Feedback sulla fibromialgia

mamma mia, è troppo difficile, non riesco a concentrarmi.....ma in sostanza che cosa si dovrebbe fare per allontanare questo senso di pericolo?

L'invito è di stare calmi e rilassati?

 @Marina  @Monica63  @Ritafreddy  Concordo, il messaggio è nuovo perchè pochi ricercatori si occupano dell'argomento e alla fine il risultato che le cose semplici che vi ho appena segnalato diventano enigmatiche. Come possiamo immaginare di vivere senza il senso del pericolo? Non ci può essere "vita" in pratica è compromessa la vita, dunque se siamo attratti dal piacere della rabbia, dell'intolleranza che cosa ci può dire un cervello sano?.....ci dobbiamo augurare che ci dica "stai attento che ti piace il pericolo" e allora cosa possiamo sognare? ovviamente i nostri sogni ci avvertiranno. Ed ora ditemi chi vi ha mai chiesto cosa sognate?...Nessuno perchè i medici......generalmente non sanno neanche loro cosa sia un sogno. Basta questa ignoranza perchè è il nostro vero problema e allora incominciate a studiarvi applicando questo modello del segnale di pericolo: voi non vi rendete conto - per esempio - che vi siete arrabbiati e fateci caso: dopo pochi attimi avvertirete il malessere ovvero il sintomo che chiamate fibromialgia, a cosa serve il nome fibromialgia? a confondervi perchè non vi siete accorti del vostro stato d'animo che è arrabbiato e incazzato......provateci a farci caso e poi cosa vi sto chiedendo? Di raccontare i vostri sogni (onirici) e quello che è avvenuto nella veglia antecedente il sogno e vedrete se riusciamo a capirne di più.....dovete lavorare in questo senso ......

Egregio Dr. Mattioli,

Mi permetta di esprimere il mio parere, anche se non sono un esperto come Lei, sull'argomento che lei espone. Credo che l'ipotesi di lavoro che all'origine di molte malattie che si hanno origine nel cervello (in particolare gli attacchi di panico, o la fibromialgia) sia di natura psicologica e che possano trovare giovamento e perfino soluzione con metodi di tipo psicanalitico è un'ipotesi interessante ma si presta adalcune critiche.
Anzitutto, dal mio punto di vista, lo stesso significato del sogno potrebbe e dovrebbe essere soggetto a discussione.
Analizzando la differenza fra paura e panico mi pare di capire che la prima si prova quando ci si trova di fronte a pericoli precisi, ovvero intellegibili. Ad esempio se camminando su un sentiero di campagna mi trovo improvvisamente di fronte a una biscia, provo paura.
La paura è un espediente positivo che abbiamo ricevuto in dono dalla evoluzione, che ci consente di sfuggire a dei pericoli e quindi a sopravvivere. Scopo della paura è quello di provocarci una scarica adrenalinica che dia l'energia necessaria ai muscoli, capace di attivarli in tempo brevissimo e di attivare una fuga efficace.
Ma c'è un altro meccanismo attivato dalla evoluzione a protezione della specie. Ed è il panico.
Al contrario della paura, che fa scattare la fuga, il panico fa scattare l'immobilità assoluta.
Anche questa può essere una strategia efficace alla sopravvivenza. Infatti molte specie la utilizzano quando ogni via di fuga è preclusa.

Quando scatta il panico al posto della paura?

Quando il pericolo è inintellegibile. Perciò non si riesce a determinare una via di fuga efficace.

Mettiamo il caso di essere di notte nel nostro letto. Ogni luce è spenta e l'oscurità è assoluta.

Mettiamo di sentire un respiro profondo e regolare che proviene da un angolo del soffitto.
Siamo soli in stanza. Siamo incapaci di trovare qualsiasi spiegazione che possa giustificare quel rumore orrendo che sentiamo. Scatta il panico. Tutto in noi si blocca. Perfino il nostro cuore sembra bloccarsi. L'evoluzione sta trovando un modo per sfuggire a un pericolo che non sappiamo da dove provenga. E che quindi rende inutile ogni tentativo di fuga. L'unica cosa è camuffarsi con l'ambiente circostante, fermando perfino il respiro per renderci invisibili e inaudibili al "nemico" nascosto.
Tuttavia la strategia dell'immobilismo è molto meno efficace rispetto alla strategia della fuga. Ed è messa in atto solo come estrema ratio nei pochi casi in cui il cervello, pur mettendo in atto tutte le proprie capacità logiche, non riesce a trovare una "interpretazione " del pericolo.

Non dimentichiamoci che siamo animali, frutto di una evoluzione di milioni di anni.

