Ad esempio ho potuto scoprire che esistono alimenti che aumentano moltissimo la glicemia. Questi sono le patate, le banane, i cachi, e i ceci. Altri alimenti la fanno diminuire. In particolare i finocchi, le mele, le carote e le lenticchie. Alcuni alimenti fanno ingrassare. In particolare fa ingrassare un eccesso di biscotti o di yogurt (anche quelli cosiddetti magri). Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione (formaggi stagionati e carni rosse). Altri la fanno diminuire (decotto di foglie di ulivo e omega 3). Alcuni alimenti aiutano la funzionalità del fegato, abbassando trigliceridi e colesterolo (omega 3 e estratto di carciofo).
Insomma la cura della mia salute è divenuta per me una scienza SPERIMENTALE. Ad esempio ho scoperto, senza che nessuno me ne avesse mai parlato, che 3 grammi di OMEGA3 al giorno possono risolvere i miei problemi di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo alto. Ho scoperto che un cucchiaio di OLIO DI COCCO è in grado di risolvere il mio problema di colesterolo HDL basso (questo è un tipo di colesterolo utilissimo, perché pulisce le arterie, ed è necessario che abbia valori maggiori di 40).
La nostra salute è una cosa troppo preziosa da lasciarla esclusivamente in mano ad altri. Il mio motto è divenuto: "Meglio sani e felici che malati e infelici".
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giupipino
Niente paura,
Il corpo è una macchina perfetta, purché non lo si intossichi con troppe medicine, con troppo zucchero raffinato, con troppi ormoni e antibiotici (latte e formaggi). Apprezzo la tua scelta di vivere in campagna. Io non vivo in campagna ma mi sposto ogni giorno di qualche decina di chilometri per raggiungerla. Posso così fare le mie lunghe passeggiate di un'ora fra le vigne, lungo viottoli fiancheggiati da piante di fico, da ulivi, da piante di nespole, di ciliegie o susine. Di tali frutti mi nutro senza paura, nonostante il mio passato diabete. Infatti ho imparato ad avere una fiducia assoluta nella Natura e nelle qualità salutari dei suoi prodotti. Mangio ogni frutto con la buccia e perfino con i relativi semi. Raccolgo le medicine che mi servono direttamente dalle piante del bosco o della campagna (tarassaco per il mio fegato, foglie di ulivo o di noce per la mia glicemia e per la pressione, eccetera). Ho imparato a riconoscere ogni piantina, perfino la più umile. E ad apprezzarne le qualità medicinali. La Natura, più la conosci e più la ami. E capisci che c'è qualcosa di molto Grande dietro. Qualcosa che nessuno ci ha insegnato a conoscere ed apprezzare per quello che la Sua bontà ci dona ogni giorno, senza pretendere nulla in cambio.
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Coloro che sono in uno stato di prediabete (livelli di glicemia a digiuno da 110 a 125 mg/dl) possono trovarsi col problema di dover smaltire livelli eccessivi di glicemia, conseguenti, ad esempio, ad un pasto al ristorante. In questi casi la glicemia ad un'ora dai pasti può raggiungere i valori 140/150.
Cosa è opportuno fare in questi casi?
A mio parere la cosa più opportuna da fare è un'ora di camminata veloce, a 5.5 km/ora.
Con questo sistema la glicemia diminuirà da 20 a 40 punti, rendendo non necessario il ricorso a farmaci ipoglicemizzanti.
A mio parere il ricorso ai farmaci ipoglicemizzanti deve essere evitato ogni qual volta ciò sia possibile. Infatti i farmaci ipoglicemizzanti stimolano il pancreas a produrre più insulina, ovvero costringono il pancreas a un superlavoro. E ciò col tempo provoca un logoramento del pancreas stesso che diminuirà progressivamente le sue funzioni.