Veniamo adesso al sogno.
L'uomo ha due esigenze primarie: il cibo e il SONNO. Il sonno è una esigenza primaria come il cibo. Perchè solo nel sonno profondo il cervello si libera delle tossine accumulate durante il giorno. Solo nel sonno profondo il cervello riposa ed è in grado di ricaricarsi dell'energia necessaria per il giorno successivo.  Durante il sonno profondo l'attività della corteccia cerebrale, deputata alla interpretazione dei segnali di pericolo, è ridotta al minimo. Questo è il motivo per cui, durante il sogno profondo, qualsiasi segnale di pericolo darebbe luogo a panico se non ci fossero i sogni.

Questi hanno la funzione di dare un significato ai segnali di pericolo e di impedire così che si scateni il panico.
Perciò, ad esempio, se durante il sonno, sentiamo dei rumori, invece di svegliarci (disturbando la funzione primaria del sonno) sogneremo che noi siamo svegli e sentiamo qualcuno che produce tali rumori. Ovvero costruiamo una SPIEGAZIONE a quei rumori trasformandoli da inintellegibili ad intellegibili e normali. 

Domanda:se il senso del pericolo lo provano tutti perché non esiste vita senza pericolo,perché solo alcuni sviluppano sintomi?Seconda domanda:è praticabile  o non è utopica la via della psicoanalisi per tutti?A parte che nella psicoanalisi non abbiamo mai un risultato certo di cura,nessuna dimostrazione che funzioni,io dovrei stare anni in analisi per forse eliminare un sintomo o forse no,spendendo un mare di soldi che neppure mi posso permettere?Ma datemi una pasticca che funzioni e chiudiamola li!

La valeriana che ho suggerito non ha nulla a che vedere con gli antinfiammatori, è un'erba medica che vendono a compresse che contengono anche vit B che ai fibro fa molto bene...

@Ritafreddy

hai detto bene Ritafreddy, qui noi abbiamo qualcosa che non quadra che non ha niente a che fare con l isteria di Dora o di Anna O. in cura da Freud purtroppo.

In effetti, se fosse solo un fattore psicosomatico i fibromialgici in italia dovrebbero essere milioni almeno tanti quanti frequentano lo psicologo per depressione e ansia.

Sarebbe bello avere la depressione, l ansia, l eczema, l anoressia, la celiachia ecc. le accetterei tutte in cambio del dolore  che tengo come un pugnale impiantato da tre anni tra collo e orecchio senza muoversi da li....

Buongiorno a tutti...Marina condivido...io sono in cura dallo psicologo da diverso tempo....sicuramente mi ha aiutato ma non mi ha tolto i dolori!!!!!finiamola di dire che è solo si testa...ci sono nuovi studi...nn in Italia naturalmente, che dicono che nn è dovuta alla depressione, piuttosto la fa venire perché nn sei più in grado di fare la vita che facevi prima!!!!

Credo ci siano diversi stadi.....chi riesce a vivere e lavorare sol con integratori probabilmente è ancora blanda....

Buona vita a tutti?

La questione è complessa e per certi versi abbabstanza semplice: ho cercato di richiamare la VS attenzione sul significato del segnale di pericolo che avviene di fronte ad una situazione di disagio e intolleranza ......la sintomatologia della fibro mialgia non è "periferica" ma del cervello.....abbiamo proposto un dibattito di approfofnimento.....biosgna avere il coraggio di proseguirlo............

Mattioli, come fa a dire che la sintomatologia non è periferica, ovvero sta nel cervello? In quale cervello, quello delle emozioni e sensazioni, o quello delle percezioni fisiche del dolore?

Mi pare di aver capito che sono separate, cioè se io mi pizzico un dito sul cassetto percepisco dolore fisico attraverso i neurotrasmettitori che lo trasmettono al cervello, e questo può capitare anche se io in quel momento sono felice e sto provando piacere. Quindi è chiaro che le due vie sono separate.

Credo di aver capito, a quanto mi hanno spiegato i medici che si è alterato il sistema del dolore fisico in senso stretto. Alla luce di una Spect cerebrale, non so se l'ho scritto giusto, le cellule nervose del cervello appaiono diverse rispetto a quelle sane, come con delle aperture nel centro. Tipo sembrano consumate. E infatti funzionano male, e non ci proteggono dal dolore.

Il motivo per cui in queste pagine non si apre un dibattito è perché c'è alla base un dolore fisico, e come sempre quando c'è un danno materiale e tangibile le persone non hanno tempo di filosofeggiare in speculazioni teoriche, ma chiedono una medicina e pure che funzioni subito.

Se le interessa ho trovato una certa verve filosofica nelle pagine intitolate La malattia e il Credo spirituale in Dio, dove si confrontano persone che soffrono di patologie a carico del pensiero.

Forse là può trovare più spazio per un dibattito.

Ringraziando per la collaborazione le invio cordiali saluti

@Ritafreddy